Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

L’85% degli italiani ha il diploma, ma i laureati si fermano al 29%. La media europea è al 42%

Gli ultimi decenni hanno visto un notevole miglioramento nel livello di istruzione dei giovani. A dirlo non sono singoli docenti o esperti del settore, ma il rapporto annuale ISTAT per l’anno 2023 link esterno, pubblicato di recente. Si tratta di dati davvero interessanti e per certi versi sorprendenti che, tuttavia, non possono nascondere il grande lavoro sull’istruzione ancora da fare.

Migliorato il livello di istruzione

Come vedremo anche nei prossimi paragrafi, uno dei principali banchi di confronto della scuola italiana è il livello di istruzione degli altri Paesi europei. Nonostante un divario ancora aperto con la media UE, alcuni dati segnano un netto miglioramento rispetto al passato. Tra il 2022 e il 2022, infatti, i giovani fra 20 e 24 anni che hanno soltanto la licenza media sono passati dal 30,4%, quasi un terzo del totale, al 14,9%. Praticamente si sono dimezzati, riducendo lo scarto con la media europea a 1,5 punti percentuali.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Un risultato simile è stato rilevato dall’ISTAT anche per quanto riguarda la dispersione scolastica, scesa dal 24,2% all’11,5%, ma con percentuali più alte per i ragazzi rispetto alle ragazze. Allo stesso tempo, i giovani con un diploma sono passati dal 69,6% all’85,1%, e c’è un trend in crescita anche per il titolo più avanzato. Infatti, i laureati fra 25 e 34 anni sono passati dal 12,2% al 29,2%. Si tratta di un aumento notevole ma ancora insufficiente, dal momento che la media europea è salita al 42%. C’è ancora molto lavoro da fare.

Le criticità secondo ISTAT

In effetti, nonostante i miglioramenti al livello di istruzione rilevati dal report annuale ISTAT link esterno ci sono alcune criticità da affrontare e risolvere. Già abbiamo visto come la media dei giovani con la licenza media sia più bassa rispetto al passato ma ancora più alta rispetto alla media europea. Inoltre, in Italia sono ancora scarsamente diffusi i titoli universitari, almeno considerando la media degli altri Stati UE.

Nel quadro complesso appena delineato, si introducono anche le diverse dinamiche di genere. Abbiamo già visto come la dispersione scolastica sia del 13,1% fra i ragazzi e del 7,6% fra le ragazze, ma le differenze non finiscono qui. Il numero di donne con un titolo di primo livello supera del 50% quello degli uomini, del 25% nel caso dei diplomi magistrali. Come invece ci si aspetta i numeri delle materie STEM premiano gli uomini, con un’incidenza femminile del 34,1%.

L’Italia e gli altri Paesi dell’Unione Europea

Nel periodo di tempo dal 2013 al 2021, i livelli dell’Italia sono simili a quelli di Francia, Germania e Spagna per quanto riguarda i laureati triennali e i laureati magistrali o a ciclo unico. Diverso è il caso dei dottorati di ricerca o delle specializzazioni, dove il nostro Paese è in ritardo rispetto agli altri Paesi, un divario che aumenta se si considera la popolazione in età lavorativa. Infatti, delle persone fra i 25 e i 64 anni il 37% ha soltanto la licenza media, una percentuale più bassa rispetto al 55,9% del 2002 ma ancora troppo alta.

Insomma, che l’Italia abbia compiuto enormi progressi nel miglioramento del livello di istruzione dei giovani è innegabile. Si tratta però di un processo influenzato anche da fattori sociali, ovviamente, e non soltanto da un cambiamento culturale nella percezione della scuola. Proprio per questo, colpiscono ancora le percentuali dei laureati triennali e magistrali, dei dottori di ricerca e dei giovani con la licenza media, per non parlare della dispersione scolastica che rimane una sfida complessa ancora oggi. Il report annuale ISTAT costituisce quindi un punto di partenza e, soprattutto, un momento di consapevolezza sullo stato dell’istruzione italiana. Migliorato rispetto al passato, certo, ma ancora migliorabile.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


L’annuncio di Valditara: in arrivo nuove regole su come i docenti dovranno comportarsi sui social. Richiesta sobrietà e autorevolezza

comportarsi sui social

Da diversi anni ormai i social media sono diventati uno degli strumenti più utilizzati dalle persone, e ciò è valido in particolare anche all’interno del contesto scolastico. Conosciamo tutti l’impatto che il web ha oggi su tantissimi studenti e genitori, per non parlare del numero sempre crescente di insegnanti influencer. E proprio sulla presenza online degli insegnanti, influencer o meno, si è concentrata l’attenzione di Giuseppe Valditara. Secondo il ministro…

Le penna rossa “urla” l’errore mentre quella verde è più gentile. Ma è davvero così?

penna rossa

Da sempre la penna rossa è associata, in ambito scolastico, alle correzioni dell’insegnante. Che sia su un compito in classe o su un esercizio, è il segno inconfondibile di errori o dimenticanze da parte degli studenti. Eppure, da diverso tempo ormai anche questo (vecchio) pilastro della scuola sta cambiando. Sempre più insegnanti infatti scelgono di usare una penna verde per le loro correzioni e non più una rossa, con un…

Lanciata una petizione per tenere le scuole aperte anche a giugno e luglio ma con pause più lunghe durante l’anno scolastico

pause più lunghe durante l’anno scolastico

In Italia si va a scuola da inizio settembre a inizio giugno, con date che possono variare da regione a regione per ragioni climatiche e sociali. Si tratta di un’organizzazione dell’anno scolastico che ormai è in vigore da tantissimo tempo, e che in molti stanno pensando di cambiare. Dopo il caso dell’Emilia Romagna, in cui la giunta regionale ha proposto una simile modifica al calendario, adesso arriva anche una petizione…

Docenti, insegnanti di sostegno e ricercatori italiani sono forse le persone più maltrattate d’Italia, il professore è visto solo come un nemico

persone più maltrattate d’Italia

“Oggi professori, insegnanti di sostegno e ricercatori sono forse le persone più maltrattate d’Italia”. Queste sono le parole, senza mezzi termini, di Arianna Porcelli Safonov in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera , in cui parla del senso dell’istruzione oggi. Benché le contraddizioni del sistema scolastico italiano siano sotto gli occhi di tutti, l’attrice porta all’attenzione una questione fondamentale. Oggi infatti i bambini vengono visti come essere perfetti e intoccabili,…

Chi scrive a mano pensa meglio, la scrittura a mano è un superpotere per imparare. Lo dimostra uno studio norvegese

Chi scrive a mano pensa meglio

Con il recente aggiornamento delle indicazioni nazionali per il primo ciclo, torna in auge il dibattito sull’importanza del corsivo e, in generale, della scrittura a mano. Si tratta infatti di un’attività la cui importanza è passata in secondo piano, in un’epoca come la nostra, ma che nondimeno risulta fondamentale nel processo di sviluppo dei ragazzi, e non solo. Lo confermano le tante testimonianze di esperti e diversi studi, secondo cui…

ChatGpt ci rende davvero stupidi? La risposta ufficiale arriva da uno studio del MIT

chatgpt ci rende stupidi

L’intelligenza artificiale è oggi parte integrante della nostra vita quotidiana, che sia utile per lavoro, svago o anche come aiuto nei compiti scolastici. Si tratta di uno strumento dalle grandi potenzialità il cui uso va regolato, soprattutto in ambito educativo. Meno spesso si parla invece degli effetti che l’uso dell’intelligenza artificiale può avere sull’attività cerebrale. A farlo è un recente studio del Media Lab del MIT , secondo cui l’uso…

Crepet: “Da quando abbiamo smesso di bocciare, la scuola ha perso autorevolezza. Si può invertire la rotta solo attraverso il merito”

abbiamo smesso di bocciare

La scuola di oggi non sa più formare le nuove generazioni: ha perso autorevolezza e manca di figure adulte capaci di guidare davvero i ragazzi. Questo in breve il duro giudizio di Paolo Crepet sul sistema scolastico italiano, dato in diverse interviste e interventi recenti. Ma non è tutto qui. Secondo il sociologo, infatti, è l’intero modello educativo ad attraversare una fase di profonda crisi, dalla scuola agli studenti, da…

Ora è ufficiale: smartphone vietati alle superiori, Valditara firma la circolare. «È per il benessere degli studenti»

smartphone vietati alle superiori

Dal prossimo anno scolastico, anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno lasciare lo smartphone nello zaino. Come già annunciato in TV, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha infatti firmato la circolare che vieta l’uso del telefono anche nel secondo ciclo. Anche per scopi didattici. La stretta è giustificata, sostiene Giuseppe Valditara, dalla necessità di tutelare l’apprendimento e il benessere degli studenti. Ma, nonostante le molte voci…

Troppi ricorsi contro le pagelle, per l’esperto i genitori sono rimasti immaturi e si comportano da “adultescenti”

Troppi ricorsi contro le pagelle

A nessuno piace ricevere una pagella con voti troppo bassi, soprattutto se inferiori alle aspettative. Rispetto a poco tempo fa, tuttavia, è cambiato il modo in cui essi vengono recepiti dalle famiglie: non più come incentivo a migliorare, ma come un torto a cui porre rimedio. E così, come riporta Il Messaggero , negli ultimi anni sono aumentati i ricorsi contro le pagelle da parte dei genitori, e non è…

La scuola primaria mantiene una parvenza di educazione, poi dalle medie in poi è un disastro

dalle medie in poi è un disastro

Umberto Galimberti non è certo nuovo a opinioni divisive, soprattutto relative al mondo della scuola. Se spesso il filosofo si è concentrato sul declino degli insegnanti, troppo interessati alle nuove tecnologie o troppo innamorati dello stipendio, adesso è il turno dei genitori e del loro ruolo. Durante un recente intervento , infatti, Galimberti ha avuto modo di analizzare la crisi della scuola a partire dal fallimento della famiglia. Con alcune…

Hai visto la novità?

X