La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

Le mancano due anni alla pensione, ma decide di lasciare l’insegnamento: “Questa non è più la mia scuola”

Si parla spesso delle continue difficoltà del mestiere dell’insegnante, soprattutto negli ultimi anni. Fra continui ostacoli burocratici, meno tempo e meno fondi per la didattica, carenza di rispetto da parte degli alunni e dei genitori, oggi insegnare è sempre più difficile. E, talvolta, diventa anche impossibile. Questa è la storia di Gabriella Fenocchio, docente di lettere dal 1987 e da 25 anni alla stessa scuola, che ha deciso di lasciare l’insegnamento a due anni dalla pensione. Vediamo perché.

“Questa non è più la mia scuola”

Si tratta di un gesto, quello della docente, che arriva in un contesto scolastico in cui fare l’insegnante ha un significato molto diverso rispetto al passato. Gabriella Fenocchio è docente di lettere al Liceo Copernico di Bologna e, come racconta il quotidiano la Repubblica link esterno, ha deciso di abbandonare l’insegnamento due anni prima della pensione. Ecco le sue parole: “Questa non è più la mia scuola. Non il Copernico, ma la scuola di adesso. Mi sento sconfitta.”

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Parole che, se dette da un insegnante, offrono un’istantanea della scuola che di certo non lascia spazio ad alcuna assoluzione. Se la docente ha deciso di lasciare il proprio posto è perché non riesce più ad andare avanti, e come vedremo le ragioni sono diverse. Allo stesso tempo, la sua scelta ha stupito colleghi e studenti del liceo: il grido d’allarme per il nostro sistema educativo è palese. Basterà per migliorare la situazione?

le accuse della docente

Sono diversi gli aspetti della scuola contemporanea che Gabriella Fenocchio ha individuato come cause per la scelta di abbandonare l’insegnamento. Dopo quasi 40 anni di insegnamento, di cui 25 nella medesima scuola, la docente ha ben compreso i meccanismi di funzionamento dell’educazione, nonché i punti critici e le crepe che si sono create negli ultimi decenni:

  • La scuola pensa solo al lavoro futuro. Secondo Fenocchio, la scuola dovrebbe fornire ai giovani gli strumenti per la conoscenza e per l’esercizio del loro sapere. Dovrebbe insomma formare cittadini consapevoli e, invece, pensa soltanto al lavoro futuro.
  • L’abuso delle nuove tecnologie, fra cui lo smartphone a scuola sul quale il dibattito non è ancora concluso, ha portato i giovani a diminuire il loro grado di attenzione e concentrazione. Serve un netto cambio di passo per migliorare la capacità di riflessione.
  • L’eccessiva ingerenza dei genitori è un ulteriore segnale della svalutazione della figura degli insegnanti. Da un lato, i genitori vogliono spiegare ai docenti come fare il proprio lavoro; dall’altro, l’essere troppo permissivi obbliga i docenti a sostituirsi a loro nella funzione educativa. Il paradosso è chiaro.

mi mancheranno i miei studenti”

Anche i giovani sono oggetto delle critiche di Gabriella Fenocchio al sistema scolastico e alla società nella sua interezza. Quella di oggi, sostiene la docente:

è una generazione troppo tutelata e questo credo sia anche all’origine del disagio che i ragazzi provano. La scuola li mette di fronte alle difficoltà, ma dal momento che non sono abituati ad affrontarle vanno in crisi

Eppure, sono proprio gli studenti che mancheranno alla professoressa: se fatto con passione, il lavoro dell’insegnante può cambiare la propria vita e quella dei propri studenti, ma c’è un limite a tutto. Gabriella Fenocchio ha già annunciato che continuerà a dedicarsi all’editoria scolastica e farà volontariato: ai suoi colleghi ha donato un libro di poesie composte per l’occasione, nella speranza che il grido d’allarme non rimanga inascoltato. Né dentro la scuola, né fuori.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Il liceo classico ti insegna che il “tutto subito” è una trappola e attraverso istruzione, educazione e ragionamento ti prepara a trovare lavoro

tutto subito

Non si ferma la crisi del liceo classico, che negli ultimi anni ha perso iscritti e fascino. A fungere da “termometro scolastico” sono le tante voci di figure del mondo della cultura che si levano in sua difesa. Se in passato Massimo Gramellini si è detto angosciato per il calo di iscrizioni, secondo il divulgatore Piergiorgio Odifreddi il liceo classico insegna a non essere servi. Al coro si aggiunge anche…

Il Gruppo Editoriale ELi non si ferma e acquista l’80% della spagnola Edinumen

edinumen

In un mondo che cambia, anche il settore dell’editoria deve cercare di adattarsi e, quando possibile, cercare di prevedere i tempi. Ha sicuramente questo obiettivo il Gruppo Editoriale ELi, che ha di recente acquisito l’80% di Edinumen, editore con sede a Madrid specializzato in testi per l’insegnamento della lingua spagnola. Si tratta di un’operazione che, se da un lato lascia il restante 20% della società alla famiglia Ramos, dall’altro rafforza…

Lo studio: gli studenti che non fanno colazione vanno male in matematica

studenti che non fanno colazione

La colazione è considerata da molti il pasto più importante della giornata, e non soltanto perché fornisce l’energia utile ad iniziare il lavoro o lo studio. Infatti, secondo il recente studio di alcuni ricercatori norvegesi, fare colazione sembrerebbe contribuire al miglioramento dei risultati scolastici in materie scientifiche come la matematica. Vediamo qual è la correlazione esistente fra questi due aspetti della vita di uno studente, e se davvero le abitudini…

Uno studente su tre non riconosce una fake news

Viviamo un’epoca in cui il nostro rapporto con la tecnologia è sempre più stretto, già a partire dalle prime fasi dell’infanzia. Con l’uso costante di smartphone e il crescente consumo di servizi, ci si potrebbe aspettare che le nuove generazioni abbiano sviluppato una maggiore consapevolezza. D’altronde, stiamo parlando di nativi digitali. La realtà è tuttavia abbastanza diversa, come conferma anche un recente report dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Secondo…

Maestra va in pensione ma torna ad insegnare gratis: “Insegno per passione e non per i soldi. Mi mancava il sorriso sincero dei bambini”

insegnare gratis

Insegnare non è soltanto un mestiere bensì una vera e propria vocazione. Lo testimoniano di tanti docenti che, una volta in pensione, non sono riusciti ad allontanarsi da quel mondo a cui hanno dedicato molti anni della loro vita. Se allora un docente in pensione dal 2015 continua ad insegnare ancora oggi, una storia simile arriva da Salerno. Qui Nadia Pasqualucci ha deciso di tornare ad insegnare dopo essere andata…

Il 70% dei docenti italiani insegna con la lezione frontale

lezione frontale

Come si insegna oggi nella scuola italiana? Si tratta di una domanda ormai ricorrente nelle discussioni sullo stato dell’istruzione nel nostro Paese. Allo stesso tempo, è il titolo di un sondaggio promosso da Ricerca & Sviluppo Erickson per indagare le metodologie di insegnamento prevalenti in Italia. Nel corso dell’articolo, vedremo che l’indagine non lascia spazio a grandi sorprese, se non per alcuni ambiti che potrebbero aiutare a tracciare una rotta…

Come utilizzare i videogiochi per potenziare l’apprendimento in classe

utilizzare i videogiochi

Pur nella sua proverbiale lentezza, la scuola non è restia a metodi e strumenti innovativi nella didattica. Alcuni esempi sono la crescente attenzione alle competenze non cognitive, la nuova importanza della mindfulness e il ricorso ai videogiochi educativi. In particolare, questi ultimi hanno avuto una grande diffusione negli ultimi anni, grazie a un graduale cambiamento nei paradigmi educativi e una maggiore consapevolezza sull’importanza di questi strumenti. Vediamo allora cosa vuol…

C’è un dato in controtendenza: nelle competenze digitali, le ragazze di “terza media” superano i loro compagni maschi

ragazze di terza media

Una delle questioni più importanti degli ultimi anni nell’ambito dell’educazione riguarda il rapporto fra le donne e il settore STEM. Infatti, le materie di Science, Technology, Engineering and Mathematics hanno sempre avuto un maggiore successo fra la popolazione maschile. Certo, negli ultimi anni sono stati fatti diversi passi avanti, fra cui un approccio STEAM che tende a integrare le arti nello studio scientifico. Nonostante ciò, sembra che il rapporto fra…

Farei una selezione meritocratica per allontanare quegli insegnanti indecenti che anche i miei figli hanno avuto

selezione meritocratica

Della crescente violenza nelle scuole si parla ormai da anni: si tratta d’altronde di un problema che ha tante cause ma, purtroppo, ancora poche soluzioni. Di recente ha espresso la sua opinione in merito anche Massimo Recalcati, ospite al Social Festival Comunità Educative che si è tenuto alle Gallerie d’Italia di Torino. Secondo il saggista e psicoanalista, è necessario ripensare il concetto di autorità e il rapporto con la scuola,…

La scuola è noiosa e lenta? Non è vero, è la vita che è troppo veloce

scuola è noiosa

Da anni sentiamo ormai critiche alla scuola e al suo ruolo nel percorso di crescita dei più giovani. Secondo molti, oggi la scuola non sa più interpretare un presente in costante movimento e cambiamento, ma dovrebbe iniziare a farlo. La pensa diversamente Vincenzo Schettini, docente e influencer noto per “La fisica che ci piace” su Youtube e “La fisica dell’amore” su Rai 2. Secondo il divulgatore scientifico, la scuola sembra…

great