Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

Poche persone sanno che prima di raccontare le emozioni dello sport Bruno Pizzul è stato un insegnante, un professore di scuola media

A pochi giorni dal suo 87° compleanno si è spento a Gorizia Bruno Pizzul, celebre telecronista la cui voce è indissolubilmente legata alle vicende dell’Italia del calcio. Il mondo dello sport piange una figura che ha raccontato le emozioni, la gioia e la delusione delle “notti magiche”, e non solo.

Conosciuto per una narrazione sobria ed elegante, mai sopra le righe ma non per questo meno iconica, Bruno Pizzul ha avuto anche un legame particolare con la scuola. Prima di diventare il telecronista che tutti abbiamo apprezzato, infatti, è stato insegnante in una scuola media – ora scuola secondaria di primo grado – e amava spesso ripetere che “i maestri sono straordinari”.

LA VITA DI BRUNO PIZZUL

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Come nel caso delle radio, anche nella telecronaca ci si affeziona alle voci che descrivono gli eventi sportivi. Ciò è particolarmente vero nel caso del calcio e di Bruno Pizzul, ultimo rappresentante di una generazione di grandi telecronisti, come Niccolò Carosio, Sandro Ciotti e Alfredo Provenzali.

Il rapporto di Bruno Pizzul con lo sport inizia proprio sui campi di calcio, quando fa il salto di qualità e sostiene un provino per il Catania, all’epoca in Serie A. È il 1958, ma presto il giovane calciatore deve dire addio al campo a causa di un infortunio: decide allora di concentrarsi sugli studi, laureandosi in Giurisprudenza.

Nel 1969 vince il concorso RAI da telecronista e l’anno dopo è chiamato a commentare la partita di Coppa Italia Juventus-Bologna. Una curiosità: arriva in postazione con 15 minuti di ritardo, ma il match viene trasmesso in differita e può facilmente riparare.

La svolta arriva nel 1986, dopo 16 anni di carriera, quando Bruno Pizzul diventa il commentatore ufficiale della Nazionale Italiana di Calcio. Con gli Azzurri, vivrà una lunga epoca di grandi emozioni ma senza alcuna vittoria. Dalla semifinale di Italia 1990 alla finale di Euro 2000, la sua voce accompagna momenti di gioia e amarezza per milioni di tifosi.

voce leggendaRIA

In un’epoca in cui ancora la tecnologia non aveva del tutto trasformato il modo di vivere lo sport in TV, Bruno Pizzul è diventato famoso per la sua voce inconfondibile, ma non solo.

Gli italiani hanno imparato ad apprezzare il suo stile pacato nei momenti di massimo pathos ma, allo stesso tempo, capace di emozionarsi ed emozionare. Alcune sue espressioni, come “ha il problema di girarsi” e “tutto molto bello”, sono entrate in quegli anni nel lessico comune.

Oltre alla telecronaca, Bruno Pizzul ha condotto anche programmi storici come Domenica Sprint, la Domenica Sportiva e Sport Sera. D’altronde, al mondo dello sport è sempre stato legato: oltre al calcio era appassionato di biliardo e bocce, e non ha mai preso la patente preferendo girare in bicicletta. Dei cronisti moderni diceva sempre “sono bravi, ma parlano troppo”.

L’insegnante diventaTO telecronista

Fra l’infortunio che segna il suo addio al calcio e l’inizio della sua nuova vita da telecronista, Bruno Pizzul intraprende anche la carriera di docente. Per tre anni, infatti, è insegnante di lettere nelle scuole medie: l’esperienza a contatto con i giovani alunni lo segna profondamente, portandolo spesso a dire che “i maestri sono straordinari”.

Nel 1969 Bruno Pizzul si trova di fronte ad un bivio: da una parte, il posto di docente di storia e filosofia al Liceo di Monfalcone, in provincia di Gorizia; dall’altra, l’inizio della carriera di giornalista e telecronista. La scelta non è facile, e per gli anni seguenti ricorderà sempre la sua formazione umanistica.

Con la scomparsa di Bruno Pizzul, avvenuta il 5 marzo all’Ospedale di Gorizia, l’Italia perde un grande giornalista e una voce che ha raccontato per anni un pezzo importante della nostra storia. Il ricordo del suo stile pacato ci riporta ad un periodo in cui le parole contavano più delle immagini e in cui una singola voce era capace di far emozionare milioni di italiani in tantissime “notti magiche”.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


È Pepper-mania in tutta Italia, l’entusiasmo delle maestre per il rientro a scuola

Pepper-mania

Ogni settembre, in ogni angolo d’Italia, la scuola primaria riapre le sue porte. È il momento in cui i bambini affrontano uno dei passaggi più significativi della loro vita: il primo giorno di scuola “dei grandi”. Zaini nuovi, grembiuli stirati, occhi che brillano di curiosità e un pizzico di paura. A fare da ponte tra emozione e serenità ci sono sempre loro: gli insegnanti. Da settimane preparano cartelloni, canti, piccoli…

Cacciari: “La scuola non deve fabbricare lavoratori, ma liberare anime. E gli insegnanti vanno messi nelle condizioni di farlo”

La scuola non deve fabbricare lavoratori

La scuola dovrebbe essere un luogo di crescita personale e di liberazione della propria anima, eppure oggi è costantemente trasformato in una fabbrica di lavoratori addestrati. Sono queste le parole di Massimo Cacciari, intervistato dal quotidiano La Repubblica , a proposito della deriva della scuola italiana. Secondo il filosofo, oggi l’istruzione è sempre più vicina al modello aziendale fatto di competenze spendibili nel mondo del lavoro. Eppure i giovani non…

Nonostante i nostri sforzi, per gli studenti la scuola è una gabbia, un manicomio, un inferno

la scuola è una gabbia

La scuola come “inferno”, come una “gabbia”, persino come un “manicomio”. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla sociologa Rita Fornari su 150 studenti romani, con l’obiettivo di comprendere qual è la loro percezione della scuola italiana. Si tratta di un dato che fa riflettere, perché racconta una realtà molto diversa da ciò che siamo abituati a pensare. Non una scuola che si vuole “seconda casa”, quindi, ma un’immagine…

Leonardo, il diploma con partita Iva: “I prof mi volevano sui libri e basta. Ho preso solo 71 ma guadagno 35mila euro l’anno”

diploma con partita Iva

Per avere successo nella vita bisogna studiare: fare un percorso scolastico serio, prendere il diploma e magari la laurea, così da avere più possibilità nel mondo del lavoro. Si tratta di un processo abbastanza semplice nella sua linearità, che tuttavia viene messo in dubbio da storie che sembrano andare in direzioni opposte. È il caso di Leonardo Trapani, ragazzo milanese di 19 anni, che si è maturato con 71 ma…

Insultato nella chat di classe, 16enne denuncia 6 compagni. Loro si scusano davanti al giudice e lui ritira la denuncia

Insultato nella chat di classe

Quando si parla di bullismo, di solito si rende a raccontare la sua parte più drammatica: insulti ed esclusioni, violenze fisiche o digitali. Ed è normale, perché ci si trova spesso nella posizione di poter sensibilizzare i giovani (e meno giovani) su questo fenomeno e sui suoi pericoli. Allo stesso tempo, però, a volte è possibile anche raccontare una storia che parte dal confronto e porta alla riconciliazione, come avvenuto…

In tutta la Francia è vietato esporre agli schermi i bambini degli asili nido. Si discute anche di vietarli in casa

vietato esporre agli schermi i bambini degli asili nido

È finalmente diventato ufficiale, in Francia, il divieto di esporre i bambini fino a 3 anni agli schermi di smartphone e tablet, televisori e computer, negli asili nido. Lo stabilisce un decreto del Ministero della Salute firmato dalla ministra Catherine Vautrin e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento adotta un approccio molto più deciso rispetto al passato, in cui vigeva soltanto la raccomandazione, e promette di essere soltanto il primo…

La scuola è come un ubriaco, ha i riflessi lenti davanti ai progressi. Noi docenti dovremmo insegnare il valore di una vita normale

filippo caccamo

La scuola ha da sempre il compito di formare i cittadini di domani, ma spesso fatica a tenere il passo con i cambiamenti della società. Fra strumenti ormai superati e una burocrazia asfissiante, è come se la scuola viaggiasse con il freno a mano tirato. A sottolinearlo è Filippo Caccamo, comico e insegnante precario, che in un’intervista a Domani ha raccontato dello stato attuale della scuola italiana. Non si tratta…

Ancora con questa storia dei tre mesi di ferie degli insegnanti? Non vanno in vacanza, agonizzano in convalescenza

tre mesi di ferie degli insegnanti

Molti pensano che, quando per gli alunni finisce la scuola, anche per i docenti cominci un periodo di vacanza molto lungo, che dura fino all’inizio del successivo anno scolastico. L’idea che gli insegnanti abbiano tre mesi di vacanza è così diffusa da essere ormai radicata, eppure non potrebbe essere più sbagliata. Il supposto “privilegio” delle ferie lunghe di cui godrebbero i docenti è in realtà una credenza popolare, ben lontana…

Rispetto delle regole, stop al bullismo e lotta alle dipendenze, anche digitali. Le sfide educative della scuola per il nuovo anno scolastico

sfide educative della scuola

Sono in arrivo novità per la scuola e, in particolar modo, per la valutazione del comportamento degli studenti alle scuole secondarie di secondo grado. Dopo l’approvazione della Legge n. 150 del 2024 , infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato alcuni dei cambiamenti più discussi negli ultimi mesi. A partire dal primo settembre, in pratica, ci saranno modifiche al voto in condotta e alle sospensioni degli studenti, senza dimenticare il…

Vorrei scuole aperte tutto il giorno tutti i giorni per prevenire la sofferenza psicologica dei ragazzi con la formazione continua di docenti e genitori

scuole aperte tutto il giorno

La scuola non è soltanto un luogo in cui si imparano nozioni: al contrario è, o dovrebbe essere, il primo spazio di ascolto e crescita per i giovani. Prima ancora di trasmettere conoscenze, infatti, la scuola è fondamentale nel prevenire il disagio giovanile e favorire relazioni sane. A sostenerlo è la psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, intervenuta alla Settimana della Cultura Classica organizzata dal Liceo Marymount di Roma, secondo…

Hai visto la novità?

X