Pigro, disordinato o anche intelligente. Etichettare un figlio significa bloccarlo
Etichettare un bambino come “pigro”, “capriccioso” o “disordinato” può influire sulla sua personalità e sulla formazione della sua identità. A sostenerlo è la professoressa Elisa Fazzi, Presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera . Magari genitori e docenti non se ne rendono conto, ma le parole che usano hanno un impatto diretto sulla crescita dei più giovani. Come fare allora? Il …
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