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La rivista per la scuola e per la didattica
GESTIONE DELLA CLASSE

Accogliere gli alunni in classe con un sorriso fa la differenza

Tutti noi ricordiamo con più o meno affetto la nostra vita scolastica. Abbiamo avuto insegnanti più severi, insegnanti più “tolleranti” ma tra tutti loro, nel nostro cuore, ci è rimasta in modo particolare una categoria: quelli che ci hanno donato i loro sorrisi e la loro accoglienza nelle difficili giornate in cui, noi bambini, sentivamo nostalgia di casa e paura della nuova esperienza. Essere accolti con un sorriso può davvero migliorare il benessere a scuola e a dirlo è anche uno studio scientifico.

Dall’accoglienza dipende lo svolgimento della giornata scolastica

È proprio sull’accoglienza dei ragazzi a scuola che è stato condotto uno studio nel 2007 link esterno, i cui risultati sono stati pubblicati sul National Library of Medicine. Ma per confermare la validità “dell’esperimento” sono stati condotti altri studi link esterno su campioni più grandi di ragazzi. I risultati sono i medesimi: dall’accoglienza in classe dei primi minuti di scuola dipende lo svolgimento della giornata scolastica. Se l’accoglienza è positiva può portare a un incremento anche del 20% della concentrazione e a una diminuzione del 9% dei comportamenti oppositivi.

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Mettere ordine nel caos dell’arrivo a scuola

I primi minuti di scuola possono davvero essere destabilizzanti. I ragazzi passano dalla loro casa a scuola e l’arrivo in classe è sempre caratterizzato da caos e dispersione. Ma anche il passaggio dai momenti di ricreazione all’inizio delle lezioni necessita di cura, attenzione e accoglienza, per permettere agli studenti di “rientrare” in modo fluido e positivo in un mood scolastico di concentrazione e partecipazione.

Esperimento su due gruppi

L’esperimento è stato condotto su due gruppi. Nel primo gruppo le insegnanti dovevano accogliere gli studenti alla porta della classe salutandoli e pronunciando il loro nome, unitamente a una manifestazione non verbale come una stretta di mano, un “dammi il cinque”. Inoltre, dovevano incoraggiare con dolcezza gli studenti che il giorno prima avevano manifestato comportamenti scorretti, ricordare i contenuti appresi il giorno prima ed eventualmente lasciare qualche minuto per ripassarli. Il secondo gruppo di insegnanti partecipanti all’esperimento, invece, non aveva ricevuto istruzioni su come accogliere gli alunni.

I comportamenti sbagliati diminuiscono

I ricercatori hanno osservato la frequenza dei comportamenti solitamente considerati scorretti nei bambini e nei ragazzi, comportamenti come intervenire senza alzare la mano, interrompere qualcuno quando parla, distrarre e arrecare disturbo ai compagni e molto altro. Hanno notato che nel gruppo di studenti le cui insegnanti erano state “addestrate” all’accoglienza con saluto, contatto visivo, pronuncia del nome e gesto affettuoso non verbale, questi comportamenti risultavano sensibilmente diminuiti. Lo studio conferma, quindi, che è importante sintonizzarsi sui bisogni emotivi dei ragazzi. I ragazzi hanno bisogno di essere visti e sentiti, di sapere che gli insegnanti sono presenti con il cuore.

“PGD”: accoglienza positiva alla porta

Negli Stati Uniti hanno addirittura coniato un acronimo per questa buona pratica: PGD, iniziali di positive greetings at the door, che significa “accoglienza positiva alla porta”. Una buona accoglienza prima, che sappia toccare il cuore dei propri studenti, permette di risparmiare tempo dopo, nel correggere eventuali comportamenti scorretti. Ogni insegnante può utilizzare questo comportamento personalizzandolo a proprio piacimento: si può chiedere ai propri alunni come stanno, com’è andata la nottata, si può inventare un gesto di saluto di classe, si può utilizzare un pupazzo-mascotte… non c’è limite alla fantasia.

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