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Ritorno alla didattica in presenza, ripartiamo dall’educazione emotiva

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Educare un bambino non è un gioco da ragazzi. Anche perché ognuno di essi ha caratteristiche singolari che lo rendono diverso dagli altri. Questo significa che l’esperienza di educazione dei bambini è strettamente personale e non può essere standardizzata. L’educazione emotiva consiste proprio in questo: nel dirigere i bambini a capire ed accettare il proprio temperamento e le proprie caratteristiche.

Sviluppando l’intelligenza emotiva, i bambini saranno in grado di utilizzare i punti salienti del proprio carattere in modo positivo e non distruttivo. Tutto ciò passerà attraverso una fase di autoconsapevolezza e di controllo delle proprie emozioni da parte del bambino, che andrà insegnata con pazienza dagli adulti e dagli educatori, insegnanti compresi.

COME SI SVILUPPA L’INTELLIGENZA EMOTIVA?

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Il libro di testo è lo strumento didattico ancora oggi più utilizzato mediante il quale gli studenti realizzano il loro percorso di conoscenza e di apprendimento.

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Esistono alcune caratteristiche che distinguono un genitore o un educatore adatto all’insegnamento dell’intelligenza emotiva da uno che fallirà nell’intento. Ecco le principali cinque:

  1. Sono consapevoli delle emozioni del bambino che educano;
  2. Vedono l’emozione come un’opportunità di insegnamento e di intimità;
  3. Sono empatici nei confronti dei sentimenti del bambino educato;
  4. Si impegnano ad insegnare al bambino i termini corretti per esprimere le emozioni che sente;
  5. Aiutano il bambino a risolvere il problema di interpretazione delle proprie emozioni, mantenendo allo stesso tempo dei limiti.

Occorre ricordare, dunque, che per insegnare a un bambino l’intelligenza emotiva, un genitore deve essere a sua volta consapevole delle proprie emozioni.

Alcuni libri scolastici della scuola primaria stanno dando sempre più attenzione all’aspetto emotivo ed empatico durante il percorso dell’apprendimento dei bambini. Su Fantastici Noi link esterno, ad esempio, ci due personaggi di nome Elfo Magor e Oz che rappresentano proprio il percorso emotivo di ogni alunno. Insegnano, dialogando con loro e tra loro, che sbagliare è concesso e che tutte le domande, anche quelle apparentemente più inutili, sono lecite.

educazione emotiva elfo magor
Estratto da FANTASTICI NOI! – Metodo 1
educazione emotiva matemagor e oz
Estratto da FANTASTICI NOI! – Matematica 3

COME RICONOSCO UN BAMBINO EMOTIVAMENTE INTELLIGENTE?

I bambini con una spiccata intelligenza emotiva sono facilmente identificabili tra gli altri. Fanno molta meno fatica a concentrarsi e presentano una maggiore stabilità nelle loro emozioni. Questo non significa che non si arrabbino mai, ma riescono a calmarsi più facilmente quando lo fanno, mantenendo comunque un equilibrio emotivo.

In caso di situazioni familiari complesse, come casi di separazione o di lutto, i bambini intelligenti emotivamente sono in grado di riprendersi più facilmente rispetto agli altri. Questo perché la stabilità emotiva li aiuta a non perdere il controllo della situazione.

Diversi studi link esterno hanno dimostrato che i bambini emotivamente intelligenti nella fase adolescenziale sono generalmente meno soggetti a comportamenti autodistruttivi. Tra questi rientrano, purtroppo, l’abuso di sostanze di qualsiasi natura.

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