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La Dad resterà anche per il prossimo anno, le regole in caso di docenti o studenti in malattia

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In un’intervista rilasciata recentemente, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha lasciato intendere che la didattica a distanza (DAD) non verrà accantonata il prossimo anno scolastico. Nonostante il miglioramento della situazione sanitaria grazie alla vaccinazione di massa e al contenimento del virus, gli insegnamenti in forma digitale continueranno ad essere i protagonisti.

Tuttavia, saranno caratterizzati da alcuni cambiamenti strutturali, i quali andremo ad affrontare in questo articolo.

I VANTAGGI DELLA TECNOLOGIA NON VANNO DIMENTICATI

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Il libro di testo è lo strumento didattico ancora oggi più utilizzato mediante il quale gli studenti realizzano il loro percorso di conoscenza e di apprendimento.

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Secondo Bianchi, lo scorso anno scolastico l’utilizzo della DAD è stato portato avanti non tanto per sostituire le lezioni in presenza, ma “in alternativa alla totale assenza”. Senza l’utilizzo di questo strumento digitale, sarebbe stato impossibile continuare ad insegnare ai ragazzi.

Il prossimo anno la situazione sarà diversa. Certo, la DAD potrà continuare ad essere utilizzata con la stessa finalità per quegli studenti che dovessero ritrovarsi impossibilitati a seguire le lezioni in presenza per motivi di salute. Tuttavia, il Ministro dell’Istruzione vorrebbe che tale strumento tecnologico venisse sfruttato dalle scuole in modo più esteso, ad esempio effettuando “un collegamento con una classe che è in Germania o con un esperto che è negli Stati Uniti”.

Le lezioni in presenza saranno effettuate in ogni caso con l’utilizzo della mascherina e con il mantenimento della distanza di sicurezza. Resta di estrema importanza, tuttavia, la promozione del ritorno a scuola poiché la didattica in presenza apporta determinati vantaggi agli studenti che la DAD non potrà mai apportare. In particolare, dal punto di vista sociale e psicologico.

Tuttavia è anche vero che la DAD integrata è un valore aggiunto, utilizzabile anche per approfondimenti o in determinati casi, come con alunni ospedalizzati. A questo punto occorre sfruttare il patrimonio acquisito. La DAD andrebbe vista come uno strumento aggiuntivo, un’integrazione, non come un sostituto della didattica in presenza. Non dovremmo dimenticarci degli aspetti positivi e vantaggiosi per gli studenti così come per gli insegnanti apportati dagli strumenti tecnologici.

QUANDO SARÀ ATTIVATA LA DAD

Il prossimo anno scolastico la didattica a distanza verrà svolta da docenti in quarantena o in isolamento fiduciario, ma non da insegnanti in malattia certificata. Se la situazione dovesse peggiorare nuovamente e le condizioni per svolgere la didattica in presenza non dovessero più sussistere per determinati periodi, i professori dovranno fare ricorso alla DAD rispettando gli orari di servizio.

Per quanto riguarda gli studenti, invece, coloro che dispongono di certificati rilasciati dalle autorità sanitarie competenti o da medici di assistenza primaria che attestino condizioni di patologie gravi o di immunodepressione, potranno “seguire la programmazione scolastica avvalendosi anche eventualmente della didattica a distanza”.

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