Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

La storia di Primo, l’alunno che voleva primeggiare: l’emozionante racconto di Gianni Rodari

In classe c’è un bambino. Il suo nome è Primo. Primo ha deciso che vuole essere il primo in tutte le cose. Vuole essere il primo a rendere felici i suoi insegnanti, i suoi genitori, i suoi amici, vuole arrivare primo in tutte le cose per non deludere le persone intorno a lui, dare loro soddisfazioni, specchiarsi nei loro occhi e vedere orgoglio. Vuole essere visto e vuole sentire che è giusto.

Per essere primo, però, e rendere felici le persone per lui importanti, sa che dovrà essere ultimo. Dovrà essere l’ultimo a difendersi, l’ultimo ad avere paura, l’ultimo a fuggire. Anche se qualcosa davanti a lui farà molta paura, sarà qualcosa di spaventoso o sarà qualcosa di pericoloso, spiacevole, imbarazzante, Primo non ha dubbi: dovrà essere l’ultimo a fuggire, dovrà restare immobile e affrontare ciò che viene, anche se vedrà gli altri scappare, dire no, difendersi.

Come potrebbe rendere tutti orgogliosi di lui se non sarà l’ultimo a tirarsi sempre indietro?

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Primo sapeva che per essere primo doveva essere ultimo in tante cose.

Così imparò a essere l’ultimo a chiedere aiuto.

Imparò a essere l’ultimo ad arrendersi.

A essere l’ultimo ad andarsene.

L’ultimo a riposarsi.

Solo così avrebbe potuto essere il primo nel cuore degli altri. E provava e riprovava, deciso a essere primo, rendendosi ultimo in ciò che pensava fosse brutto. Ma il tempo passò e intorno a lui tutti i suoi compagni diventarono primi in qualcosa.

Uno diventò il primo a picchiare, un altro diventò il primo a rubare, un altro ancora diventò il primo a prendere in giro gli altri.

E Primo imparò una cosa, non senza delusione: questi suoi compagni primi in cose sbagliate, erano anche i primi ad avere attenzione, considerazione, sguardi. Lui che era l’ultimo a ferire, disturbare, dare fastidio, era anche l’ultimo a essere visto, riconosciuto, apprezzato.

Osservava ciò che succedeva e pian piano imparò che forse, essere primo e tutti gli sforzi che ciò comportava, gli aveva procurato proprio ciò che non avrebbe mai voluto: essere ultimo.

Era buono e non lo sapeva perché nessuno lo aveva mai riconosciuto. Non è facile essere buoni se tutto ciò che ottieni è essere invisibile, trascurato, solo.
E si chiedeva se non avesse perso tempo a voler essere primo.

Anche i buoni più buoni del mondo ogni tanto hanno bisogno di una parola di incoraggiamento, una carezza, uno sguardo carico di orgoglio, per ricordare che ciò che fanno è giusto e continuare.

Vorrei dedicare questa mia libera interpretazione del racconto L’uomo più bravo del mondo link esterno di Gianni Rodari a quei bambini così tranquilli, così attenti, così puntuali e precisi, così disposti ad aiutare, da diventare invisibili agli occhi dei loro insegnanti, così impegnati quotidianamente a contenere e controllare i compagni più “impegnativi”.

Ma vorrei dedicarla anche a quei bambini che hanno talmente bisogno di amore da manifestarlo, spesso, nei modi meno amorevoli del mondo.

Che il cuore di noi insegnanti possa allargarsi, elasticizzarsi e ingrandirsi sempre, per regalare a ogni tipo di bambino le attenzioni e la cura che merita, i primi e gli ultimi, in egual modo, ciascuno secondo i suoi bisogni.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Gli insegnanti italiani sono i più “anziani” d’Europa, solo 1 su 4 è soddisfatto dello stipendio

insegnanti italiani sono i più anziani d'europa

Come ogni anno, il rapporto internazionale OCSE TALIS torna a fotografare lo stato della scuola e il mondo degli insegnanti. In particolare, i risultati mostrano lo stato della classe docente italiana in relazione all’età, allo stipendio e alla soddisfazione personale. Un quadro che non possiamo certo definire sorprendente. Gli insegnanti italiani sono infatti i più anziani d’Europa, con un’età media di 48 anni e quasi la metà che ha superato…

La scuola, una volta esigente, non ha più ambizioni da quando qualcuno ha considerato la fatica qualcosa di novecentesco da non dover più fare

fatica qualcosa di novecentesco

Il futuro della scuola si fa sempre più incerto. A dirlo è Paolo Crepet che, in un’intervista al quotidiano La Stampa , ha tracciato un quadro poco rassicurante del mondo dell’educazione. Secondo lo psichiatra e sociologo, il cambiamento innescato dalla diffusione dell’intelligenza artificiale rischia di spegnere l’ambizione, la curiosità e la cultura del sacrificio. Di conseguenza, in un’epoca in cui tutto diventa immediato e semplificato, la scuola smarrisce il proprio…

Una mamma fa ricorso al Tar dopo la bocciatura della figlia con 5 insufficienze, 10 note e 2 sospensioni ma i giudici danno ragione ai prof

mamma fa ricorso dopo la bocciatura della figlia

Negli ultimi anni il rapporto fra scuola e famiglie si è incrinato. Quella che per lungo tempo è stata una solida alleanza educativa, fondata sul rispetto e sulla collaborazione, si è lentamente trasformata in un campo di tensioni continue. Insegnanti e genitori si trovano spesso su fronti opposti, e a farne le spese sono i giovani. Un caso emblematico arriva da Venezia, dove la bocciatura di una studentessa ha portato…

Troppo tempo davanti agli schermi peggiora i voti a scuola, lo conferma uno studio su 3000 bambini

troppo tempo davanti agli schermi

Che passare troppo tempo davanti a uno schermo non faccia bene ai bambini non è certo una novità. Paesi come la Francia hanno persino deciso di vietare l’uso dei dispositivi elettronici da parte dei più piccoli in determinati contesti. Ora però a ribadirlo con chiarezza è anche la scienza. Uno studio pubblicato su JAMA Networks Open ha trovato un collegamento fra l’abuso degli schermi nella prima infanzia e un peggior…

Per Valditara i social scatenano aggressività e diffondono un atteggiamento superficiale nei confronti delle relazioni umane

social scatenano aggressività

Dopo il divieto di usare lo smartphone a scuola anche per ragioni didattiche, è in arrivo un nuovo provvedimento che potrebbe cambiare ancora il rapporto fra i giovani e la tecnologia. Stavolta l’attenzione si sposta sui social media, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi europei e del mondo. A parlarne, a margine di un evento sull’intelligenza artificiale, è lo stesso Giuseppe Valditara, che ha confermato l’esame di…

Lo stipendio iniziale annuo per un docente italiano è di 27.079 euro. In Germania e in Lussemburgo si parte da circa 60mila, più del doppio

stipendio iniziale annuo per un docente italiano

Il riconoscimento del lavoro e del ruolo degli insegnanti resta una delle questioni più discusse in ambito scolastico. E non si tratta soltanto di rispetto da parte di studenti e famiglie o di prestigio sociale, bensì anche di riconoscimento economico. D’altronde, non è un mistero che la retribuzione dei docenti italiani sia fra le più basse in Europa, con tendenze sempre più negative. Si lega alla questione il rapporto Eurydice…

Se un figlio si lamenta a casa perché ha avuto un voto basso, i genitori partono per fare il processo all’insegnante nel corridoio o in presidenza

processo all’insegnante

Il rapporto fra genitori e figli è sempre stato complesso, pieno di momenti indimenticabili ma anche di grandi incomprensioni. Si tratta di una tensione che, oggi più che mai, si riflette anche nel mondo scolastico, nei confronti del quale le famiglie assumono un atteggiamento di opposizione, chiusura. A parlarne è il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, che fedele al suo stile diretto, ha puntato il dito contro un atteggiamento…

Alunni giocano a calcio per strada ma vengono multati dai carabinieri: “Niente cellulare, niente pallone. Ma come dobbiamo crescere?”

multati da carabinieri

Smartphone vietati a scuola, adulti che si lamentano se i giovani passano troppo tempo online, eppure quando gli adolescenti scelgono di giocare all’aperto, arriva comunque una multa. È quanto successo a Murano, dove alcuni alunni della seconda media Vivarini sono stati sanzionati per aver giocato a calcio dove non era possibile, secondo il regolamento. Il caso ha fatto discutere non soltanto i genitori ma anche gli stessi ragazzini. Guidati dalla…

Una preside contraria al divieto dei cellulari in classe: “Didattica penalizzata, prima le lezioni erano più dinamiche”

contraria al divieto dei cellulari

Dal nuovo anno scolastico il divieto di usare il cellulare in classe è valido anche nelle scuole secondaria di secondo grado. Si tratta di una misura voluta dal ministro Giuseppe Valditara che ha raccolto molti consensi non soltanto in Italia, ma anche in Unione Europea. Non mancano tuttavia le voci critiche, fra cui spicca quella di una dirigente scolastica di Fano, in provincia di Pesaro, che parla di occasione persa….

Hai visto la novità?

X