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Scuola senza cellulari. «Usarli in classe è una mancanza di rispetto verso gli insegnanti»

Uno dei temi che solitamente infiamma i dibattiti relativi alla scuola è quello riguardante l’uso dei cellulari in classe, sia da parte dei professori sia da parte degli alunni. Sono sempre più numerose le scuole phone free, che hanno deciso di vietare totalmente l’uso dei cellulari e che sottolineano i benefici di questa scelta. Sembra che una scuola senza telefoni cellulari non solo favorisca una maggiore concentrazione nei suoi studenti, ma rechi dei benefici anche ai docenti.

Sia professori sia alunni hanno dichiarato che riescono a vivere la vita scolastica con maggiore presenza mentale: senza il cellulare a scuola termina la schiavitù del dover controllare messaggi, social e notifiche varie. Queste cose, che solitamente ci sembrano un piacere, sono tuttavia qualcosa che ci tiene legati indissolubilmente a questo strumento e non ci consente di vivere pienamente tutte le esperienze concrete.

Ma c’è chi è più tollerante

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Chi invece sostiene che sia necessario e giusto portare il telefono cellulare a scuola, sottolinea i benefici dell’immediatezza della ricerca di informazioni, della praticità dell’essere sempre in contatto in tempo reale con le famiglie per esigenze di vario tipo, oppure, più semplicemente, evidenzia il fatto che ormai sia giudicato praticamente impossibile vivere slegati da questo oggetto, che ci risolve tanti problemi pratici in modo veloce, addirittura istantaneo. Ma la posizione ufficiale del Ministero dell’Istruzione qual è?

Le prime indicazioni risalgono a quindici anni fa

Una delle prime indicazioni sull’uso del cellulare a scuola fu la Direttiva 104 del 2007 del Ministro Fioroni. In essa era stabilito che ogni scuola o università adottasse la politica più adatta alle proprie esigenze, e che consentisse un eventuale uso dei telefoni cellulari in casi di urgenze comunicative, per esempio con le famiglie. In ogni caso, ogni istituzione scolastica era libera di stabilire la propria linea e sanzionare i comportamenti che la trasgredissero. Possiamo osservare che sia un approccio decisamente neutrale, considerando anche che questa indicazione risale al 2007: ancora non si era consci di quanto i telefoni cellulari sarebbero entrati a gamba tesa nella nostra vita per governarne quasi ogni aspetto.

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La posizione dell’attuale Ministro

Nel 2022, invece, siamo ben consapevoli dell’impatto e del ruolo dei telefoni cellulari nella nostra vita. Questo ruolo è ormai decisamente pervasivo e totalizzante, e per questo le scuole desiderano adottare regolamenti sempre più precisi e alcune addirittura, come abbiamo visto, proibirne l’uso. Il neoministro Valditara ha dichiarato che vuole redigere una circolare da diffondere nelle scuole e lo scopo decisamente non è un mistero: dare una stretta all’uso degli smartphone nelle scuole. Il Ministro ha, tuttavia, affermato che non crede nelle sanzioni, pertanto non se ne prevedono. In ogni caso la sua opinione è molto chiara: “Io penso che in classe si vada per studiare non per chattare: nelle scuole italiane si devono prevedere misure adatte perché si rispetti quello che è previsto dalle norme, evitare che in classe si faccia altro”.

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