L’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria rappresenta sicuramente l’anello debole di questo ciclo scolastico, peraltro eccellente. Si ribadisce la necessità di affidare l’insegnamento ai docenti madrelingua e personalmente non sono d’accordo per diversi motivi.
Innanzitutto, come dovrebbero essere inquadrati giuridicamente? Non è un problema da poco… Ma, fondamentalmente, sono contraria perché la definizione di “madrelingua” non è sinonimo di buon docente di lingua inglese.
Il bravo insegnante di lingua inglese è chi possiede un’ottima competenza linguistica, acquisita preferibilmente con lunghi soggiorni nei paesi anglofoni, chi ha perfezionato una buona pronuncia, chi ha appreso un’efficace metodologia didattica della lingua straniera.
Inoltre il bravo insegnante sa che l’inglese, per un bambino di 5/6 anni, è un insieme di suoni comunicativi, esattamente come i primi suoni che ha ascoltato da piccolissimo, quando in maniera naturale ha imparato ad interpretare e ripetere le parole in italiano.
Con la stessa naturalezza, l’insegnante di inglese, in modo molto semplice, parla da subito in inglese in classe, aiutandosi con la mimica, la gestualità, le rhymes, le canzoni, il role-playing.
Le acquisizioni vengono via via ampliate in un effetto a spirale che aggiunge vocaboli, strutture linguistiche e capacità di comunicare in inglese in situazioni familiari e significative per l’alunno. E, come accade per la lingua italiana, prima si ascolta, poi si comprende, quindi si parla.
Solo più tardi si passa alla riflessione linguistica, perché è perfettamente inutile far imparare a memoria il verbo TO BE se il bambino non lo capisce quando ascolta o non lo sa usare in contesti specifici.
Ho insegnato inglese per 30 anni in una scuola primaria e ho adottato un metodo di insegnamento basato sull’attività teatrale e, dovendo definirlo all’interno di un PTOF, ho pensato di chiamarlo “Learning by Playing“, dove Playing sta per sta per recitazione, gioco, divertimento.
L’obiettivo era quello di rappresentare, a fine anno, una storia in inglese, non certo per ripetere banalmente strutture linguistiche e/o frasi, ma per appropriarsene e saperle utilizzare in situazioni diverse. Sono anche riuscita ad organizzare stage linguistici di una settimana a Londra con i bambini delle quinte, perché imparare una lingua è soprattutto entrare nella cultura del popolo che la parla.
Infine mi preme aggiungere che non sono laureata in lingue, sono una maestra che ha studiato tanto, che ha investito tutto per raggiungere la competenza, che ha sempre cercato di trasmettere ai suoi alunni la curiosità di apprendere una nuova lingua ed il piacere di parlare in inglese in classe, a mensa, in gita…
Sono stata fortunata, i miei studenti hanno anche capito la necessità di conoscere l’inglese e mi hanno dato grandi soddisfazioni: molti di loro, ormai professionisti, lavorano all’estero e parlano un inglese perfetto.
Un consiglio per le insegnanti di inglese della primaria? Per carità, non improvvisate perché rischiate di fare danni, ma studiate, studiate, aggiornatevi, viaggiate e insegnate l’inglese con entusiasmo.
Per questo, non è necessario essere madrelingua.
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