Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
DIDATTICA

Utilizzare le pause attive per ristabilire l’attenzione degli studenti

La pratica è sempre stata una parte fondamentale dell’educazione. Grazie a figure come John Dewey e alla sua pedagogia attiva, infatti, la scuola ha imparato ad alternare le lezioni frontali con un approccio più concreto. Ad oggi, quindi, la pratica costante viene considerata la chiave per il miglioramento personale.

Tuttavia, sempre più studi vedono in questo approccio alcuni limiti alla crescita degli studenti, e in generale della persona. Secondo gli esperti, insomma, stiamo sottovalutando il valore delle pause per un migliore apprendimento. Vediamo in che senso.

Le pause non sono una perdita di tempo

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Siamo abituati a vedere nelle pause dal lavoro o dallo studio soltanto un momento di riposo: nonostante siano necessarie, spesso siamo portati a sottovalutare il loro impatto. Eppure, si tratta di momento che serve al nostro cervello per organizzare e consolidare le informazioni apprese.

A sostenerlo è un interessante studio del 2021 link esterno condotto dal neuroscienziato Leonard Cohen, secondo cui il cervello continua a lavorare intensamente anche durante le pause. Si tratta di un fenomeno noto come “consolidamento neurale”, il cui scopo è trasferire le informazioni dalla corteccia all’ippocampo, ossia il centro della memoria.

Cosa vuol dire ciò?

Che durante le pause il nostro cervello organizza e consolida le informazioni apprese, facendo una sorta di ripasso prima di fissarle nella memoria a breve termine. Quante volte è successo di fare una pausa dallo studio o dal lavoro per scoprire, alla ripresa, di ricordare tutto meglio di prima?

I benefici

Le pause tuttavia non si limitano all’organizzazione e al consolidamento delle informazioni acquisite. In aggiunta, permettono anche di migliorare la qualità dell’apprendimento, in modi più diretti e indiretti, per esempio evitando di annoiare i ragazzi o di stancarli troppo.

Un calo dell’attenzione è fisiologico dopo un certo periodo di studio, e può essere limitato con delle pause ben pianificate. Ci sono tuttavia anche altri benefici, come:

  • un miglioramento della memoria, come abbiamo visto nel caso dello studio di Leonard Cohen;
  • un aumento della concentrazione, che aiuta a limitare i cali di attenzione;
  • una riduzione dello stress, proprio per le attività che durante la pausa possono rilassare l’individuo;
  • una maggiore motivazione, se le pause diventano l’occasione per attività creative o ludiche.

La frequenza ideale, secondo la neurologa e docente Judy Willis link esterno, sarebbe di una pausa ogni 30 minuti o al massimo un’ora per gli adolescenti, ancora meno per i bambini della scuola primaria. Con attività più lunghe, sono invece necessarie pause più consistenti.

LEGGI ANCHE
Trucchi e tecniche per calmare una classe chiacchierona e riportare alta l’attenzione

Cosa fare

Limitando il nostro discorso al contesto scolastico, è ovviamente necessario trovare un modo per integrare le pause nelle dinamiche di classe.

Da questo punto di vista, ci sono attività che si rivelano più efficaci per ricaricare corpo e mente, ma è importante che i momenti di pausa siano sensibilmente diversi da quelli di attività. Ecco allora cosa fare durante le pause, per esempio:

  • fare uno spuntino per dare all’organismo ulteriore nutrimento ed energia;
  • attività creative ma rilassanti, come disegnare oppure pensare a nuovi obiettivi da raggiungere;
  • muoversi, fare stretching o passeggiare possono ridurre noia e stress.

Altra attività molto utile durante le pause, e non solo, è la meditazione o più in generale tutte quelle attività che rientrano nella mindfulness.

Insomma, comunque le si veda le pause sono un elemento fondamentale per migliorare l’apprendimento individuale e il proprio grado di benessere. Lungi dal costituire perdite di tempo, come spesso le si pensa ancora oggi, questi momenti permettono al cervello di organizzare e consolidare quanto appreso, migliorando allo stesso tempo la concentrazione e la motivazione.

Un motivo sufficiente per farne qualcuna in più, ma senza esagerare.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Gli insegnanti italiani sono i più “anziani” d’Europa, solo 1 su 4 è soddisfatto dello stipendio

insegnanti italiani sono i più anziani d'europa

Come ogni anno, il rapporto internazionale OCSE TALIS torna a fotografare lo stato della scuola e il mondo degli insegnanti. In particolare, i risultati mostrano lo stato della classe docente italiana in relazione all’età, allo stipendio e alla soddisfazione personale. Un quadro che non possiamo certo definire sorprendente. Gli insegnanti italiani sono infatti i più anziani d’Europa, con un’età media di 48 anni e quasi la metà che ha superato…

La scuola, una volta esigente, non ha più ambizioni da quando qualcuno ha considerato la fatica qualcosa di novecentesco da non dover più fare

fatica qualcosa di novecentesco

Il futuro della scuola si fa sempre più incerto. A dirlo è Paolo Crepet che, in un’intervista al quotidiano La Stampa , ha tracciato un quadro poco rassicurante del mondo dell’educazione. Secondo lo psichiatra e sociologo, il cambiamento innescato dalla diffusione dell’intelligenza artificiale rischia di spegnere l’ambizione, la curiosità e la cultura del sacrificio. Di conseguenza, in un’epoca in cui tutto diventa immediato e semplificato, la scuola smarrisce il proprio…

Una mamma fa ricorso al Tar dopo la bocciatura della figlia con 5 insufficienze, 10 note e 2 sospensioni ma i giudici danno ragione ai prof

mamma fa ricorso dopo la bocciatura della figlia

Negli ultimi anni il rapporto fra scuola e famiglie si è incrinato. Quella che per lungo tempo è stata una solida alleanza educativa, fondata sul rispetto e sulla collaborazione, si è lentamente trasformata in un campo di tensioni continue. Insegnanti e genitori si trovano spesso su fronti opposti, e a farne le spese sono i giovani. Un caso emblematico arriva da Venezia, dove la bocciatura di una studentessa ha portato…

Troppo tempo davanti agli schermi peggiora i voti a scuola, lo conferma uno studio su 3000 bambini

troppo tempo davanti agli schermi

Che passare troppo tempo davanti a uno schermo non faccia bene ai bambini non è certo una novità. Paesi come la Francia hanno persino deciso di vietare l’uso dei dispositivi elettronici da parte dei più piccoli in determinati contesti. Ora però a ribadirlo con chiarezza è anche la scienza. Uno studio pubblicato su JAMA Networks Open ha trovato un collegamento fra l’abuso degli schermi nella prima infanzia e un peggior…

Per Valditara i social scatenano aggressività e diffondono un atteggiamento superficiale nei confronti delle relazioni umane

social scatenano aggressività

Dopo il divieto di usare lo smartphone a scuola anche per ragioni didattiche, è in arrivo un nuovo provvedimento che potrebbe cambiare ancora il rapporto fra i giovani e la tecnologia. Stavolta l’attenzione si sposta sui social media, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi europei e del mondo. A parlarne, a margine di un evento sull’intelligenza artificiale, è lo stesso Giuseppe Valditara, che ha confermato l’esame di…

Lo stipendio iniziale annuo per un docente italiano è di 27.079 euro. In Germania e in Lussemburgo si parte da circa 60mila, più del doppio

stipendio iniziale annuo per un docente italiano

Il riconoscimento del lavoro e del ruolo degli insegnanti resta una delle questioni più discusse in ambito scolastico. E non si tratta soltanto di rispetto da parte di studenti e famiglie o di prestigio sociale, bensì anche di riconoscimento economico. D’altronde, non è un mistero che la retribuzione dei docenti italiani sia fra le più basse in Europa, con tendenze sempre più negative. Si lega alla questione il rapporto Eurydice…

Se un figlio si lamenta a casa perché ha avuto un voto basso, i genitori partono per fare il processo all’insegnante nel corridoio o in presidenza

processo all’insegnante

Il rapporto fra genitori e figli è sempre stato complesso, pieno di momenti indimenticabili ma anche di grandi incomprensioni. Si tratta di una tensione che, oggi più che mai, si riflette anche nel mondo scolastico, nei confronti del quale le famiglie assumono un atteggiamento di opposizione, chiusura. A parlarne è il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, che fedele al suo stile diretto, ha puntato il dito contro un atteggiamento…

Alunni giocano a calcio per strada ma vengono multati dai carabinieri: “Niente cellulare, niente pallone. Ma come dobbiamo crescere?”

multati da carabinieri

Smartphone vietati a scuola, adulti che si lamentano se i giovani passano troppo tempo online, eppure quando gli adolescenti scelgono di giocare all’aperto, arriva comunque una multa. È quanto successo a Murano, dove alcuni alunni della seconda media Vivarini sono stati sanzionati per aver giocato a calcio dove non era possibile, secondo il regolamento. Il caso ha fatto discutere non soltanto i genitori ma anche gli stessi ragazzini. Guidati dalla…

Una preside contraria al divieto dei cellulari in classe: “Didattica penalizzata, prima le lezioni erano più dinamiche”

contraria al divieto dei cellulari

Dal nuovo anno scolastico il divieto di usare il cellulare in classe è valido anche nelle scuole secondaria di secondo grado. Si tratta di una misura voluta dal ministro Giuseppe Valditara che ha raccolto molti consensi non soltanto in Italia, ma anche in Unione Europea. Non mancano tuttavia le voci critiche, fra cui spicca quella di una dirigente scolastica di Fano, in provincia di Pesaro, che parla di occasione persa….

Hai visto la novità?

X