Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Se impegnate bambini e studenti nelle faccende domestiche li farete diventare adulti autonomi e con forte autostima

Molti genitori, al giorno d’oggi, decidono di escludere i propri figli dalle faccende domestiche quotidiane, facendosi carico di tutto e sviluppando solo frustrazione. Ciò avviene per svariati motivi:

• la vita frenetica quotidiana rende difficile trovare il tempo per spiegare ai bambini come svolgere alcuni compiti, come per esempio rifare i letti o caricare la lavastoviglie, e i genitori preferiscono fare tutto loro, così da “evadere” velocemente le incombenze della giornata;

• appena si dà la possibilità a un bambino di fare qualcosa in casa, i risultati le prime volte sono, ovviamente, non soddisfacenti. I genitori preferiscono quindi farsi carico loro della mansione e avere il controllo sulla riuscita;

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

• si crede di facilitare la vita dei bambini, pensando che non sia giusto farli partecipare alle attività domestiche, in quanto sono bambini e i loro compiti, si crede, devono essere solo il gioco e i compiti;

• si pensa che tanto, con il tempo, impareranno. Ma non è così.

I bambini che non sono abituati a svolgere compiti domestici saranno adolescenti che avranno molta più difficoltà nel farlo e adulti che avranno sviluppato una scarsa autonomia e una scarsa autostima.

Un bambino che aiuta in casa, anche se dapprima può sembrare svogliato, sta in realtà costruendo risorse preziosissime per la sua vita futura, per la sua fiducia in sé, per la capacità di diventare un adulto indipendente.

In realtà i bambini hanno molta voglia di fare. Il loro apporto in casa non è da esigere perché “la casa non è un albergo”, come certi altri genitori credono, ma è una naturale conseguenza di una famiglia in cui si respira amore e solidarietà. Se un bambino vede i genitori felici perché sa che il suo contributo, seppur piccolo, ha illuminato la loro giornata, sarà più invogliato a diventare sempre più collaborativo e partecipativo.

Ecco come fare per fare sentire utili i bambini:

• assegnare compiti piccoli e brevi. Se un bambino porta a termine un’azione sarà soddisfatto e maggiormente motivato a intraprenderne delle altre;

• complimentarsi con i bambini per il loro importante apporto alla vita in casa, (anche se non è stato svolto perfettamente);

• spiegare le procedure senza rimproverare: nemmeno noi sapevamo svolgere i compiti domestici all’inizio! Se un bambino non capisce subito come deve fare, non è colpa sua. Chiunque sceglierebbe di imparare subito un’attività, se potesse!

• Sostituire la parola “bravo/a” con un complimento autentico.

Anche a scuola si insegna l’importanza della collaborazione, infatti possiamo trovare spunti e riflessioni nella guida per la scuola primaria Le Discipline di Unica link esterno, nei capitoli dedicati alla disciplina Cittadinanza e Costituzione.

Per concludere, anche l’autore del libro “Il Bambino È Competente” Jesper Juul afferma che non è tanto il complimento sulla eventuale bravura che incentiva i bambini a fare, o accresce la loro autostima, ma è la conseguenza diretta, ovviamente sincera e non manipolatoria, della felicità che suscita nell’adulto. La parola “bravo/a” è molto meno efficace di frasi davvero significative come “Sono felice di vedere che ti piace rifare il tuo letto” oppure “Mi è piaciuto molto apparecchiare la tavola insieme a te”.

E tu cosa ne pensi dei bambini impegnati nella faccende domestiche? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie 

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Gli insegnanti italiani sono i più “anziani” d’Europa, solo 1 su 4 è soddisfatto dello stipendio

insegnanti italiani sono i più anziani d'europa

Come ogni anno, il rapporto internazionale OCSE TALIS torna a fotografare lo stato della scuola e il mondo degli insegnanti. In particolare, i risultati mostrano lo stato della classe docente italiana in relazione all’età, allo stipendio e alla soddisfazione personale. Un quadro che non possiamo certo definire sorprendente. Gli insegnanti italiani sono infatti i più anziani d’Europa, con un’età media di 48 anni e quasi la metà che ha superato…

La scuola, una volta esigente, non ha più ambizioni da quando qualcuno ha considerato la fatica qualcosa di novecentesco da non dover più fare

fatica qualcosa di novecentesco

Il futuro della scuola si fa sempre più incerto. A dirlo è Paolo Crepet che, in un’intervista al quotidiano La Stampa , ha tracciato un quadro poco rassicurante del mondo dell’educazione. Secondo lo psichiatra e sociologo, il cambiamento innescato dalla diffusione dell’intelligenza artificiale rischia di spegnere l’ambizione, la curiosità e la cultura del sacrificio. Di conseguenza, in un’epoca in cui tutto diventa immediato e semplificato, la scuola smarrisce il proprio…

Una mamma fa ricorso al Tar dopo la bocciatura della figlia con 5 insufficienze, 10 note e 2 sospensioni ma i giudici danno ragione ai prof

mamma fa ricorso dopo la bocciatura della figlia

Negli ultimi anni il rapporto fra scuola e famiglie si è incrinato. Quella che per lungo tempo è stata una solida alleanza educativa, fondata sul rispetto e sulla collaborazione, si è lentamente trasformata in un campo di tensioni continue. Insegnanti e genitori si trovano spesso su fronti opposti, e a farne le spese sono i giovani. Un caso emblematico arriva da Venezia, dove la bocciatura di una studentessa ha portato…

Troppo tempo davanti agli schermi peggiora i voti a scuola, lo conferma uno studio su 3000 bambini

troppo tempo davanti agli schermi

Che passare troppo tempo davanti a uno schermo non faccia bene ai bambini non è certo una novità. Paesi come la Francia hanno persino deciso di vietare l’uso dei dispositivi elettronici da parte dei più piccoli in determinati contesti. Ora però a ribadirlo con chiarezza è anche la scienza. Uno studio pubblicato su JAMA Networks Open ha trovato un collegamento fra l’abuso degli schermi nella prima infanzia e un peggior…

Per Valditara i social scatenano aggressività e diffondono un atteggiamento superficiale nei confronti delle relazioni umane

social scatenano aggressività

Dopo il divieto di usare lo smartphone a scuola anche per ragioni didattiche, è in arrivo un nuovo provvedimento che potrebbe cambiare ancora il rapporto fra i giovani e la tecnologia. Stavolta l’attenzione si sposta sui social media, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi europei e del mondo. A parlarne, a margine di un evento sull’intelligenza artificiale, è lo stesso Giuseppe Valditara, che ha confermato l’esame di…

Lo stipendio iniziale annuo per un docente italiano è di 27.079 euro. In Germania e in Lussemburgo si parte da circa 60mila, più del doppio

stipendio iniziale annuo per un docente italiano

Il riconoscimento del lavoro e del ruolo degli insegnanti resta una delle questioni più discusse in ambito scolastico. E non si tratta soltanto di rispetto da parte di studenti e famiglie o di prestigio sociale, bensì anche di riconoscimento economico. D’altronde, non è un mistero che la retribuzione dei docenti italiani sia fra le più basse in Europa, con tendenze sempre più negative. Si lega alla questione il rapporto Eurydice…

Se un figlio si lamenta a casa perché ha avuto un voto basso, i genitori partono per fare il processo all’insegnante nel corridoio o in presidenza

processo all’insegnante

Il rapporto fra genitori e figli è sempre stato complesso, pieno di momenti indimenticabili ma anche di grandi incomprensioni. Si tratta di una tensione che, oggi più che mai, si riflette anche nel mondo scolastico, nei confronti del quale le famiglie assumono un atteggiamento di opposizione, chiusura. A parlarne è il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, che fedele al suo stile diretto, ha puntato il dito contro un atteggiamento…

Alunni giocano a calcio per strada ma vengono multati dai carabinieri: “Niente cellulare, niente pallone. Ma come dobbiamo crescere?”

multati da carabinieri

Smartphone vietati a scuola, adulti che si lamentano se i giovani passano troppo tempo online, eppure quando gli adolescenti scelgono di giocare all’aperto, arriva comunque una multa. È quanto successo a Murano, dove alcuni alunni della seconda media Vivarini sono stati sanzionati per aver giocato a calcio dove non era possibile, secondo il regolamento. Il caso ha fatto discutere non soltanto i genitori ma anche gli stessi ragazzini. Guidati dalla…

Una preside contraria al divieto dei cellulari in classe: “Didattica penalizzata, prima le lezioni erano più dinamiche”

contraria al divieto dei cellulari

Dal nuovo anno scolastico il divieto di usare il cellulare in classe è valido anche nelle scuole secondaria di secondo grado. Si tratta di una misura voluta dal ministro Giuseppe Valditara che ha raccolto molti consensi non soltanto in Italia, ma anche in Unione Europea. Non mancano tuttavia le voci critiche, fra cui spicca quella di una dirigente scolastica di Fano, in provincia di Pesaro, che parla di occasione persa….

Hai visto la novità?

X