La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Come spiegare la guerra ai bambini, i consigli di una maestra

Quando ci si trova di fronte ad un problema di carattere mondiale e di difficile comprensione emotiva (come lo sono le carestie, le persecuzioni dei più deboli o le guerre che vedono coinvolte città e persone, tra cui bambini) la prima domanda che si pone l’adulto è come spiegare la guerra ai bambini e come tutelarli da informazioni e immagini potenzialmente traumatiche.

Molti scelgono il silenzio, l’omissione di una realtà che fa paura, credendo così di allontanare e minimizzare il problema, anche e soprattutto agli occhi dei bambini. Sarà davvero questa la strategia più efficace?

Come spiegare la guerra ai bambini

Da qualche giorno a questa parte, su tutte le tv, i telefonini, i social network e in qualunque conversazione tra persone al bar, al supermercato, nel piazzale davanti alle scuole, non si fa altro che assistere a immagini e discorsi su quello che noi tutti pensavamo appartenesse ad un lontano passato: l’invasione armata della Federazione Russa nella vicina  Repubblica semi-presidenziale Ucraina.

Ora scontato!

Pronti per la prova Invalsi 2024?

Le Prove Nazionali INVALSI 2024 si svolgeranno da marzo a maggio. L’arco temporale e le date di somministrazione variano in base al grado scolastico e alle materie.

pronti per la prova invalsi 2024

I bambini, con il loro spirito curioso e i tanti “perché”, vedono, sentono, percepiscono tutto quello che li circonda, anche quando si pensa siano concentrati su altro. È pensabile tenerli all’oscuro di quanto stia succedendo in una parte del mondo non così lontana da loro, ma emotivamente vicinissima ogni qualvolta appaiano dinanzi ai loro occhi immagini di bambini feriti o piangenti per la fame e la paura?

Probabilmente sarebbe meno dispendioso rispondere alla domanda in maniera affermativa, ma a quale prezzo? Dando per assodato che i nostri figli, i nostri alunni, i nostri bambini posseggano antenne sofisticatissime capaci di cogliere anche il rumore dei silenzi, non dobbiamo però dimenticare che non possiedono ancora gli strumenti necessari per razionalizzare e contestualizzare gli eventi. È altresì certo che evitare di affrontare la questione di come spiegare la guerra ai bambini significherebbe lasciarli soli a combattere contro un mostro, se possibile, ancora più pericoloso, quello dell’impotenza e dello smarrimento.

Un ruolo molto importante, anche in questo scenario, lo riveste tutto il personale educativo e formativo che in questi giorni possiede, più di altri, il termometro dello stato psicologico dei bambini. Un insegnante sa quanto sia determinante all’interno di un percorso didattico-educativo, accompagnare per mano ciascun alunno e creare con lui un legame di fiducia ed empatia. Per far ciò è necessario trasmettere loro un senso di protezione e sicurezza, che passa inevitabilmente dal rispetto del loro essere, prima di tutto, persone. Ecco perché la censura rischierebbe di diventare un boomerang, che invece di proteggere, potrebbe distruggere.

Come fare concretamente

Il consiglio, come si può facilmente dedurre da quanto detto fino ad ora, è quello di non sottrarsi mai alle domande dei bambini, perché dietro ad ogni punto interrogativo si cela il bisogno di conforto e supporto. Inoltre, soltanto conoscendo i quesiti dei bambini possiamo capirne le paure, la rabbia, le emozioni, contenerle e incanalarle adeguatamente. Non dobbiamo temere di toccare un argomento troppo complicato; possiamo renderlo più comprensibile, usando termini basici ma rassicuranti.

Il bambino non cerca i dettagli, vuole solo sapere cosa stia succedendo ad altri bambini e accertarsi che lo stesso non capiti a lui. Importante, quindi, è comunicargli che ci sono molte persone buone nel mondo che si stanno prendendo cura di questi piccoli profughi, che gli donano cibo, vestiti e anche giocattoli. La scuola potrebbe organizzare una piccola raccolta fondi o anche inviare beni di prima necessità e ogni bambino potrebbe contribuire portando qualcosa da casa (giocattoli, vestiti, raccolte di favole in buono stato, ma non più usati).

Si potrebbe anche pensare di far sedere gli alunni in cerchio e organizzare un brainstorming che ruoti intorno a tre pilastri: pace, conflitto e guerra. I bambini, divisi in tre gruppi, scriveranno su un foglio le parole che gli vengono in mente associate a ciascun pilastro. Alla fine, insieme all’insegnante, si raccoglieranno le parole più gettonate e si farà chiarezza sul loro significato. Potremmo, inoltre, affiancare a tutto ciò le pagine di un nuovo libro 2022 per il primo ciclo che mi è capitato di sfogliare proprio in questi giorni chiamato IO e TE link esterno. Nel fascicolo di Educazione civica 3, fatto davvero molto bene, le pagine 20 e 21 (clicca qui vederle) sono dedicate alla promozione della pace nel mondo, attraverso la riflessione e la lettura di brevi estratti sull’argomento.

come spiegare la guerra ai bambini io e te

Bisogna far attenzione a non esprimere davanti agli alunni giudizi di valore su uno o l’altro fronte della guerra, distinguendo tra “buoni” e “cattivi”. Il concetto che deve passare è che la guerra non fa bene a nessuno, che porta solo sofferenza e tristezza, sia a chi la subisce, ma anche a chi la dichiara. Sfruttiamo questo momento buio della storia per riprendere a parlare con i bambini di PACE a casa, a scuola, ai parchi… non sarà mai abbastanza!

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Il metodo fonematico sillabico animato di Incanto

metodo fonematico sillabico animato

Il metodo di insegnamento della letto-scrittura non è un fattore di secondaria importanza: non è proprio vero che il bambino o la bambina impara a leggere e a scrivere in modo corretto, in tempi brevi e amando quanto sta facendo in qualunque modo si insegni. È vero però che egli/ella può imparare “nonostante l’insegnante”, come diceva Piaget. Ma ce la farebbero proprio tutti/e? Dunque il metodo non va lasciato al…

L’inclusività non è solo una bella parola scritta nei manuali, in Puglia c’è una scuola dove il bar è gestito da studenti con disabilità

bar gestito da studenti con disabilità

Quando si parla di inclusione, spesso la si riduce ad un mero concetto astratto quando in realtà rappresenta un insieme di azioni e iniziative volte a garantire l’inserimento di ciascun individuo all’interno della società. Ciò vale sia per la società nel suo complesso sia per la scuola, che della società rappresenta un modello “in scala”. Per questa ragione, si è parlato tanto dell’apertura del bar dell’Istituto Dell’Aquila-Staffa di San Ferdinando…

Smartphone a scuola, sì o no? In Francia, Inghilterra, Olanda e Finlandia sono vietati senza se e senza ma

Smartphone a scuola

La questione dello smartphone a scuola è forse fra le più dibattute negli ultimi anni. Da una parte ci sono gli ottimisti, secondo i quali è più importante insegnare a usare lo smartphone in modo corretto che vietarlo tout court. Dall’altra parte ci sono i critici, per cui usare lo smartphone a scuola non fa bene agli studenti sul lungo periodo. Diversi Paesi hanno già vietato in qualche modo questo…

Libri per l’ora di alternativa nella scuola primaria

libri per l'ora alternativa

Le insegnanti che svolgono le ore di alternativa, con i bambini che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, spesso si trovano in difficoltà: quali attività proporre? Quali attività possono essere di carattere educativo e valoriale come l’insegnamento della religione, ma senza essere legate alla religione? Cosa si può proporre, che non sia noioso ma coinvolgente e divertente? L’alternativa che vogliamo, del Gruppo Editoriale ELi, è la risposta a tutte…

Il sussidiario Incanto è un progetto unitario dove il valore del Noi si rinforza costantemente

sussidiario Incanto

Incanto, il nuovo sussidiario per i primi tre anni di scuola primaria edito da La Spiga del Gruppo Editoriale ELi, è prima di tutto animare l’apprendimento con le lettere-personaggio e le loro storie da ascoltare, cantare, drammatizzare e, finalmente, desiderare di leggere. Incanto pone alle basi dell’apprendimento la curiosità e le emozioni: la colla senza la quale tutte le conoscenze si disperdono, invece di imprimersi in maniera indelebile nella mente…

#altuofianco Sostegno del Gruppo Editoriale ELi è la sezione per il sostegno più ricca di materiali gratuiti che ci sia

sezione per il sostegno

Gli insegnanti di sostegno, con le loro testimonianze e i loro commenti sui social, confrontandosi e condividendo opinioni, sono giunti a una conclusione: una sezione sostegno così completa e in continuo aggiornamento ce l’ha solo il Gruppo Editoriale ELi. materiali in continuo aggiornamento Gli insegnanti di sostegno hanno bisogno di materiali sempre nuovi, curati e aggiornati, ma spesso sono difficili da trovare. Le guide offrono percorsi facilitati ma non personalizzati,…

Nel Cuore dei Saperi è il sussidiario più scelto, preferito dal 38% degli insegnanti in un sondaggio su Facebook

sussidiario più scelto

La matematica è una delle discipline più importanti nell’ambito della scuola primaria, in tutti i gradi di istruzione, e non solo. Eppure, per gli studenti spesso risulta troppo complessa da apprendere, tanto che ci si accontenta di memorizzare i concetti in modo meccanico, o poco più.  Per questa ragione, è necessario un nuovo approccio nell’insegnamento della matematica che sappia coinvolgere gli studenti già dalla scuola primaria, a partire dai relativi…

Il massimo esperto di Vygotskij in Italia: “Il sussidiario Incanto risalta la piena assimilazione del pensiero vygotskiano”

massimo esperto di Vygotskij

Riportiamo in forma integrale il testo della presentazione di Incanto, il nuovo sussidiario per il primo ciclo di scuola primaria di Maria Annunziata Procopio e Giulia Corasaniti, edito da La Spiga del Gruppo Editoriale ELi. Il testo è a cura dello psicologo Luciano Mecacci, già professore ordinario di psicologia generale presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze, considerato tra i massimi esperti al mondo di Vygotskij. “Più…

I ricercatori mettono in guardia gli insegnanti: ascoltare gli errori grammaticali provoca stress e fa male alla salute

ascoltare gli errori grammaticali

L’immagine appartiene alla cultura popolare: uno studente commette un errore grammaticale e l’insegnante trasalisce di conseguenza. Forse la realtà è più prosaica, ma allo stesso tempo questa immagine non sembra essere così lontana dal vero. Un recente studio ha infatti scoperto che ascoltare errori grammaticali può causare una reazione di stress nel nostro corpo. Vediamo in che senso. errori grammaticali e stress Lo studio è stato pubblicato rivista scientifica Journal…

Sono gli insegnanti a dirlo: i bambini adorano Festa a Sorpresa

bambini adorano Festa a Sorpresa

Il progetto didattico di Festa a sorpresa per la Scuola Primaria propone per la classe prima un percorso che intende accompagnare le bambine e i bambini alla scoperta della lettura e della scrittura, guidandoli all’acquisizione di tutti i tipi di linguaggi e a un primo livello di padronanza delle conoscenze e delle abilità indispensabili alla conoscenza del mondo. Festa a sorpresa pone alle basi dell’apprendimento la curiosità e le emozioni,…

great

Hai visto le novità?

X