Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
APPRENDIMENTO

Abbiamo bisogno di più ore di storia e geografia, gli studenti non sanno collocare nello spazio e nel tempo

Negli anni le ore di storia e geografia a scuola per diversi motivi e scellerate riforme sono andate gradualmente scemando. Allo stesso tempo, i rapporti dell’Ocse sul livello di conoscenza degli studenti della scuola dell’obbligo ci vedono agli ultimi posti rispetto ai coetanei di altri 79 paesi nel mondo.

Una possibile soluzione? Rimediare agli errori e riportare più ore di storia e geografia nelle scuole perché è evidente che “gli alunni non sanno collocare nello spazio e nel tempo gli avvenimenti storici, non sanno individuare un luogo, una montagna, un lago, un fiume e distinguere un capoluogo di regione, provincia, la capitale di uno stato europeo e non, non sanno costruire un discorso logico e critico sulle cause e sugli effetti delle battaglie, delle guerre, delle contese che hanno contrassegnato nelle diverse epoche le vicende tra i vari stati europei

L’IMPORTANZA DELLA GEOGRAFIA

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Un nuovo corso della scuola primaria di Geografia

Ormai nel mondo digitale è facilissimo orientarsi grazie ad applicazioni come Google Maps. Ma una volta privati i ragazzi della tecnologia, ecco che la mancanza della cognizione dello spazio e dell’orientamento inizia a farsi sentire.

Non possiamo dipendere unicamente da applicazioni che da un momento all’altro possono sparire. Ognuno di noi deve poter contare sulle proprie competenze e abilità orientative e risulta difficile farlo quando la scuola stessa, attraverso le sue riforme, è la prima a sottovalutare l’importanza dell’insegnamento della geografia.

L’IMPORTANZA DELLA STORIA

Un nuovo corso della scuola primaria di Storia

Anche la storia sembra aver intrapreso la strada verso il dimenticatoio, purtroppo. Come prova di questo fatto basta pensare all’eliminazione dell’opzione del saggio storico nella prima prova della maturità a partire dal 2019.

La scuola italiana sembra essersi dimenticata dell’importanza della storia nella cultura generale, forse contando unicamente sull’esistenza di Wikipedia e altre fonti raggiungibili facilmente con un tocco delle nostre dita per reperire informazioni sul passato.

LA SOLUZIONE È LA GEOSTORIA?

Ormai le due materie geografia e storia in molti casi sono state accorpate in una sola: la “geostoria”. Il risultato? Gli studenti finiscono la scuola sapendo poco sia di una che dell’altra, poiché inevitabilmente unendo le due materie si ha avuto una riduzione importante delle ore di insegnamento.

La scuola italiana deve rimediare ai propri errori il più in fretta possibile per limitare i danni sui futuri adulti. Non abbiamo bisogno di una società di ignoranti che si basa unicamente sull’utilizzo di strumenti tecnologici, ma di persone che abbiano saputo sviluppare le competenze chiave di cittadinanza.

Infine occorre ricordare che molti concorsi pubblici sono ancora composti da quiz in cui le domande sulla conoscenza generale svolgono un ruolo cruciale. Gli studenti di oggi, con la preparazione che ottengono nella scuola secondaria, avranno molte difficoltà in futuro a superare questi test.

E tu cosa ne pensi della riduzione delle ore di storia e geografia? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI

2 commenti su “Abbiamo bisogno di più ore di storia e geografia, gli studenti non sanno collocare nello spazio e nel tempo”

  1. Salve, ho trovato questo articolo molto interessante e condivido quanto lei ha scritto eccetto che un punto: la soluzione.
    Infatti a mio parere la soluzione al problema non è aumentare le ore di insegnamento, ma l’insegnamento stesso.
    Mi spiego meglio. Nel mio periodo di studio nella scuola media nelle ore di storia il professore ci ha bombardato di date e nomi di guerre/città/re da imparare a memoria; per quanto riguarda geografia ho passato 3 anni a ricalcare dal libro le cartine topografiche con la carta da forno. Alla fine dei 3 anni di medie ho riempito il mio quaderno con bellissimi disegni delle regioni d’Italia e posso dire di aver migliorato notevolmente le mie doti artistiche. Per il resto di geografia ne ho imparata poca.
    Una volta passata alle superiori tanto per tagliare la testa al toro l’unica ora settimanale di geografia è stata direttamente cancellata e rimpiazzata dalla lettura di storie e miti greci e latini. Anche questi molto interessanti, ci mancherebbe, ma di geografia neanche l’ombra.
    Ecco perché dal mio punto di vita prima di aumentare le ore di storia e geografia sarebbe bene rivedere la qualità di queste ore.

  2. Era già da tempo che si avvertiva la mancanza di impegno e di interesse per le discipline di storia e geografia. Pur essendo in pensione da un po’ molte volte mi sono chiesta: come mai prima, anche quando c’erano una o due insegnanti si riusciva a fare poco ma bene, cioè a dare le basi di tutte le discipline compreso anche la seconda lingua?………

I commenti sono chiusi.


Gli insegnanti italiani sono i più “anziani” d’Europa, solo 1 su 4 è soddisfatto dello stipendio

insegnanti italiani sono i più anziani d'europa

Come ogni anno, il rapporto internazionale OCSE TALIS torna a fotografare lo stato della scuola e il mondo degli insegnanti. In particolare, i risultati mostrano lo stato della classe docente italiana in relazione all’età, allo stipendio e alla soddisfazione personale. Un quadro che non possiamo certo definire sorprendente. Gli insegnanti italiani sono infatti i più anziani d’Europa, con un’età media di 48 anni e quasi la metà che ha superato…

La scuola, una volta esigente, non ha più ambizioni da quando qualcuno ha considerato la fatica qualcosa di novecentesco da non dover più fare

fatica qualcosa di novecentesco

Il futuro della scuola si fa sempre più incerto. A dirlo è Paolo Crepet che, in un’intervista al quotidiano La Stampa , ha tracciato un quadro poco rassicurante del mondo dell’educazione. Secondo lo psichiatra e sociologo, il cambiamento innescato dalla diffusione dell’intelligenza artificiale rischia di spegnere l’ambizione, la curiosità e la cultura del sacrificio. Di conseguenza, in un’epoca in cui tutto diventa immediato e semplificato, la scuola smarrisce il proprio…

Una mamma fa ricorso al Tar dopo la bocciatura della figlia con 5 insufficienze, 10 note e 2 sospensioni ma i giudici danno ragione ai prof

mamma fa ricorso dopo la bocciatura della figlia

Negli ultimi anni il rapporto fra scuola e famiglie si è incrinato. Quella che per lungo tempo è stata una solida alleanza educativa, fondata sul rispetto e sulla collaborazione, si è lentamente trasformata in un campo di tensioni continue. Insegnanti e genitori si trovano spesso su fronti opposti, e a farne le spese sono i giovani. Un caso emblematico arriva da Venezia, dove la bocciatura di una studentessa ha portato…

Troppo tempo davanti agli schermi peggiora i voti a scuola, lo conferma uno studio su 3000 bambini

troppo tempo davanti agli schermi

Che passare troppo tempo davanti a uno schermo non faccia bene ai bambini non è certo una novità. Paesi come la Francia hanno persino deciso di vietare l’uso dei dispositivi elettronici da parte dei più piccoli in determinati contesti. Ora però a ribadirlo con chiarezza è anche la scienza. Uno studio pubblicato su JAMA Networks Open ha trovato un collegamento fra l’abuso degli schermi nella prima infanzia e un peggior…

Per Valditara i social scatenano aggressività e diffondono un atteggiamento superficiale nei confronti delle relazioni umane

social scatenano aggressività

Dopo il divieto di usare lo smartphone a scuola anche per ragioni didattiche, è in arrivo un nuovo provvedimento che potrebbe cambiare ancora il rapporto fra i giovani e la tecnologia. Stavolta l’attenzione si sposta sui social media, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi europei e del mondo. A parlarne, a margine di un evento sull’intelligenza artificiale, è lo stesso Giuseppe Valditara, che ha confermato l’esame di…

Lo stipendio iniziale annuo per un docente italiano è di 27.079 euro. In Germania e in Lussemburgo si parte da circa 60mila, più del doppio

stipendio iniziale annuo per un docente italiano

Il riconoscimento del lavoro e del ruolo degli insegnanti resta una delle questioni più discusse in ambito scolastico. E non si tratta soltanto di rispetto da parte di studenti e famiglie o di prestigio sociale, bensì anche di riconoscimento economico. D’altronde, non è un mistero che la retribuzione dei docenti italiani sia fra le più basse in Europa, con tendenze sempre più negative. Si lega alla questione il rapporto Eurydice…

Se un figlio si lamenta a casa perché ha avuto un voto basso, i genitori partono per fare il processo all’insegnante nel corridoio o in presidenza

processo all’insegnante

Il rapporto fra genitori e figli è sempre stato complesso, pieno di momenti indimenticabili ma anche di grandi incomprensioni. Si tratta di una tensione che, oggi più che mai, si riflette anche nel mondo scolastico, nei confronti del quale le famiglie assumono un atteggiamento di opposizione, chiusura. A parlarne è il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, che fedele al suo stile diretto, ha puntato il dito contro un atteggiamento…

Alunni giocano a calcio per strada ma vengono multati dai carabinieri: “Niente cellulare, niente pallone. Ma come dobbiamo crescere?”

multati da carabinieri

Smartphone vietati a scuola, adulti che si lamentano se i giovani passano troppo tempo online, eppure quando gli adolescenti scelgono di giocare all’aperto, arriva comunque una multa. È quanto successo a Murano, dove alcuni alunni della seconda media Vivarini sono stati sanzionati per aver giocato a calcio dove non era possibile, secondo il regolamento. Il caso ha fatto discutere non soltanto i genitori ma anche gli stessi ragazzini. Guidati dalla…

Una preside contraria al divieto dei cellulari in classe: “Didattica penalizzata, prima le lezioni erano più dinamiche”

contraria al divieto dei cellulari

Dal nuovo anno scolastico il divieto di usare il cellulare in classe è valido anche nelle scuole secondaria di secondo grado. Si tratta di una misura voluta dal ministro Giuseppe Valditara che ha raccolto molti consensi non soltanto in Italia, ma anche in Unione Europea. Non mancano tuttavia le voci critiche, fra cui spicca quella di una dirigente scolastica di Fano, in provincia di Pesaro, che parla di occasione persa….

Hai visto la novità?

X