Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

In classe ci sono 21 alunni che parlano 20 lingue diverse: “Imparano in fretta, in italiano siamo sopra la media”

Quando si parla di inclusione scolastica, alunni con bisogni educativi speciali, classi con alunni stranieri, disabilità a scuola, spesso si tende a dimenticare un aspetto fondamentale. Stiamo parlando sempre di bambini e ragazzi, ciascuno con una propria storia, delle aspettative, un approccio diverso all’apprendimento, soprattutto nella scuola primaria o nella scuola secondaria di primo grado. Proprio in una scuola media, a Padova, vediamo questo aspetto in una classe con 21 alunni e 20 lingue parlate. A raccontarlo è il Corriere del Veneto link esterno, che presenta un microcosmo di multiculturalità al quale è necessario approcciarsi con gli strumenti giusti, già a partire dalla scuola primaria.

21 alunni e 20 lingue parlate

Siamo in una scuola media di Padova, dove una classe con 21 alunni e 20 lingue parlate ha fatto discutere su temi contemporanei, quali l’inclusione scolastica e la diversità culturale. Si tratta di un ambiente in cui coesistono bambini di origini italiane e bambini di origine straniera, un insieme di culture e lingue diverse che porta ad un arricchimento della classe.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

C’è per esempio Adam, italiano seconda generazione discendente da marocchini, che parla cinque lingue fra cui il berbero e l’arabo. Poi ci sono Angela dallo Sri Lanka e Miracle che viene dalla Nigeria, ciascuno con la propria lingua d’origine. C’è Ester, che ha origini congolesi e parla quattro lingue fra cui il litetela e il lingala, e ci sono i diversi dialetti italiani presenti in classe.

L’italiano funge ovviamente da collante ma in modo da non sovrapporsi alle origini linguistiche degli alunni. Secondo gli insegnanti, è importante trattare la diversità linguistica dei ragazzi come la norma e non come un’eccezione di cui rendere conto. Ma come farlo? E quando?

Un innovativo metodo didattico

Una professoressa della scuola secondaria dove c’è la classe con 21 alunni e 20 lingue parlate descrive il modo con cui i ragazzi vivono questa diversità culturale. “Non ci trovano nulla di strano”, commenta la professoressa, “per loro è normale”. Si tratta di un approccio che vede nella diversità una ricchezza e non un problema, e che mostra le sue potenzialità già dalla scuola primaria.

Gli insegnanti di scuola primaria si trovano spesso davanti a classi multiculturali o ad alunni che hanno disturbi specifici dell’apprendimento, più o meno certificati. Per questa ragione, è importante poter contare sul supporto di libri di testo che aiutino a gestire la diversità di apprendimento e a trasformarla nella ricchezza di una classe. Uno di questi sussidiari è Incanto link esterno, edito dal Gruppo Editoriale ELi, che propone un approccio innovativo per l’insegnamento della letto-scrittura, chiamato metodo fonematico-sillabico-animato. Pensato per le classi eterogenee, il corso del primo ciclo della scuola primaria impiega tre approcci:

  • approccio fonematico, il cui obiettivo è portare i bambini a scoprire i fonemi della lingua italiana e il suono legato alle lettere dell’alfabeto;
  • approccio sillabico, che utilizza canti e giochi per aiutare i bambini a scoprire il gioco “combinatorio” che porta dalle sillabe alle parole;
  • approccio animato, che “traveste” le lettere in personaggi intorno a cui ruotano le storie, e che aiuta nella memorizzazione e nella comprensione.
incanto metodo

INCANTO

Scopri il nuovo sussidiario per i primi tre anni di scuola primaria metodo fonematico-sillabico-animato

La diversità culturale è una ricchezza

Se da un lato un sussidiario come Incanto permette agli alunni della scuola primaria di acquisire e comprendere la lingua madre, dall’altro lato è importante ricordare come la diversità costituisca una ricchezza. Per questa ragione, il libro è progettato per essere letto e compreso a diversi livelli, stimolare nei bambini la consapevolezza di sé, favorire una didattica cooperativa fra gli alunni.

Didattica inclusiva, quindi, vuol dire adattarsi ai bisogni speciali di ciascuno e riuscire ad andare avanti come classe. Esempi come quello della scuola secondaria di Padova, dove in una classe di 21 ragazzi ci sono 20 lingue parlate, non nascono per caso. Rappresentano anzi il risultato di un’educazione che funziona e, allo stesso tempo, un orizzonte da raggiungere. A partire dalla scuola primaria.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


L’annuncio di Valditara: in arrivo nuove regole su come i docenti dovranno comportarsi sui social. Richiesta sobrietà e autorevolezza

comportarsi sui social

Da diversi anni ormai i social media sono diventati uno degli strumenti più utilizzati dalle persone, e ciò è valido in particolare anche all’interno del contesto scolastico. Conosciamo tutti l’impatto che il web ha oggi su tantissimi studenti e genitori, per non parlare del numero sempre crescente di insegnanti influencer. E proprio sulla presenza online degli insegnanti, influencer o meno, si è concentrata l’attenzione di Giuseppe Valditara. Secondo il ministro…

Le penna rossa “urla” l’errore mentre quella verde è più gentile. Ma è davvero così?

penna rossa

Da sempre la penna rossa è associata, in ambito scolastico, alle correzioni dell’insegnante. Che sia su un compito in classe o su un esercizio, è il segno inconfondibile di errori o dimenticanze da parte degli studenti. Eppure, da diverso tempo ormai anche questo (vecchio) pilastro della scuola sta cambiando. Sempre più insegnanti infatti scelgono di usare una penna verde per le loro correzioni e non più una rossa, con un…

Lanciata una petizione per tenere le scuole aperte anche a giugno e luglio ma con pause più lunghe durante l’anno scolastico

pause più lunghe durante l’anno scolastico

In Italia si va a scuola da inizio settembre a inizio giugno, con date che possono variare da regione a regione per ragioni climatiche e sociali. Si tratta di un’organizzazione dell’anno scolastico che ormai è in vigore da tantissimo tempo, e che in molti stanno pensando di cambiare. Dopo il caso dell’Emilia Romagna, in cui la giunta regionale ha proposto una simile modifica al calendario, adesso arriva anche una petizione…

Docenti, insegnanti di sostegno e ricercatori italiani sono forse le persone più maltrattate d’Italia, il professore è visto solo come un nemico

persone più maltrattate d’Italia

“Oggi professori, insegnanti di sostegno e ricercatori sono forse le persone più maltrattate d’Italia”. Queste sono le parole, senza mezzi termini, di Arianna Porcelli Safonov in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera , in cui parla del senso dell’istruzione oggi. Benché le contraddizioni del sistema scolastico italiano siano sotto gli occhi di tutti, l’attrice porta all’attenzione una questione fondamentale. Oggi infatti i bambini vengono visti come essere perfetti e intoccabili,…

Chi scrive a mano pensa meglio, la scrittura a mano è un superpotere per imparare. Lo dimostra uno studio norvegese

Chi scrive a mano pensa meglio

Con il recente aggiornamento delle indicazioni nazionali per il primo ciclo, torna in auge il dibattito sull’importanza del corsivo e, in generale, della scrittura a mano. Si tratta infatti di un’attività la cui importanza è passata in secondo piano, in un’epoca come la nostra, ma che nondimeno risulta fondamentale nel processo di sviluppo dei ragazzi, e non solo. Lo confermano le tante testimonianze di esperti e diversi studi, secondo cui…

ChatGpt ci rende davvero stupidi? La risposta ufficiale arriva da uno studio del MIT

chatgpt ci rende stupidi

L’intelligenza artificiale è oggi parte integrante della nostra vita quotidiana, che sia utile per lavoro, svago o anche come aiuto nei compiti scolastici. Si tratta di uno strumento dalle grandi potenzialità il cui uso va regolato, soprattutto in ambito educativo. Meno spesso si parla invece degli effetti che l’uso dell’intelligenza artificiale può avere sull’attività cerebrale. A farlo è un recente studio del Media Lab del MIT , secondo cui l’uso…

Crepet: “Da quando abbiamo smesso di bocciare, la scuola ha perso autorevolezza. Si può invertire la rotta solo attraverso il merito”

abbiamo smesso di bocciare

La scuola di oggi non sa più formare le nuove generazioni: ha perso autorevolezza e manca di figure adulte capaci di guidare davvero i ragazzi. Questo in breve il duro giudizio di Paolo Crepet sul sistema scolastico italiano, dato in diverse interviste e interventi recenti. Ma non è tutto qui. Secondo il sociologo, infatti, è l’intero modello educativo ad attraversare una fase di profonda crisi, dalla scuola agli studenti, da…

Ora è ufficiale: smartphone vietati alle superiori, Valditara firma la circolare. «È per il benessere degli studenti»

smartphone vietati alle superiori

Dal prossimo anno scolastico, anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno lasciare lo smartphone nello zaino. Come già annunciato in TV, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha infatti firmato la circolare che vieta l’uso del telefono anche nel secondo ciclo. Anche per scopi didattici. La stretta è giustificata, sostiene Giuseppe Valditara, dalla necessità di tutelare l’apprendimento e il benessere degli studenti. Ma, nonostante le molte voci…

Troppi ricorsi contro le pagelle, per l’esperto i genitori sono rimasti immaturi e si comportano da “adultescenti”

Troppi ricorsi contro le pagelle

A nessuno piace ricevere una pagella con voti troppo bassi, soprattutto se inferiori alle aspettative. Rispetto a poco tempo fa, tuttavia, è cambiato il modo in cui essi vengono recepiti dalle famiglie: non più come incentivo a migliorare, ma come un torto a cui porre rimedio. E così, come riporta Il Messaggero , negli ultimi anni sono aumentati i ricorsi contro le pagelle da parte dei genitori, e non è…

La scuola primaria mantiene una parvenza di educazione, poi dalle medie in poi è un disastro

dalle medie in poi è un disastro

Umberto Galimberti non è certo nuovo a opinioni divisive, soprattutto relative al mondo della scuola. Se spesso il filosofo si è concentrato sul declino degli insegnanti, troppo interessati alle nuove tecnologie o troppo innamorati dello stipendio, adesso è il turno dei genitori e del loro ruolo. Durante un recente intervento , infatti, Galimberti ha avuto modo di analizzare la crisi della scuola a partire dal fallimento della famiglia. Con alcune…

Hai visto la novità?

X