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Grembiuli di colore diverso tra maschi e femmine, una nonna non ci sta e scrive al preside: “Perché mantenere ancora la differenza di colore tra bambini e bambine?”

Il grembiule scolastico è uno dei simboli della scuola primaria: utilizzato da tutti gli alunni, costituisce un vero e proprio segno di riconoscimento.

Eppure, anche sul grembiule dibattiti e polemiche, come successo di recente per la lettera di una nonna link esterno alla dirigenza della scuola primaria di Binasco, in Provincia di Milano. Secondo la donna, il problema non riguarda tanto il grembiule quanto la distinzione di colori fra le bambine e i bambini. Si tratta di una questione esclusivamente estetica oppure di un problema da risolvere?

Basta ai grembiuli di colori diversi

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Non si parla molto del colore dei grembiuli scolastici, di solito, anche quando si menzionano le problematiche di genere nella scuola italiana. Nonostante questo, si tratta di una questione che sottende un certo modo di intendere la società e influenza la crescita dei bambini.

La pensa in questo modo una nonna di Binasco, comune nel milanese, che come riporta la Repubblica ha scritto una lettera aperta alla scuola primaria del suo paese. Pur non contestando l’uso del grembiule, che invece riduce le tensioni legate alla moda e allo status economico dei bambini, scrive:

Ho recentemente notato che le bambine indossano un grembiulino bianco, mentre i bambini ne portano uno nero, una distinzione che risale a più di 30 anni fa. Premetto che non sono contraria all’uso del grembiule, […] tuttavia mi chiedo: perché mantenere ancora una differenza di colore tra bambine e bambini? Non vorrei che la scelta fosse guidata dal pregiudizio che le bambine si debbano sporcare meno dei bambini.

Alla base della differenza, quindi, potrebbero esserci distinzioni di genere che risalgono a decenni fa ma che non hanno più posto nella società contemporanea.

Una scuola davvero inclusiva

Più che il grembiule in sé, quindi, il problema sta nelle differenze sottese alla distinzione nei colori utilizzati per bambine e bambini. In un contesto come quello attuale, in cui la scuola è in prima linea nelle politiche inclusive e nel contrasto alle discriminazioni, è strano vedere una distinzione come quella dei grembiuli.

La questione, continua la donna, riguarda tanto il ruolo della scuola nel percorso di crescita dei bambini quanto la lotta alle divisioni di genere:

La scuola è un luogo cruciale per la formazione dei bambini e i messaggi che vi vengono trasmessi possono influenzare profondamente la loro percezione del mondo e delle relazioni interpersonali. La differenziazione dei colori potrebbe, pur se in modo subliminale, rinforzare stereotipi di genere e alimentare, ancora, la divisione tra maschi e femmine.

Una possibile soluzione

Cosa fare allora? La donna di Binasco propone anche una possibile soluzione: far indossare ai bambini e alle bambine grembiuli dello stesso colore. L’adozione di grembiuli uguali per tutti gli alunni, infatti,

può contribuire a costruire un ambiente scolastico più equo e inclusivo, dove ogni bambino si sente valorizzato e rispettato, indipendentemente dal genere.

Che si tratti di una proposta realizzabile lo conferma anche la scuola primaria di Vernate, paese vicino, che fa parte dello stesso istituto comprensivo e in cui tutti gli alunni indossano un grembiule nero. Tanto che il dirigente scolastico avrebbe dato la propria disponibilità a discutere della questione e a lavorare insieme per trovare una soluzione. D’altronde, è vero che gli stereotipi di genere e le discriminazioni passano anche da piccole consuetudini quotidiane. Affrontarle non è semplice proprio perché intaccano una delle poche certezze che abbiamo, l’abitudine. Eppure, il ruolo della scuola è anche questo: saper leggere il presente per preparare il futuro.

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