Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Crepet: “Da quando abbiamo smesso di bocciare, la scuola ha perso autorevolezza. Si può invertire la rotta solo attraverso il merito”

La scuola di oggi non sa più formare le nuove generazioni: ha perso autorevolezza e manca di figure adulte capaci di guidare davvero i ragazzi. Questo in breve il duro giudizio di Paolo Crepet sul sistema scolastico italiano, dato in diverse interviste e interventi recenti. Ma non è tutto qui.

Secondo il sociologo, infatti, è l’intero modello educativo ad attraversare una fase di profonda crisi, dalla scuola agli studenti, da questi alle famiglie. E questa crisi si esprime tanto nel disagio dei giovani quanto nel fallimento dei genitori, fino ad arrivare alla perdita di significato della scuola. Che deve correre ai ripari.

La scuola ha perso autorevolezza

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Un tempo la scuola era un punto fermo nell’educazione dei giovani, ma oggi l’istituzione scolastica vive una crisi che sembra non avere fine. Il cuore della riflessione di Paolo Crepet è proprio qui: una perdita di autorevolezza della scuola italiana che si riflette nella crescita dei giovani.

Secondo il sociologo, il rispetto per gli insegnanti è crollato e, di conseguenza, si è indebolita anche la capacità della scuola di stabilire regole condivise. Regole che poi contribuiscono alla maturazione dei ragazzi, ma la cui mancanza ha effetti incalcolabili. Si tratta di un fenomeno che ha molteplici cause, come per esempio:

  • la crisi della fiducia nelle istituzioni;
  • la trasformazione dei modelli familiari;
  • l’abuso dei social media, che presentano una realtà distorta.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: una scuola che fatica a farsi rispettare, genitori che non vogliono educare e insegnanti costretti a sopperire a questa mancanza da parte della famiglia. Una situazione che può soltanto andare a peggiorare, se non si interviene in modo tempestivo ed efficace.

Il disagio giovanile

Un discorso simile si può fare anche per il crescente disagio giovanile dentro e fuori la scuola, che si esprime in apatia e atti di bullismo. Crepet sostiene che questo disagio nasce dall’educazione ricevuta in famiglia: invece di ascoltare i figli ed educarli, i genitori preferiscono criticare gli insegnanti. Di fatto pregiudicando la crescita dei ragazzi due volte:

  • da una parte, non dando loro dei punti di riferimento certi e affidabili;
  • dall’altra parte, deteriorando il loro rapporto con gli insegnanti.

Se ad un contesto del genere uniamo anche una scuola in crisi, ecco che allora le aule diventano terreno fertile per il disagio. E non si tratta soltanto di bullismo, che peraltro inizia già alla scuola secondaria di primo grado, ma anche di mancanza di motivazione, disinteresse per lo studio e sfiducia verso il futuro.

Tornare a bocciare

Fra le proposte più forti e divisive di Paolo Crepet c’è poi anche un ritorno alle sanzioni a scopo educativo, come bocciatura. E la ragione è semplice, come lo stesso sociologo conferma in un’intervista al Quotidiano di Puglia link esterno quando parla della deriva contemporanea:

C’è un problema di autorevolezza e di ruoli: mamme che vanno con le figlie teenager al concerto, padri che consigliano alle figlie che tipo di abbigliamento comprare per piacere di più e mettere in mostra alcuni parti del corpo, o madri che si fanno consigliare l’intimo da indossare per sedurre. Cosa si vuole insegnare, che esempio si dà? Abbiamo sbagliato, basta ammetterlo e provare a recuperare.

La bocciatura non è una punizione, come spesso viene intesa, ma un atto che ha il compito di insegnare una lezione. Al contrario, promuovere sempre e comunque finisce per svuotare il significato di impegno e merito. Bocciare quando necessario è quindi l’unico modo efficace, all’interno del contesto scolastico, per ristabilire una gerarchia dei valori per i giovani. Allo stesso tempo è anche un monito: non tutto è permesso, non tutto è dovuto. Se educare significa aiutare a crescere, allora ciò è valido non soltanto quando è piacevole. Ma anche quando è scomodo

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


L’annuncio di Valditara: in arrivo nuove regole su come i docenti dovranno comportarsi sui social. Richiesta sobrietà e autorevolezza

comportarsi sui social

Da diversi anni ormai i social media sono diventati uno degli strumenti più utilizzati dalle persone, e ciò è valido in particolare anche all’interno del contesto scolastico. Conosciamo tutti l’impatto che il web ha oggi su tantissimi studenti e genitori, per non parlare del numero sempre crescente di insegnanti influencer. E proprio sulla presenza online degli insegnanti, influencer o meno, si è concentrata l’attenzione di Giuseppe Valditara. Secondo il ministro…

Le penna rossa “urla” l’errore mentre quella verde è più gentile. Ma è davvero così?

penna rossa

Da sempre la penna rossa è associata, in ambito scolastico, alle correzioni dell’insegnante. Che sia su un compito in classe o su un esercizio, è il segno inconfondibile di errori o dimenticanze da parte degli studenti. Eppure, da diverso tempo ormai anche questo (vecchio) pilastro della scuola sta cambiando. Sempre più insegnanti infatti scelgono di usare una penna verde per le loro correzioni e non più una rossa, con un…

Lanciata una petizione per tenere le scuole aperte anche a giugno e luglio ma con pause più lunghe durante l’anno scolastico

pause più lunghe durante l’anno scolastico

In Italia si va a scuola da inizio settembre a inizio giugno, con date che possono variare da regione a regione per ragioni climatiche e sociali. Si tratta di un’organizzazione dell’anno scolastico che ormai è in vigore da tantissimo tempo, e che in molti stanno pensando di cambiare. Dopo il caso dell’Emilia Romagna, in cui la giunta regionale ha proposto una simile modifica al calendario, adesso arriva anche una petizione…

Docenti, insegnanti di sostegno e ricercatori italiani sono forse le persone più maltrattate d’Italia, il professore è visto solo come un nemico

persone più maltrattate d’Italia

“Oggi professori, insegnanti di sostegno e ricercatori sono forse le persone più maltrattate d’Italia”. Queste sono le parole, senza mezzi termini, di Arianna Porcelli Safonov in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera , in cui parla del senso dell’istruzione oggi. Benché le contraddizioni del sistema scolastico italiano siano sotto gli occhi di tutti, l’attrice porta all’attenzione una questione fondamentale. Oggi infatti i bambini vengono visti come essere perfetti e intoccabili,…

Chi scrive a mano pensa meglio, la scrittura a mano è un superpotere per imparare. Lo dimostra uno studio norvegese

Chi scrive a mano pensa meglio

Con il recente aggiornamento delle indicazioni nazionali per il primo ciclo, torna in auge il dibattito sull’importanza del corsivo e, in generale, della scrittura a mano. Si tratta infatti di un’attività la cui importanza è passata in secondo piano, in un’epoca come la nostra, ma che nondimeno risulta fondamentale nel processo di sviluppo dei ragazzi, e non solo. Lo confermano le tante testimonianze di esperti e diversi studi, secondo cui…

ChatGpt ci rende davvero stupidi? La risposta ufficiale arriva da uno studio del MIT

chatgpt ci rende stupidi

L’intelligenza artificiale è oggi parte integrante della nostra vita quotidiana, che sia utile per lavoro, svago o anche come aiuto nei compiti scolastici. Si tratta di uno strumento dalle grandi potenzialità il cui uso va regolato, soprattutto in ambito educativo. Meno spesso si parla invece degli effetti che l’uso dell’intelligenza artificiale può avere sull’attività cerebrale. A farlo è un recente studio del Media Lab del MIT , secondo cui l’uso…

Ora è ufficiale: smartphone vietati alle superiori, Valditara firma la circolare. «È per il benessere degli studenti»

smartphone vietati alle superiori

Dal prossimo anno scolastico, anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno lasciare lo smartphone nello zaino. Come già annunciato in TV, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha infatti firmato la circolare che vieta l’uso del telefono anche nel secondo ciclo. Anche per scopi didattici. La stretta è giustificata, sostiene Giuseppe Valditara, dalla necessità di tutelare l’apprendimento e il benessere degli studenti. Ma, nonostante le molte voci…

Troppi ricorsi contro le pagelle, per l’esperto i genitori sono rimasti immaturi e si comportano da “adultescenti”

Troppi ricorsi contro le pagelle

A nessuno piace ricevere una pagella con voti troppo bassi, soprattutto se inferiori alle aspettative. Rispetto a poco tempo fa, tuttavia, è cambiato il modo in cui essi vengono recepiti dalle famiglie: non più come incentivo a migliorare, ma come un torto a cui porre rimedio. E così, come riporta Il Messaggero , negli ultimi anni sono aumentati i ricorsi contro le pagelle da parte dei genitori, e non è…

La scuola primaria mantiene una parvenza di educazione, poi dalle medie in poi è un disastro

dalle medie in poi è un disastro

Umberto Galimberti non è certo nuovo a opinioni divisive, soprattutto relative al mondo della scuola. Se spesso il filosofo si è concentrato sul declino degli insegnanti, troppo interessati alle nuove tecnologie o troppo innamorati dello stipendio, adesso è il turno dei genitori e del loro ruolo. Durante un recente intervento , infatti, Galimberti ha avuto modo di analizzare la crisi della scuola a partire dal fallimento della famiglia. Con alcune…

Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Hai visto la novità?

X