La rivista per la scuola e per la didattica
SCUOLA DIGITALE

Il ruolo dell’insegnante non potrà mai essere sostituito da nessuna tecnologia o Intelligenza Artificiale

La neuroscienza educativa è un campo multidisciplinare emergente il cui l’obiettivo è di collegare la ricerca di base nelle neuroscienze, psicologia e scienze cognitive, con la tecnologia educativa. David Sousa, consulente e ricercatore in neuroscienze educative, ha rilasciato un’intervista per spiegare la sua opinione sull’importanza del ruolo dell’insegnante in rapporto a questo campo multidisciplinare.

LA FUNZIONE DELLA NEUROSCIENZA EDUCATIVA

Questo campo multidisciplinare permette di studiare la crescita e lo sviluppo del cervello. Ad esempio, è possibile osservare i periodi in cui il cervello impara qualcosa di speciale, come le lingue native o le abilità informatiche. Grazie a queste informazioni, siamo in grado di sapere come dovremmo agire nelle diverse fasi educative, dalla scuola materna alla scuola elementare.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Secondo Sousa, il problema nell’educazione è che non viene ancora data abbastanza importanza alla neuroscienza, nonostante il suo ruolo fortemente positivo nello sviluppo ottimale dei ragazzi. Gli insegnanti dovrebbero iniziare a considerare questo campo multidisciplinare maggiormente, poiché in questo modo saranno in grado di approcciarsi al meglio verso i propri studenti.

IN CHE MODO POSSONO AGIRE GLI INSEGNANTI?

Le lezioni tradizionali sono, purtroppo, ancora troppo spesso basate su un’interazione a un canale solo, in cui l’insegnante parla e lo studente ascolta. Tuttavia, non si tratta del metodo più ottimale per mantenere alta la concentrazione degli studenti, che sono costretti a subire passivamente la lezione.

A maggior ragione negli ultimi anni, con l’avanzamento tecnologico che ha reso l’interazione ancora più semplice ed immediata, questo metodo di insegnamento risulta antiquato. Gli insegnanti di oggi dovrebbero cambiare il focus delle proprie lezioni e promuovere maggiormente gli interventi da parte degli studenti. Questo li renderà più attenti e consapevoli di ciò che stanno studiando, favorendo un apprendimento più rapido e duraturo.

Detto ciò, l’utilizzo della tecnologia può certamente aiutare, ma andrebbe vista come uno strumento di insegnamento, non come l’attore principale. Infatti, il ruolo dell’insegnante in carne ed ossa rimane fondamentale per mantenere alta la concentrazione dei ragazzi. L’ideale sarebbe trovare il giusto equilibrio tra tecnologia e interazione sociale con l’insegnante. In questo modo gli studenti saranno in grado di capire meglio gli argomenti e di ricordarli per più tempo.

UN ESEMPIO PRATICO

altuofianco-ads-cta

David Sousa pone un esempio pratico per far capire meglio il concetto da lui spiegato. Supponiamo di essere un insegnante che sta svolgendo una lezione di storia sulla seconda guerra mondiale. Se dovessimo seguire i metodi tradizionali, svolgeremmo la classica lezione raccontata, senza far partecipare gli alunni in alcun modo.

Ma non vogliamo annoiare i nostri studenti, al contrario vogliamo che apprendano i concetti complessi del secondo conflitto mondiale nel modo più efficace possibile. Decidiamo allora di fare uso della neuroscienza educazionale, avvicinando un argomento apparentemente lontano alla vita quotidiana. Possiamo fare degli esempi di alcune conseguenze del conflitto ancora visibili nella geopolitica attuale, in modo da stuzzicare la curiosità degli alunni.

Il punto fondamentale è di riuscire a trovare un modo innovativo e particolare per coinvolgere l’attenzione e l’interesse dei ragazzi, anche – e soprattutto – quando si tratta di argomenti piuttosto lontani dal loro interesse.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Basta voti e lezioni frontali a scuola

basta voti

“Il sistema della scuola è arcaico e tradizionalista: bisogna andare oltre le lezioni frontali e i voti”. Non usa mezzi termini il pedagogista Daniele Novara che, intervenuto al convegno “La scuola non è una gara”, ha evidenziato quali sono i problemi del sistema scolastico italiano e le possibili soluzioni. Se oggi studenti e docenti appaiono demotivati, in parte si deve al mancato rinnovamento della scuola, che da anni ormai vive…

Il liceo classico insegna cosa serve per non essere servi ed offre una comprensione profonda dell’essenza umana

non essere servi

Gli ultimi anni hanno visto un continuo e costante calo di iscrizioni al liceo classico: sempre meno studenti scelgono questo indirizzo, una tendenza su cui si è generato un ampio dibattito. Fra le diverse personalità che cercano di spiegare le ragioni o trarre le conclusioni del fenomeno, spicca quella di Piergiorgio Odifreddi. Il matematico e divulgatore, noto per opinioni dirette e profonde, ha cercato di inserire la crisi del liceo…

Gli alunni plusdotati ci insegnano che la scuola non dovrebbe ostinarsi a proporre lezioni frontali per alunni “standard” che non esistono

alunni standard

Quando si sentono apprezzati, i bambini sono felici all’idea di imparare qualcosa e di condividere quello che ha imparato. Ciò è vero in particolar modo per gli alunni plusdotati, spesso non valorizzati da una scuola che fatica a offrire un’educazione adeguata. Ne ha parlato di recente la pedagogista e docente universitaria Anna Granata in un’intervista al giornale Fanpage . Secondo l’esperta, una scuola che usa lo stesso metodo per tutti…

Una preside a Repubblica: “I genitori sono fissati con i voti, ma non si chiedono se i figli abbiano davvero imparato. Contestano ogni insufficienza”

genitori sono fissati con i voti

Che la scuola fatichi a svolgere la propria funzione educativa non è certo un mistero. Da un lato, ci sono i rapporti sempre più complessi con i genitori che tendono a intervenire nella vita scolastica, spesso a sproposito. Dall’altro, c’è il rapporto degli studenti e delle famiglie con il voto, strumento necessario ma spesso criticato. Ne parla in un’intervista a Repubblica la preside Maria Grazia Lancellotti, che ritiene sia necessario…

La scuola di oggi è arretrata e anacronistica, si parla di istruzione 4.0 quando a stento arriviamo all’1.0

scuola di oggi è arretrata

L’Italia ha un sistema scolastico arretrato, ancora intrappolato nella rigida divisione tra materie scientifiche e materie umanistiche. Si tratta di una riflessione che Piergiorgio Odifreddi ha condiviso con l’Huffington Post nel corso di un’intervista. Secondo il matematico e divulgatore, è fondamentale rinnovare la scuola e riportarla alla sua funzione primaria: preparare gli strumenti al mondo reale. Proprio questo tema, oggi vivo più che mai, sarà al centro dell’intervento di Piergiorgio…

Fuori i genitori dalla scuola?

Fuori i genitori dalla scuola

La questione del rapporto fra genitori e scuola è oggi più importante che mai, e per diverse ragioni. Da un lato, infatti, sempre più spesso i genitori intervengono per criticare le decisioni degli insegnanti o della scuola stessa; dall’altro, i genitori tendono a trasformarsi in amici dei propri figli e a dare loro tutto ciò che desiderano, tranne un’educazione. In uno scenario così delicato, due visioni si contrappongono: c’è chi…

Accettare le diversità attraverso l’abbattimento degli stereotipi, Roberta Bruzzone si dedica agli insegnanti e diventa relatrice di Educability

roberta bruzzone

Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, ancora oggi gli stereotipi di genere condizionano tantissimi aspetti della nostra società. Lungi dall’essere la semplice imposizione di una categoria su un’altra, si tratta di idee interiorizzate da tutti, e che quindi necessitano di un lavoro profondo e consapevole per essere riconosciute e affrontate. A parlarne è la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che al tema di come abbattere gli…

A Modena una docente in pensione lascia libri sulle panchine dei parchi per regalarli ai passanti: “Saggi e romanzi devono circolare, come le idee”

libri sulle panchine

Si dice che quello dell’insegnante non sia un mestiere, quanto una vera e propria missione di vita. Molti docenti infatti continuano a svolgere un ruolo attivo nella formazione culturale dei giovani, anche dopo essere andati in pensione. C’è chi continua a insegnare, o chi regala la propria pensione agli alunni più bravi, o ancora chi ha deciso di donare i suoi libri a chiunque voglia leggerli. Quest’ultimo è il caso…

Il latino è una scienza, non meno della matematica o della biologia. Per lo scrittore Gardini “va esteso in tutte le scuole”

latino è una scienza

Da anni ormai c’è un dibattito sull’insegnamento del latino a scuola. Per alcuni è un residuo del passato, una materia priva di utilità nel mondo contemporaneo che dovrebbe cedere il passo a discipline più moderne. Per altri invece il latino è fondamentale per la formazione intellettuale degli studenti , al netto dei pregiudizi sul suo insegnamento. Fra questi ultimi spicca la posizione dello scrittore Nicola Gardini, secondo cui il latino…

D’Avenia, Bruzzone, Odifreddi: tutti i relatori con gli argomenti affrontanti di Educability 2024

relatori educability 2024

La nuova edizione di EducAbility, che si terrà in tre città italiane nel mese di novembre 2024, vedrà la partecipazione di diversi relatori con prospettive differenti ma un obiettivo unico: discutere di didattica e gestione della classe tra inclusione e valorizzazione delle differenze. Dedicato a docenti e dirigenti scolastici, EducAbility 2024 costituisce il luogo ideale per migliorare la comprensione delle life skills e quindi l’insegnamento a scuola delle competenze non…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025