La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Insegnanti pubblici ufficiali, o lo sono o non lo sono

Benché questa consapevolezza o intenzione non sia mai stata realmente propria dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, diventa ora una questione di principio. “Si tratta di un passaggio molto importante. Non si tratta così di una professoressa, per nessun motivo”, dice l’insegnante di Lodi, che si è recentemente vista negare questo riconoscimento da un giudice.

Lo scorso 17 gennaio si è tenuta la prima udienza del processo, ma l’imputata, madre di una studentessa diciassettenne che aveva subito la contestata sospensione di quindici giorni per atti di bullismo, è stata accusata solamente di “lesioni aggravate a incaricato di pubblici servizi” e non a “pubblico ufficiale”.

Il 21 maggio tornerà quindi di nuovo in tribunale la professoressa che nel 2019 venne schiaffeggiata a causa di un provvedimento disciplinare che, in ogni caso, è stabilito dal consiglio di classe, non da una singola persona.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

La vicenda, a suo tempo, aveva suscitato indignazione, tanto che l’allora Ministro dell’Istruzione Bussetti aveva voluto incontrare la docente di persona: “Sono venuto a ringraziare questa insegnante anche per il suo comportamento, per l’autocontrollo che ha saputo tenere in quei momenti. L’insegnante è stata bravissima, ha pensato comunque ancora prima alla ragazza sospesa che a se stessa”. Persino aveva proposto di premiare con una medaglia Vittoria Bellini, per la sua compostezza e professionalità.

Teatro dell’ultimo caso analogo, il ventiquattro gennaio scorso, la scuola Don Bosco, istituto comprensivo di Torre del Greco. Una maestra costretta a ricorrere alle cure mediche per l’aggressione di una madre, una collega preoccupata perché si sente minacciata, l’inevitabile denuncia alle forze dell’ordine e l’annunciato ricorso alle vie legali.

Casi che ricordano quelli della professoressa aggredita a Castellammare di Stabia e del preside preso a pugni a Cesena, nel 2023. Il susseguirsi di aggressioni nei confronti del personale del mondo della scuola diventa quasi scontato. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara aveva annunciato che avrebbe valutato i presupposti per proporre una costituzione di parte civile, eventualmente considerando anche un danno d’immagine all’Amministrazione. “Docenti e presidi non saranno lasciati soli: dobbiamo tutti insieme ricostruire un patto educativo che unisca genitori, studenti e docenti”.

Occorre valutare quanto costi sostenere una causa: quanto costi ai diretti interessati, soprattutto. In termini di denaro, tempo, fatica, stress. E delusioni. Perché finora, si presupponeva, che gli insegnanti lo fossero. Pubblici ufficiali, si intende.

E si sa, tutto si ottiene in ambito educativo con un lavoro sinergico: se ognuno fa la sua piccola o grande parte. I docenti, i bidelli, i dirigenti, i genitori, i nonni, gli studenti, le società sportive, i Grest estivi, tutti.

I tribunali dovrebbero essere veramente l’ultima ratio: ma, se necessario, si può ricordare la sentenza della Corte di Cassazione, n. 15367/2014, che ha ribadito la qualifica di pubblico ufficiale per gli insegnanti, estendendo tale riconoscimento a tutte le attività che essi svolgono in ambito scolastico.

Come ben sa un genitore di Parma: offendere, insultare o denigrare con parole pesanti un docente può costituire oltraggio a pubblico ufficiale e può costare la condanna a quattro anni di reclusione.

A due mesi fa risale l’ammonimento a cinque diciassettenni che frequentano una scuola superiore di Lodi che avevano preso di mira una loro compagna di classe chiamandola “cicciona”, ma anche una ragazza dal carattere timido e riservato e un docente. Insulti continui a scuola e su WhatsApp con l’intento evidente di isolare le vittime, arrivando a rendere loro impossibile qualsiasi forma di normale relazione sociale.

Sono questioni di principio, appunto. La professoressa Vittoria non ha ricevuto alcuna medaglia, come era stato promesso. Ma va avanti lo stesso.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Gabanelli: “L’uso di internet e dei social dovrebbe diventare una materia obbligatoria a scuola, perché è cruciale per la democrazia”

uso di internet e dei social

Insegnare ai giovani come usare in modo consapevole i social media e Internet è ormai una questione centrale nel dibattito scolastico, e non solo. Lo ricorda Milena Gabanelli in un suo intervento nella trasmissione “La Torre di Babele” su La7, in cui si rivolge anche agli insegnanti e lancia una proposta destinata a diventare divisiva. Sarebbe necessario, secondo la giornalista, introdurre l’educazione digitale come materia obbligatoria. la proposta di Milena…

Cellulari vietati a scuola anche per scopi didattici, esulta l’associazione dei presidi: “Così ora gli alunni saranno più concentrati”

cellulari vietati a scuola

Dopo l’annuncio delle linee guida del febbraio 2024 , il Ministro Valditara si prepara a vietare del tutto i cellulari nelle scuole elementari e medie. Come riporta il Corriere della Sera , non sarà consentito neanche l’uso didattico prima delle scuole superiori, e anzi ci sarà anche un ritorno al diario cartaceo nella scuola primaria. Si trova in accordo con il divieto Attilio Fratta, presidente del sindacato Dirigentiscuola, che propone…

Rivoltella: “Se gli studenti italiani sono i più distratti dal cellulare in classe significa che abbiamo insegnanti noiosi e genitori dipendenti dallo smartphone”

distratti dal cellulare in classe

Gli smartphone rappresentano ormai una parte sempre più pervasiva della società e, pertanto, anche della scuola. Nell’istruzione, in particolare, l’impatto delle nuove tecnologie è molto più vasto di quanto si creda, soprattutto nella capacità dei giovani di gestire uno strumento così potente e immediato. A sostenerlo è Pier Cesare Rivoltella, docente di Didattica e Tecnologie dell’Educazione all’Università di Bologna, secondo cui la responsabilità è dei genitori dipendenti dallo smartphone… e…

Terminata la sperimentazione delle classi senza voto in un liceo scientifico: gli studenti si assentano meno e stanno meglio

classi senza voto

Sui voti si è detto tutto e il contrario di tutto: c’è chi li reputa fondamentali per l’educazione degli studenti e chi invece li considera ormai superati. Fra questi ultimi ci sono anche molti studenti, secondo una recente indagine, e anche alcune voci autorevoli del mondo scolastico. Che i voti numerici non siano essenziali nella scuola contemporanea lo dimostra il modello scandinavo, così tanto apprezzato in Italia e all’estero, tanto…

Le mancano due anni alla pensione, ma decide di lasciare l’insegnamento: “Questa non è più la mia scuola”

lasciare l’insegnamento

Si parla spesso delle continue difficoltà del mestiere dell’insegnante, soprattutto negli ultimi anni. Fra continui ostacoli burocratici, meno tempo e meno fondi per la didattica, carenza di rispetto da parte degli alunni e dei genitori, oggi insegnare è sempre più difficile. E, talvolta, diventa anche impossibile. Questa è la storia di Gabriella Fenocchio, docente di lettere dal 1987 e da 25 anni alla stessa scuola, che ha deciso di lasciare…

Il prossimo anno si andrà “a scuola con i nonni” per conoscere le tradizioni, la storia e la gastronomia locale

a scuola con i nonni

Oltre a rappresentare il luogo dell’apprendimento nel senso più tradizionale, a volte la scuola diventa anche teatro di iniziative che rendono più completo il percorso di crescita degli studenti. Una di queste è il progetto “A scuola con i nonni”, organizzato a Pievepelago in provincia di Modena: l’iniziativa ha coinvolto gli studenti del locale istituto comprensivo e gli anziani della struttura protetta Casa Carani. Vediamo di cosa si è trattato….

Mindfulness in classe: i benefici sulla didattica

Mindfulness in classe

Sono sempre di più le scuole che hanno deciso di dedicare del tempo alla mindfulness, la pratica che aiuta a vivere meglio il presente favorendo la consapevolezza e la concentrazione. In effetti, sono tantissimi i benefici della mindfulness a scuola, e non solo per gli studenti ma anche per gli insegnanti. Vediamo allora quali sono, e perché promuovere questa pratica può migliorare il benessere e la gestione dello stress. Mindfulness…

Siamo nell’era del post-narcisismo, i genitori vogliono che i figli siano sé stessi ma a modo loro

sii te stesso ma a modo mio

Gli ultimi decenni hanno visto grandi cambiamenti nel rapporto fra genitori e figli. In fondo, la società si riflette nel modo in cui gli adulti si approcciano ai ragazzi e, di converso, nel modo in cui questi ultimi rispondono alle sollecitazioni dei primi. Ne parla Matteo Lancini, in un intervento durante la trasmissione Splendida Cornice in onda su Rai 3. Secondo lo psicoterapeuta, dalla famiglia autoritaria si è passati a…

Negli Stati Uniti vogliono inserire “nuoce gravemente alla salute” anche sugli smartphone

nuoce gravemente alla salute

Che gli smartphone e i social media abbiano una grande influenza sui giovani, è ormai fuor di dubbio. Sono in molti a vedere nella tecnologia una risorsa da utilizzare nella formazione dei bambini e dei ragazzi, ma ciò non vuol dire che non si debba essere consapevoli dei loro pericoli. Proprio per questo, una proposta che arriva dagli Stati Uniti è destinata a far discutere: se accolta, sui social media…

L’85% degli italiani ha il diploma, ma i laureati si fermano al 29%. La media europea è al 42%

85-degli-italiani-ha-il-diploma

Gli ultimi decenni hanno visto un notevole miglioramento nel livello di istruzione dei giovani. A dirlo non sono singoli docenti o esperti del settore, ma il rapporto annuale ISTAT per l’anno 2023 , pubblicato di recente. Si tratta di dati davvero interessanti e per certi versi sorprendenti che, tuttavia, non possono nascondere il grande lavoro sull’istruzione ancora da fare. Migliorato il livello di istruzione Come vedremo anche nei prossimi paragrafi,…

great

Hai visto la novità?

X

estate al via 2024