La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Bambini dipendenti da smartphone e da tablet, quattro soluzioni immediate per capovolgere le cattive abitudini

La schiavitù nei confronti della tecnologia produce numeri allarmanti, ma come genitori possiamo intervenire al fine di invertire la rotta e salvare i nostri bambini da quella che assume sempre di più i profili di una vera e propria dipendenza.

Se perfino Steve Jobs, che ha fondato Apple e ha ideato la stragrande maggioranza dei dispositivi tecnologici che al giorno d’oggi rappresentano la nostra quotidianità, aveva realizzato quanto fossero problematici gli effetti di tablet e smartphone sugli adulti al punto da vietarne l’uso ai suoi quattro figli, occorre affrontare la questione con la giusta attenzione prima che sia troppo tardi.

Un uso senza limiti di questi device, infatti, può sfociare in una vera e propria dipendenza, con gli stessi connotati ed effetti che si riscontrano nell’assuefazione da tabacco, alcol e sostanze stupefacenti. Come possiamo agire in modo da evitare che i nostri figli diventino vittime di una potenziale minaccia che può rovinare le loro vite?

Ora scontato!

Pronti per la prova Invalsi 2024?

Le Prove Nazionali INVALSI 2024 si svolgeranno da marzo a maggio. L’arco temporale e le date di somministrazione variano in base al grado scolastico e alle materie.

pronti per la prova invalsi 2024

PARLIAMO DI NUMERI

La Società Italiana di Pediatria affronta il fenomeno delle dipendenze da smartphone e tablet partendo da uno studio americano, secondo il quale i bambini di età compresa tra gli 0 e gli 8 anni che fanno uso di device multimediali hanno raggiunto una soglia di percentuale altissima.

Lo studio attesta link esterno che l’80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni sono perfettamente in grado di utilizzare i cellulari dei loro genitori, e che più di un bambino su due, oggi, si avvicina a questi dispositivi già prima di aver maturato due anni di età. Per quel che riguarda l’età prescolare, è dimostrato come ciascun bambino abbia nella sua stanzetta almeno un computer, una consolle per videogiocare, se non proprio un telefonino o un tablet personale a sua disposizione.

La domanda, in questo caso, sorge spontanea: perché sottoporre bambini così piccoli a una pressione tecnologica tanto invadente? Solitamente, questi dispositivi rappresentano la soluzione più semplice e immediata che calma il bambino quando piange o cerca le attenzioni dei più grandi, magari in pubblico, in situazioni come un’uscita al ristorante. Uno smartphone può distrarre e occupare il piccolo mentre suo padre o sua madre sono impegnati in altre faccende, ma abusare di questi strumenti comporta, a lungo andare, problemi molto più gravi di quanto si possa credere.

LEGGI ANCHE: Alunno abbandona lo smartphone: “Mi annoia, molto meglio suonare”

COME AGIRE PER RISOLVERE IL PROBLEMA?

Anche se i nostri figli dovessero già essere molto versati nell’uso della tecnologia, non dobbiamo abbandonarci allo sconforto e temere che non sia più possibile allontanarli da strumenti quali computer e simili. Esistono, infatti, diverse strategie che possiamo adottare per evitare che una cattiva abitudine si trasformi in una vera e propria dipendenza.

  • Lo smartphone non è la soluzione che calma i capricci di un bambino

Il pianto e i lamenti di un bambino spesso servono ad attirare la nostra attenzione, soprattutto quando il piccolo non è in grado di esprimersi in maniera differente. Zittirlo o calmarlo con il telefono non risolve nulla: che abbia fame o si senta semplicemente solo, è dovere del genitore comprenderne il disagio e risolverlo. La qualità del tempo trascorso insieme coi propri cari è un bene prezioso che non può essere sostituito con un input privo di calore umano come lo è quello offerto da qualsiasi strumento tecnologico.

  • Regole chiare, ma non dittatoriali

Non è necessario assumere un comportamento autoritario e aggressivo: sarà sufficiente definire con serenità e chiarezza quali sono i momenti in cui è possibile usare la tecnologia, e quali altri, invece, devono esserne privi. Se qualche volta dovessero esserci delle piccole deroghe, non sarà un problema insormontabile: ciò che importa è essere limpidi e fermi nel definire che non può essere ammesso un uso smodato e privo di controllo di smartphone, pc e tablet.

  • Dobbiamo essere i primi a rispettare le regole

Se i nostri figli riconosceranno in noi un esempio da seguire, saranno più propensi a rispettare i limiti che imponiamo loro. Nel momento in cui siamo in loro compagnia, condividiamo il nostro tempo durante i pasti, giochiamo insieme e ci prepariamo per andare a dormire, sarebbe utile mettere lo smartphone in silenzioso per dedicar loro tutta la nostra attenzione. In questo modo, sarà più facile comprendere le ragioni dei divieti e quanto sia importante stare insieme senza distrazioni.

  • Non solo divieti, ma anche alternative

La scelta di stimoli alternativi diversi da quelli tecnologici deve andare di pari passo coi limiti che imponiamo ai nostri bambini. Nel momento in cui vietiamo loro di fare qualcosa, è necessario rimediare a quel vuoto con un’attività che sia in linea coi risultati che desideriamo ottenere, ed è importante che, tra le opportunità grazie alle quali riempire le giornate con passatempi di qualità, rientri la nostra presenza: che sia la lettura di un buon libro, una passeggiata al parco, o un gioco di società, dedichiamo ai nostri figli il loro tempo libero così che coincida col nostro. Non soltanto impareranno a inquadrare la tecnologia in maniera più equilibrata, ma vivranno delle parentesi di socialità che potrebbero portare a benefici educativi, come promesso dai giochi da tavolo con scopi didattici.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Arriva nelle scuole italiane la prima insegnante creata con l’intelligenza artificiale, si chiama Maestra Genia e può diventare un vero problema

maestra genia

Quando si parla di intelligenza artificiale le opinioni si polarizzano facilmente, soprattutto se il contesto è quello scolastico. Infatti, in un mondo che ancora fa fatica a decidersi sulla presenza dello smartphone in classe e sull’uso della tecnologia, le intelligenze artificiali vengono viste come straordinarie risorse oppure come nemici da combattere. Tertium non datur. Per questa ragione ha fatto discutere l’annuncio di Maestra Genia, la prima intelligenza artificiale pensata per…

Da Vygotskij a Rodari: insegnare la creatività a scuola, dalla scrittura alle materie scientifiche passando per le arti

insegnare la creatività

Condotto da Maria Annunziata Procopio, insegnante e psicologa, quest’ultimo webinar a cui ho partecipato affronta un percorso che mescola sapientemente teoria e pratica, partendo dalle lezioni di Vygotskij e Rodari per approdare a un metodo di insegnamento che non perde di vista l’immaginazione e la creatività, nemmeno quando si devono insegnare le materie scientifiche. In poche parole, la relatrice del webinar “Insegnare la creatività: dalla scrittura alla matematica, passando per…

Abbiamo urgente bisogno di insegnare il benessere emotivo a scuola

benessere emotivo a scuola

Da diverso tempo, ormai, è possibile misurare l’impatto che le tecnologie digitali hanno avuto nella vita quotidiana di migliaia di studenti. La rivoluzione digitale che tutti stiamo vivendo ha effetti particolarmente pervasivi già a partire dalla scuola, e fin dai primi gradi di istruzione. Se è vero che ormai tutti abbiamo almeno un dispositivo elettronico, allo stesso tempo è necessario riconoscere come insegnare il benessere emotivo serva a formare giovani…

Meta vuole conquistare la scuola, annunciando un Metaverso didattico entro il 2024 anche per l’Italia: “Invece di studiare i dinosauri, gli alunni cammineranno in mezzo a loro”

Metaverso didattico

Da quando è stato annunciato, il Metaverso ha fatto molto parlare di sé e non sempre in positivo. Dopo le prime introduzioni in ambito lavorativo, adesso il Metaverso potrebbe arrivare nel mondo della scuola. Secondo Meta, infatti, è arrivato il momento di rivoluzionare l’apprendimento all’interno di un’aula e renderlo molto più dinamico. Vediamo di cosa si tratta, e se davvero è questo il futuro della scuola. Annunciato il Metaverso didattico…

L’importanza del metodo di studio dei bambini nell’era dell’intelligenza artificiale

importanza del metodo di studio

Autrici di importanti sussidiari per la scuola primaria, Bruna Bianco e Rosaria Pulito sono anche due formatrici che, questa volta, hanno voluto proporre un interessante webinar per il Gruppo Editoriale ELi sull’importanza del metodo di studio. Una novità assoluta anche per me, che ho seguito diversi webinar inerenti al mondo della scuola primaria, è l’assunto di partenza, ovvero un interessante parallelismo fra Intelligenza Artificiale e intelligenza umana. In poche parole,…

Dal prossimo anno scolastico la dieta mediterranea sarà insegnata a scuola, già dai primi anni di scuola primaria

dieta mediterranea

La salute degli italiani passa anche da una corretta alimentazione e da un ritorno alla dieta mediterranea. A sostenerlo è il Ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha lanciato un allarme sul numero troppo basso di italiani che seguono questo regime alimentare e intende portare l’educazione alimentare a scuola. Vediamo qual è la proposta del ministro e alcune delle iniziative già in atto nella scuola primaria. le parole del Ministro…

L’educazione motoria nella scuola primaria è in difficoltà, stiamo sottovalutando una materia fondamentale per gli alunni

educazione motoria

Si è parlato molto dell’educazione motoria nella scuola primaria sin dai primi annunci durante i mesi del Governo Draghi. L’importanza dell’insegnamento non è mai stata messa in discussione, ma l’iniziativa ha anche attratto alcune critiche da parte di diversi soggetti. Se insegnare educazione motoria nella scuola primaria è cruciale per lo sviluppo degli alunni, oggi la situazione presenta ampi margini di miglioramento. Ne parla il CAPDI in una lettera al…

Schettini: “Basta con i docenti che trasmettono solo nozioni, abbiamo bisogno di insegnanti maestri di vita”

insegnanti maestri di vita

La scuola italiana oggi tende molto al nozionismo, forse troppo, rinunciando ad aiutare i giovani ad affrontare la vita e trovare la loro strada. A sostenerlo è Vincenzo Schettini, un docente di fisica diventato famoso grazie ai video su TikTok e Instagram dove mostra il lato accattivante della sua materia. Nel programma di approfondimento televisivo Tv Talk, Schettini ha inoltre parlato anche della figura dell’insegnante, che dovrebbe tornare ad essere…

Nel sussidiario “Nel cuore dei saperi” si trovano metodologie attive ideali per sostenere una didattica inclusiva

metodologie attive

Uno degli elementi di valore della scuola italiana consiste sicuramente nell’impegno profuso per favorire la rimozione e il superamento di ogni ostacolo alla promozione della persona e per consentire a tutti e a ognuno di trovare gli strumenti per esprimere al meglio le proprie potenzialità. Fin dal 1977, la scuola italiana si è dotata di strumenti normativi, organizzativi e professionali realizzando un modello di inclusione che continuamente si arricchisce grazie…

Per l’influencer Beatrice Valli la scuola per com’è adesso è noiosa e non fa venire voglia di studiare

beatrice valli

Di fronte alla domanda “cosa pensi della scuola?”, è lecito attendersi tante risposte diverse da parte di alunni e studenti di tutte le età. Magari alcuni diranno qualche parola di apprezzamento, ma è normale che per molti altri l’istruzione possa diventare ripetitiva, poco stimolante, addirittura noiosa. Un conto è che a dirlo sia uno studente, un altro è che queste parole siano pronunciate da un genitore, che magari ha più…

great

Hai visto le novità?

X

estate al via 2024