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CODING

Il Coding è già considerato il latino del terzo millennio, sprint finale per renderlo materia obbligatoria

Il coding e il pensiero computazionale stanno diventando sempre più importanti nella vita di tutti i giorni. Sono indispensabili per creare tutto ciò che ci circonda ormai, dal cellulare, alla televisione, al tablet, al computer, fino allo schermo della nostra macchina. PROGETTI SCRATCH GRATIS A FINE ARTICOLO

Dietro ad ogni dispositivo digitale c’è un insieme di codici e le scuole hanno iniziato negli ultimi periodi a dare importanza anche all’insegnamento di una competenza estremamente preziosa per i bambini.

LA PROPOSTA DI VALENTINA APREA

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L’ultima proposta politica in campo educativo-informatico è stata quella di Valentina Aprea, deputata membro della Commissione Cultura Scienza e Istruzione: “Invitiamo il Ministro Bianchi a prevedere sin dalla prossima Legge di Bilancio l’introduzione progressiva e graduale dello studio del pensiero computazionale e del Coding nell’ambito del curriculo digitale obbligatorio”.

Il messaggio della portavoce è indirizzato al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, affinché metta in pratica i buoni propositi da lui elencati per creare una nazione preparata ad affrontare e ad anticipare le nuove vicissitudini grazie all’utilizzo intelligente del digitale.

L’introduzione dell’insegnamento del coding fin dai primi anni della scuola primaria sarebbe utile per “favorire la formazione del pensiero computazionale, la creatività digitale, e più generalmente, la cittadinanza digitale”.

Prima che finisca la legislatura voglio lasciare con il coding obbligatorio nelle scuole perché se noi mettiamo qualcosa di obbligatorio allora poi si organizza e si fa. Il coding è il nuovo linguaggio del terzo millennio, è il latino del terzo millennio, sviluppa il pensiero computazionale, andrà  incontro alla crescente domanda di lavori ad alta tecnologia”.

“In questi anni – ha sottolineato Aprea – ci sono state diverse riforme della scuola ma è mancata una vera cultura riformatrice. Il punto è che bisogna cambiare paradigma rispetto al secolo scorso investendo con forza sulla formazione dei docenti. Gli insegnanti del terzo millennio sono tutti nativi cartacei, ma devono essere formati per essere in grado di colloquiare con i giovani che sono invece nativi digitali

IN COSA CONSISTE IL CODING O IL PENSIERO COMPUTAZIONALE?

Codificare o programmare un computer consiste nello scrivere una serie di istruzioni che il dispositivo dovrà capire in modo da eseguire un compito.

Il coding insegna ai bambini molte abilità tra cui il pensiero critico, la narrazione di storie, il problem solving e il lavoro di squadra. Quando gli studenti vengono introdotti per la prima volta al coding è quasi come insegnare loro una nuova lingua. Questo è il motivo per cui è essenziale iniziare con le basi.

Ci sono diversi vantaggi nell’imparare a codificare fin dalla scuola primaria. Sviluppare le basi, ad esempio, fornisce agli studenti le competenze informatiche di cui avranno bisogno per qualsiasi carriera che sceglieranno di intraprendere in futuro. Il coding inoltre aiuta i bambini a sviluppare una migliore comunicazione, creatività, scrittura e fiducia.

LA MIGLIORE GUIDA CODING E PENSIERO COMPUTAZIONALE

Se il prossimo anno si studierà obbligatoriamente Coding e Pensiero Computazionale non possiamo ancora saperlo perché nulla è stato confermato. Però siamo sicuri che se questa proposta dovesse andare a buon fine, il libro ideale per il suo insegnamento sarebbe Coding e Pensiero Computazionale nella Scuola Primaria di Marco Giordano e Caterina Moscetti.

Gli autori, un ingegnere elettronico e una docente scolastico, hanno saputo riunire le proprie conoscenze in un libro che insegna concetti tecnicamente complessi a bambini in modo semplice, chiaro e divertente.

Il libro è stato formulato per gli studenti del terzo, quarto e quinto anno di scuola primaria. Gli insegnanti amanti dell’informatica e desiderosi di innovare la didattica troveranno in questo manuale uno strumento estremamente utile. Una novità assoluta nel panorama didattico italiano, che sembra non aver ancora del tutto afferrato l’importanza dell’insegnamento del Coding e del Pensiero Computazionale in età giovane.

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