La rivista per la scuola e per la didattica
APPRENDIMENTO

Trucchi e tecniche per l’insegnamento della letto-scrittura nella scuola primaria

Le difficoltà di tutti gli insegnanti che si apprestano a iniziare l’insegnamento in classe prima non sono poche: conoscere gli alunni uno per uno e nel loro insieme, conoscere le caratteristiche emotive e le capacità cognitive di ciascuno, capire qual è il metodo più adatto ed efficace per i bambini… e, cosa, se è possibile, ancora più importante, trasformare lo sforzo che fanno gli alunni in… curiosità e amore per la lettura e la scrittura! Non è un’impresa da poco! Ma è possibile e fonte di soddisfazione!

Qualsiasi strada un insegnante intenda percorrere, qualsiasi metodo intenda adottare, vi è un punto fondamentale dal quale partire e che ci potrà far percorrere quella strada in discesa o… in salita.

Quel punto si chiama motivazione.

Nuovo!

Pronti per la prova Invalsi 2024?

Le Prove Nazionali INVALSI 2024 si svolgeranno da marzo a maggio. L’arco temporale e le date di somministrazione variano in base al grado scolastico e alle materie.

pronti per la prova invalsi 2024

Motiviamo gli alunni al piacere dell’apprendimento della letto-scrittura e alla consapevolezza che saper leggere e scrivere sarà fonte di soddisfazioni.

I bambini, purtroppo, non sempre hanno accanto adulti intenti a leggere; più spesso guardano immagini, ascoltano messaggi… questi sono gli strumenti di conoscenza proposti dai media.

È un’impresa ardua riuscire a convincere un bambino che la fatica di imparare a leggere è premiante, convincerlo che quella fatica e quello sforzo gli consentiranno di avere più soddisfazioni e gli saranno più utili nella vita rispetto al guardare le immagini che scorrono su uno schermo.

Se non troviamo la chiave per aprire la porta al desiderio, avremo poche armi per combattere la concorrenza dei videogiochi e dei cartoni animati!

Per questo motivo, nel sussidiario per il primo ciclo della scuola primaria di cui siamo autrici, abbiamo posto come base di partenza la narrazione.

il grillo e la luna copertina

IL GRILLO E LA LUNA

Scopri il nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica

COME LAVORARE CON LA NARRAZIONE

Primo step: raccontiamo storie e incantiamo i nostri alunni con la narrazione. Questo primo step è fondamentale per abituare l’alunno a mantenere l’attenzione durante l’ascolto. Il percorso di educazione all’ascolto è molto importante e il raggiungimento dell’obiettivo si avrà quando i nostri alunni saranno in grado di prestare attenzione anche alle “lezioni frontali” e ai contributi dei compagni durante i lavori collettivi e il Cooperative Learning e Peer Teaching.

Secondo step: osservando sul Flip Poster e sul Libro del Metodo il titolo che presenta il personaggio della storia narrata, facciamo fare ai nostri alunni un’anticipazione di ciò che ritengono sia scritto. È un esercizio fondamentale per la lettura scorrevole. Leggiamo insieme a loro il titolo. I nostri alunni avranno la convinzione di “saper leggere”. È vero, molti non leggeranno, ripeteranno a memoria, ma non importa. Importa il messaggio che passa: “Sai leggere!”. Intanto scopriranno che le parole sono formate da “segni che si ripetono” (i grafemi) e che “ripetono” sempre lo stesso suono uniti alle vocali.

Terzo step: facciamo copiare il titolo della tavola del Flip Poster. I nostri alunni avranno la convinzione di “saper scrivere”. Gratifichiamoli dicendo che è una grande conquista. Saremo se non a metà dell’opera… quasi!

LEGGI ANCHE: Presentare le lettere dell’alfabeto in prima, ecco come il Flip Poster può aiutarti a far amare la lettura

DALLA NARRAZIONE ALLA LETTO-SCRITTURA

Il coinvolgimento emotivo che ci è stato consentito dall’ascolto di una narrazione e la conoscenza dei personaggi protagonisti della storia ci hanno offerto la possibilità di motivare gli alunni allo sforzo che devono compiere per apprendere la letto-scrittura. Ora possiamo iniziare il percorso che avrà come conclusione la conoscenza delle sillabe, l’abilità di combinarle per leggere e scrivere e la competenza di usare queste abilità in contesti diversi. Dobbiamo però conoscere non solo il percorso didattico che intendiamo proporre, ma anche il percorso cognitivo che compiono i nostri alunni, cioè quali sono le fasi dell’apprendimento della letto-scrittura.

FASI DI APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA

Le fasi che portano il bambino ad acquisire la capacità di leggere e scrivere, generalmente, iniziano prima dell’ingresso nella Scuola Primaria e si completano verso gli 8/9 anni.

FASE LOGOGRAFICA

In questa fase, che si colloca durante la Scuola dell’Infanzia, per i bambini il testo scritto è un disegno e viene riconosciuto nel suo complesso. Il bambino impara a riconoscere il marchio di una merendina, l’insegna di un negozio e ne decifra la scritta quando lo incontra. Allo stesso modo riconosce il proprio nome se lo vede scritto. È una lettura di tipo globale e legata a un modello di scrittura che è rimandato alla mente nel suo insieme; infatti, se modifichiamo leggermente la scritta, il bambino o non la riconosce più o continua a leggerla allo stesso modo.

FASE ALFABETICA

È la fase che si colloca all’inizio della Scuola Primaria, quella in cui è possibile l’apprendimento più consapevole della letto-scrittura. Il bambino unisce la consonante alla vocale per formare la sillaba. Comprende che la ripetizione di sillabe permette la formazione della parola. Giunge poi alla consapevolezza che ognuno dei segni grafici che compongono la parola è una lettera che corrisponde a un suono. È in questa fase che il bambino ha bisogno di essere guidato alla scoperta che a ciascuna sillaba pronunciata corrisponde una sillaba scritta e viceversa. Egli può poi autonomamente realizzare questa corrispondenza segno-suono e suono-segno, cioè la conversione dei grafemi in fonemi e dei fonemi in grafemi. La lingua italiana da questo punto di vista non presenta grossi problemi perché è una lingua semitrasparente, cioè una lingua in cui, nella maggior parte delle parole, a un fonema corrisponde un grafema. Maggiori difficoltà incontrano in questa fase i bambini inglesi, perché l’inglese è una lingua opaca: in tantissimi casi non esiste infatti corrispondenza diretta fonema-grafema. In questa fase il bambino può leggere e scrivere tutte le parole che hanno un senso, ma anche le “non parole” che sono solo un insieme di grafemi.

FASE ORTOGRAFICA

È la fase che si colloca tra i 7 e gli 8 anni. In questa fase occorre guidare il bambino nell’analisi delle parole la cui struttura comprende digrammi e trigrammi, sia per quanto riguarda la scrittura sia per quanto riguarda la lettura. È questa la fase durante la quale si imparano le regole della scrittura di parole con suoni più complessi. Alcune parole non si caratterizzano per una diretta corrispondenza grafema-fonema: chi ha stabilito infatti che la parola “acqua” non possa essere scritta “aqua” o “acua”, che “cuore” non si possa scrivere “quore”? Sono convenzioni che non sono supportate da regole. Perciò occorre solo memorizzare la corretta scrittura. È durante questa fase che le regole ortografiche vengono memorizzate.

FASE LESSICALE

È l’ultima fase dell’apprendimento della letto-scrittura e non si può collocare in un’età precisa. Durante questa fase la gran parte di ciò che il bambino legge viene riconosciuta globalmente, grazie alla capacità di anticipare la lettura stessa partendo dalle prime sillabe della parola, anche con l’ausilio della comprensione del contesto. In questa fase non vi è una costante conversione grafema-fonema, se non per le parole sconosciute o particolarmente complesse, le parole straniere e le non-parole. Quando il bambino raggiunge questa abilità si può affermare che ha raggiunto anche la competenza nella lettura perché è in grado di applicare le sue abilità in contesti diversi.

IL METODO

Qual è il metodo più efficace per insegnare a leggere e a scrivere a bambini di 6 anni? Bisogna imparare a ribaltare la domanda: “Ora che ho conosciuto i miei alunni, qual è il metodo più adatto a loro?”. È da questo interrogativo che occorre partire, tenendo presente che ogni bambino costruisce autonomamente il suo percorso di conoscenza e sviluppo. Il codice convenzionale di scrittura è costantemente sotto gli occhi dei bambini, che a esso si avvicinano progressivamente elaborando ipotesi di comprensione del significato delle scritte e di riconoscimento dei singoli segni. Tra gli alunni di una classe ci saranno, a inizio della classe prima, alcuni che sanno già leggere e scrivere, alcuni che leggono semplici parole, altri che non conoscono i segni della scrittura. In situazioni così eterogenee è bene non privilegiare in modo assoluto e restrittivo un solo metodo, ma è consigliabile “contaminare” i diversi metodi usandoli in modo che siano tra loro complementari, flessibili e adattabili al contesto rappresentato dal livello di conoscenze pregresse degli alunni. Il metodo suggerito nel nostro corso è il sillabico.

il grillo e la luna copertina

IL GRILLO E LA LUNA

Scopri il nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria con il metodo sillabico

Privilegiare la sillaba rispetto al fonema vuol dire far “sentire” il fonema nei diversi suoni che producono le vocali. Presentare le parole come successione di sillabe (quindi consonante-vocale) permette di evitare l’errore in cui possono incorrere anche bambini che non hanno particolari difficoltà: omettere la vocale che forma la sillaba. Nel nostro corso del primo ciclo si è deciso di utilizzare la simbolizzazione utilizzata da Maria Montessori: le consonanti sono blu, le vocali rosse. Per cui, quando leggo, vedo sempre un “blu” e un “rosso” e quando scrivo, scrivo un “blu” e un “rosso”. Per fissare questo schema visivamente e graficamente, si può ricorrere alle semplici cornicette da colorare in questo modo: un elemento blu e uno rosso. Se è vero, come è vero, che nella fase logografica dell’apprendimento della lettura il bambino legge globalmente alcune parole a cui è particolarmente legato dal punto di vista emotivo (il suo nome, la merendina, il programma televisivo…), è altrettanto vero che questa spinta emotiva vale per la “lettura” di situazioni che lo coinvolgono per interesse o curiosità. Proprio per questo motivo nel percorso didattico del nostro sussidiario IL GRILLO E LA LUNA link esterno il punto di partenza è la narrazione.

L’identificazione di un modello unico per il personaggio protagonista della storia è il primo passo verso la simbolizzazione. A un nome corrisponde un’immagine; a una scritta corrisponde una parola; a un suono sillabico corrisponde una sillaba. Immagine, parola, fonema devono essere riconoscibili da tutti, cioè tutti devono ricorrere agli stessi simboli. Per quanto riguarda l’articolazione del percorso didattico si veda la pagina qui sotto.

progetto letto-scrittura il grillo e la luna

COME INTRODURRE LA LETTURA

Dopo la narrazione della storia e la visione del cartone animato, distribuire agli alunni le sequenze che si trovano sul Libro delle Storie del Grillo e La Luna. Tutti i bambini avranno la stessa immagine dei fatti accaduti nel racconto. Mostrare la frase che riassume una sequenza (è quella che si trova nella pagina introduttiva della sillaba). I bambini sapranno che una storia, oltre che con i disegni, si può “scrivere” con le parole. Invitare i bambini a osservare il titolo e a fare delle ipotesi su che cosa c’è scritto. Leggere con loro più volte facendo “segnare” con il dito. Molti memorizzeranno le parole e avranno l’impressione di “saper leggere”: questo è un momento molto gratificante e stimolante.

LE FILASTROCCHE E LE CANZONI

Le storie relative alle vocali e alla maggior parte delle sillabe dei diversi fonemi sono accompagnate da filastrocche musicate. Attraverso il ritmo e la ripetizione delle sillabe i bambini impareranno e rafforzeranno l’apprendimento del suono sillabico. Invitare poi i bambini a scrivere (copiando dalla lavagna) le parole delle filastrocche che si riferiscono alle sillabe del fonema introdotto.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


EducAbility, che successone. L’evento formativo sulle competenze non cognitive ha coinvolto oltre 2400 insegnanti e presidi

evento formativo sulle competenze non cognitive

La seconda edizione di EducAbility, promosso dalla collaborazione tra il Gruppo Editoriale ELI e Life Strategies, giunge alla sua conclusione con l’ultima tappa a Milano, dopo aver toccato varie città italiane, da Bari a Roma. Questo evento formativo, che ha attirato oltre 2.400 partecipanti tra le due edizioni di primavera e autunno, rappresenta un importante passo avanti nel panorama della formazione scolastica. Michele Casali, Ceo del Gruppo Editoriale ELI, spiega…

La storia di Luca Venturelli per la giornata mondiale della disabilità, da “scappare dalle reazioni” al sogno delle Paralimpiadi

luca venturelli

Luca Venturelli è un atleta, frequenta la scuola secondaria di secondo grado ed è sempre molto gentile e accogliente. Tra le sue caratteristiche c’è anche quella di essere autistico e lui spiega con molta dolcezza e chiarezza, i suoi punti di forza e le difficoltà che incontra nella sua vita quotidiana. La sua passione per l’atletica è nata quando era molto piccolo. Non riuscendo a comunicare e ad esprimere il…

La reazione di un’insegnante a un’umiliazione da parte di un genitore spopola sul web e diventa virale

reazione di un'insegnante 2023

Un’insegnante ha subito un’umiliazione da parte di un genitore, ma la sua reazione sul web in poco tempo spopola e diventa virale. Non è una notizia del tutto nuova che uno studente manchi di rispetto a un docente e che, spesso, questo comportamento porti i genitori a prendere le parti dei loro figli a discapito degli sforzi educativi profusi da chi lavora nell’ambiente scolastico. Questa è la storia di Julie…

L’importanza della valutazione in itinere che la pedagogia contemporanea vorrebbe abolire

valutazione in itinere

Lo scopo della valutazione non è quello di classificare gli alunni, ma quello di capirli e aiutarli nel percorso della loro formazione, attraverso esperienze di apprendimento significative, per permettere a tutti di sviluppare nel miglior modo possibile le loro capacità, intelligenze e attitudini. Quando valutare: prima, durante, dopo Valutazione e rapporti con le famiglie Nuovo! Pronti per la prova Invalsi 2024? Le Prove Nazionali INVALSI 2024 si svolgeranno da marzo…

Essere uno studente disabile non vuol dire essere uno studente di serie B, c’è bisogno di più educatori dedicati

studente disabile

Nico Acampora, ideatore e presidente di PizzAut, catena di pizzerie gestite da ragazzi autistici, mette in luce il problema che, da anni, lamentano anche molte altre famiglie: nella scuola italiana c’è carenza di educatori. A causa della mancanza di fondi, molti studenti disabili si trovano senza assistenza educativa o comunque con ore assegnate decisamente insufficienti. “Essere uno studente disabile non significa essere uno studente di serie B”, dichiara Acampora il…

La preside dice stop ai tablet: “Meglio gli appunti su carta, sfruttate la creatività generata dall’uso della mano”

stop ai tablet

Il tablet come strumento per prendere appunti a scuola è stato oggetto di un chiaro “no” da parte della dirigente scolastica del liceo artistico Melotti di Cantù, Anna Proserpio. In una recente comunicazione diretta agli studenti, la dirigente si è espressa in modo deciso a favore dell’appunto a mano, entrando così nel dibattito in corso anche in altre istituzioni scolastiche riguardo all’utilizzo dei mezzi tecnologici nell’apprendimento. Pur riconoscendo eccezioni per…

Esempi di didattica laboratoriale di matematica per la classe prima in Festa a sorpresa

didattica laboratoriale di matematica per la classe prima

In Festa a sorpresa i numeri vengono presentati sempre con collegamenti a esperienze reali, mentre la continua presenza della linea dei numeri ha lo scopo di far interiorizzare il loro carattere ordinale. È consigliabile avviare fin da subito lo studio della matematica con attività che prevedono la collaborazione di tutti i compagni: le situazioni di gioco sono particolarmente utili quando si tratta di introdurre i concetti di addizione e sottrazione….

Le caratteristiche di una didattica STEAM

steam

STEAM è un acronimo composto dalle iniziali di alcune discipline: Science ➜ Scienze, lo studio del mondo e dei fenomeni della natura. Technology ➜ Tecnologia, non solo digitale, che comprende qualsiasi artefatto o opera che derivi da un processo trasformativo intenzionale da parte dell’uomo. Per questo motivo, ogni prodotto creato dai ragazzi per la risoluzione di un problema è tecnologia. Tecnologia comprende il Coding. Engineering ➜ Ingegneria, il processo di…

L’affettività e i sentimenti non possono diventare materia scolastica perché si imparano meglio per strada, in famiglia, ovunque

affettività

Dopo la tragica morte di Giulia Cecchettin, Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, esamina le possibili cause del gesto estremo attribuito a Filippo Turetta. Secondo Crepet, il problema principale risiede nella gestione della frustrazione da parte dei giovani, un apprendimento che, a suo avviso, è stato insufficiente a causa di un’eccessiva protezione genitoriale. Il tentativo dei genitori di preservare i propri figli da sofferenze e frustrazioni finisce per renderli incapaci di…

Le soft skills non sono da considerare un ulteriore carico a danno degli insegnanti ma uno strumento anche in grado di valorizzare l’azione didattica quotidiana

soft skills

Le soft skills, come precisione, resistenza allo stress e problem solving, sono molto importanti nel lavoro di oggi. Queste sono abilità che aiutano a fare bene nel mondo del lavoro. Gli insegnanti stanno cercando di preparare gli studenti ad affrontare il lavoro per la prima volta. Le soft skills per l’efficacia personale aiutano a sviluppare la creatività e l’equilibrio. Queste sono importanti anche quando si affrontano compiti noiosi. Le competenze…

great

È nato #altuofianco Sostegno

X