La rivista per la scuola e per la didattica
INGLESE

Non occorre essere madrelingua per poter insegnare l’inglese alla scuola primaria in maniera efficace

L’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria rappresenta sicuramente l’anello debole di questo ciclo scolastico, peraltro eccellente. Si ribadisce la necessità di affidare l’insegnamento ai docenti madrelingua e personalmente non sono d’accordo per diversi motivi.

Innanzitutto, come dovrebbero essere inquadrati giuridicamente? Non è un problema da poco… Ma, fondamentalmente, sono contraria perché la definizione di “madrelingua” non è sinonimo di buon docente di lingua inglese.

Il bravo insegnante di lingua inglese è chi possiede un’ottima competenza linguistica, acquisita preferibilmente con lunghi soggiorni nei paesi anglofoni, chi ha perfezionato una buona pronuncia, chi ha appreso un’efficace metodologia didattica della lingua straniera.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Inoltre il bravo insegnante sa che l’inglese, per un bambino di 5/6 anni, è un insieme di suoni comunicativi, esattamente come i primi suoni che ha ascoltato da piccolissimo, quando in maniera naturale ha imparato ad interpretare e ripetere le parole in italiano.

Con la stessa naturalezza, l’insegnante di inglese, in modo molto semplice, parla da subito in inglese in classe, aiutandosi con la mimica, la gestualità, le rhymes, le canzoni, il role-playing.

act great madrelingua
Esercizio di recitazione da GREAT – ELi 2021
son great
Esercizio con canzone da GREAT – ELi 2021

Le acquisizioni vengono via via ampliate in un effetto a spirale che aggiunge vocaboli, strutture linguistiche  e capacità di comunicare in inglese in situazioni familiari e significative per l’alunno. E, come accade per la lingua italiana, prima si ascolta, poi si comprende, quindi si parla.

Solo più tardi si passa alla riflessione linguistica, perché è perfettamente inutile far imparare a memoria il verbo TO BE se il bambino non lo capisce quando ascolta o non lo sa usare in contesti specifici.

Ho insegnato inglese per 30 anni in una scuola primaria e ho adottato un metodo di insegnamento basato sull’attività teatrale e, dovendo definirlo all’interno di un PTOF, ho pensato di chiamarlo “Learning by Playing“, dove Playing sta per sta per recitazione, gioco, divertimento.

L’obiettivo era quello di rappresentare, a fine anno, una storia in inglese, non certo per ripetere banalmente strutture linguistiche e/o frasi, ma per appropriarsene e saperle utilizzare in situazioni diverse. Sono anche riuscita ad organizzare stage linguistici di una settimana a Londra con i bambini delle quinte, perché imparare una lingua è soprattutto entrare nella cultura del popolo che la parla.

Infine mi preme aggiungere che non sono laureata in lingue, sono una maestra che ha studiato tanto, che ha investito tutto per raggiungere la competenza, che ha sempre cercato di trasmettere ai suoi alunni la curiosità di apprendere una nuova lingua ed il piacere di parlare in inglese in classe, a mensa, in gita…

Sono stata fortunata, i miei studenti hanno anche capito la necessità di conoscere l’inglese e mi hanno dato grandi soddisfazioni: molti di loro, ormai professionisti, lavorano all’estero e parlano un inglese perfetto.

Un consiglio per le insegnanti di inglese della primaria? Per carità, non improvvisate perché rischiate di fare danni, ma studiate, studiate, aggiornatevi, viaggiate e insegnate l’inglese con entusiasmo.

Per questo, non è necessario essere madrelingua.

Cosa ne pensi di questa considerazione? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Annunciato EducAbility 2024, l’evento formativo per docenti e presidi: il tema della nuova edizione è la didattica inclusiva

educability 2024

Inizierà a novembre EducAbility 2024, l’evento formativo dedicato a insegnanti e dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado. Come in passato, anche la nuova edizione si concentra sulle life skills in relazione al mondo contemporaneo e al contesto scolastico. Il tema di quest’anno sarà la Didattica e gestione della classe tra inclusione e valorizzazione delle differenze. Vediamo allora quali sono i relatori, gli argomenti delle conferenze e le date…

Gabanelli: “L’uso di internet e dei social dovrebbe diventare una materia obbligatoria a scuola, perché è cruciale per la democrazia”

uso di internet e dei social

Insegnare ai giovani come usare in modo consapevole i social media e Internet è ormai una questione centrale nel dibattito scolastico, e non solo. Lo ricorda Milena Gabanelli in un suo intervento nella trasmissione “La Torre di Babele” su La7, in cui si rivolge anche agli insegnanti e lancia una proposta destinata a diventare divisiva. Sarebbe necessario, secondo la giornalista, introdurre l’educazione digitale come materia obbligatoria. la proposta di Milena…

Cellulari vietati a scuola anche per scopi didattici, esulta l’associazione dei presidi: “Così ora gli alunni saranno più concentrati”

cellulari vietati a scuola

Dopo l’annuncio delle linee guida del febbraio 2024 , il Ministro Valditara si prepara a vietare del tutto i cellulari nelle scuole elementari e medie. Come riporta il Corriere della Sera , non sarà consentito neanche l’uso didattico prima delle scuole superiori, e anzi ci sarà anche un ritorno al diario cartaceo nella scuola primaria. Si trova in accordo con il divieto Attilio Fratta, presidente del sindacato Dirigentiscuola, che propone…

Rivoltella: “Se gli studenti italiani sono i più distratti dal cellulare in classe significa che abbiamo insegnanti noiosi e genitori dipendenti dallo smartphone”

distratti dal cellulare in classe

Gli smartphone rappresentano ormai una parte sempre più pervasiva della società e, pertanto, anche della scuola. Nell’istruzione, in particolare, l’impatto delle nuove tecnologie è molto più vasto di quanto si creda, soprattutto nella capacità dei giovani di gestire uno strumento così potente e immediato. A sostenerlo è Pier Cesare Rivoltella, docente di Didattica e Tecnologie dell’Educazione all’Università di Bologna, secondo cui la responsabilità è dei genitori dipendenti dallo smartphone… e…

Terminata la sperimentazione delle classi senza voto in un liceo scientifico: gli studenti si assentano meno e stanno meglio

classi senza voto

Sui voti si è detto tutto e il contrario di tutto: c’è chi li reputa fondamentali per l’educazione degli studenti e chi invece li considera ormai superati. Fra questi ultimi ci sono anche molti studenti, secondo una recente indagine, e anche alcune voci autorevoli del mondo scolastico. Che i voti numerici non siano essenziali nella scuola contemporanea lo dimostra il modello scandinavo, così tanto apprezzato in Italia e all’estero, tanto…

Le mancano due anni alla pensione, ma decide di lasciare l’insegnamento: “Questa non è più la mia scuola”

lasciare l’insegnamento

Si parla spesso delle continue difficoltà del mestiere dell’insegnante, soprattutto negli ultimi anni. Fra continui ostacoli burocratici, meno tempo e meno fondi per la didattica, carenza di rispetto da parte degli alunni e dei genitori, oggi insegnare è sempre più difficile. E, talvolta, diventa anche impossibile. Questa è la storia di Gabriella Fenocchio, docente di lettere dal 1987 e da 25 anni alla stessa scuola, che ha deciso di lasciare…

Il prossimo anno si andrà “a scuola con i nonni” per conoscere le tradizioni, la storia e la gastronomia locale

a scuola con i nonni

Oltre a rappresentare il luogo dell’apprendimento nel senso più tradizionale, a volte la scuola diventa anche teatro di iniziative che rendono più completo il percorso di crescita degli studenti. Una di queste è il progetto “A scuola con i nonni”, organizzato a Pievepelago in provincia di Modena: l’iniziativa ha coinvolto gli studenti del locale istituto comprensivo e gli anziani della struttura protetta Casa Carani. Vediamo di cosa si è trattato….

Mindfulness in classe: i benefici sulla didattica

Mindfulness in classe

Sono sempre di più le scuole che hanno deciso di dedicare del tempo alla mindfulness, la pratica che aiuta a vivere meglio il presente favorendo la consapevolezza e la concentrazione. In effetti, sono tantissimi i benefici della mindfulness a scuola, e non solo per gli studenti ma anche per gli insegnanti. Vediamo allora quali sono, e perché promuovere questa pratica può migliorare il benessere e la gestione dello stress. Mindfulness…

Siamo nell’era del post-narcisismo, i genitori vogliono che i figli siano sé stessi ma a modo loro

sii te stesso ma a modo mio

Gli ultimi decenni hanno visto grandi cambiamenti nel rapporto fra genitori e figli. In fondo, la società si riflette nel modo in cui gli adulti si approcciano ai ragazzi e, di converso, nel modo in cui questi ultimi rispondono alle sollecitazioni dei primi. Ne parla Matteo Lancini, in un intervento durante la trasmissione Splendida Cornice in onda su Rai 3. Secondo lo psicoterapeuta, dalla famiglia autoritaria si è passati a…

Negli Stati Uniti vogliono inserire “nuoce gravemente alla salute” anche sugli smartphone

nuoce gravemente alla salute

Che gli smartphone e i social media abbiano una grande influenza sui giovani, è ormai fuor di dubbio. Sono in molti a vedere nella tecnologia una risorsa da utilizzare nella formazione dei bambini e dei ragazzi, ma ciò non vuol dire che non si debba essere consapevoli dei loro pericoli. Proprio per questo, una proposta che arriva dagli Stati Uniti è destinata a far discutere: se accolta, sui social media…

great

Hai visto la novità?

X

estate al via 2024