Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

La situazione è critica, i genitori sono inadeguati. Sono loro che ti devono insegnare a stare al mondo, non la scuola

Nonostante ci sia una maggiore consapevolezza sull’importanza del benessere psicologico, le nuove generazioni sono oggi colpite da fragilità emotiva e difficoltà a gestire le proprie emozioni. Si tratta di una vera e propria crisi educativa che attraversa la società contemporanea e ha radici profonde.

Ne parla in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Gazzettino link esterno la psicologa e criminologa Roberta Bruzzone, secondo cui la situazione è più critica di quanto si possa immaginare. E la causa non andrebbe ricercata nei social media o nella scuola, o almeno non solo, quanto nella famiglia stessa, che ha rinunciato al proprio ruolo.

Genitori impreparati, figli disorientati

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Uno dei punti chiave sollevati da Roberta Bruzzone riguarda quindi l’inadeguatezza di molti genitori nel gestire l’evoluzione psicologica dei propri figli. Si tratta di un problema di cui ha spesso parlato Paolo Crepet, soprattutto in relazione all’educazione di oggi e ai rapporti all’interno della famiglia.

Secondo la psicologa e criminologa sono i genitori che non sono preparati al compito, e la ragione è semplice: l’educazione non è più una priorità all’interno del nucleo familiare. E continua:

É il modello genitoriale che si è spostato dalla famiglia normativa, dove i ragazzi erano costretti a confrontarsi con prestazioni e limiti, alla famiglia assertiva, dove non c’è limite, non c’è controllo da parte di genitori che accettano tutto in modo acritico.

A questa situazione già di per sé molto grave si aggiungono anche i social media, con la loro iper-stimolazione e il consumo veloce di contenuti. Lungi dall’essere la causa del malessere dei giovani, rappresentano soltanto gli amplificatori di un problema più profondo.

Social media, società e scuola

In effetti, sono molti i genitori che tendono a scaricare le colpe di questa crisi educativa sui social media, sulla società e persino sulla scuola. Secondo Bruzzone, tuttavia, si tratta di un modo per evitare il vero problema: social media e società sono infatti elementi che fanno parte del quotidiano, e come tali influiscono sulla vita dei giovani. Queste le sue parole:

Le responsabilità della società ci sono sempre state, ma spostare l’attenzione non ha senso. Il problema vero è la famiglia che si è arresa rispetto a certe dinamiche. Non si può andare a riparare quello che una famiglia disfunzionale non è in grado di fare. A stare al mondo te lo devono insegnare in famiglia, non a scuola.

I rischi di un quadro così delineato sono diversi, e vanno dagli stereotipi di genere alle relazioni tossiche, dal bullismo al cyberbullismo. Nel primo caso, decenni di battaglie non sono serviti a sedimentare nella società alcuni concetti chiave riguardanti i diritti delle donne e l’educazione sentimentale. E nel secondo caso?

Bullismo e cyberbullismo

Roberta Bruzzone si occupa da tempo di bullismo e cyberbullismo, temi importanti oggi più che mai.. La psicologa e criminologa ne ha parlato in particolare durante l’ultima edizione di EducAbility link esterno, il grande evento formativo sulle competenze non cognitive.

Il primo incontro del 20 marzo è stato l’occasione per fare il punto su bullismo e cyberbullismo, nonché sul ruolo delle famiglie e quello della scuola. Secondo Bruzzone, infatti, su questi temi i ragazzi non parlano mai con i genitori ma si rivolgono più facilmente agli insegnanti: ancora una volta, quindi, la scuola diventa un rifugio mentre la famiglia non riesce a svolgere la propria funzione.

La situazione odierna non è insomma un fenomeno passeggero, ma il risultato di anni di scelte sbagliate da parte dei genitori, e non solo. Per questa ragione, la soluzione proposta da Roberta Bruzzone parte proprio dalle famiglie, che dovrebbero cambiare mentalità e formare con gli insegnanti un’alleanza.

Soltanto così sarà possibile riportare la famiglia al centro dell’educazione e, aspetto molto più importante, crescere ragazzi consapevoli, resilienti e capaci di affrontare le sfide del quotidiano.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Un post su facebook: “L’insegnante non è più fonte di sapere ma esecutore materiale di precise richieste”

fonte di sapere

Che negli ultimi anni la figura dell’insegnante sia cambiata in modo radicale, e non sempre in meglio, non è certo un mistero. A confermarlo sono spesso le parole di docenti come Salvo Amato, molto seguito sui social per lo sguardo critico sul mondo della scuola. Secondo l’insegnante, oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio declino del ruolo dell’insegnante. Lungi dal costituire una fonte di sapere, si limita…

Sono considerati “gli sport della mente”: dama e scacchi a scuola possono insegnare più di quanto si pensi

dama e scacchi a scuola

Il gioco è da sempre uno strumento utile per imparare, soprattutto quando ben integrato nella didattica. Che si tratti di un nuovo modo per insegnare la matematica o le competenze digitali, spesso sono gli studenti più giovani a beneficiare di questo approccio. A Cesena, per esempio, un’iniziativa interessante ha coinvolto un’intera scuola media grazie al progetto “Dama a scuola”. L’idea? Usare la dama, tradizionale gioco da tavolo per due giocatori,…

Un prof precario ha scritto a mano 204 bigliettini di addio per tutti i suoi alunni, alcuni sono scoppiati in lacrime

bigliettini di addio

Il rapporto fra insegnante e alunni è uno dei più importanti nella vita di un adolescente e nel suo percorso di crescita a scuola. Spesso tuttavia sono i momenti fuori dall’ordinario a lasciare un segno profondo, come avvenuto a Palermo durante gli ultimi giorni di scuola. In una scuola secondaria di primo grado del capoluogo siciliano, infatti, un giovane insegnante ha voluto rendere indimenticabile la fine dell’anno scolastico. Il docente…

La matematica, in estate, non può andare in vacanza

andare in vacanza 2025

Quando si avvicinano le vacanze estive, la raccomandazione di molti insegnanti è molto spesso sempre la stessa: che i bambini trascorrano l’estate dedicandosi il più possibile alla lettura. Molto spesso si assegnano come compito anche diari di bordo dell’estate, in cui raccontare i momenti più belli e significativi da riportare a settembre, i primi giorni di scuola. Ma che fine fa la matematica in estate? Alcuni insegnanti, infatti, decidono di…

Uno studente 15enne è andato in crisi di astinenza dopo che i genitori gli avevano impedito l’uso del cellulare. Ricoverato in ospedale

crisi di astinenza

Oggi è molto difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza uno smartphone, dispositivo che utilizziamo per lavoro e per svago, per comunicare e per interagire con gli altri. Proprio per questa ragione, spesso l’abuso del telefono comporta una vera e propria dipendenza, soprattutto fra i giovani. E proprio un giovane di 15 anni è al centro di quanto avvenuto a Orbassano, in provincia di Torino. Il ragazzo è infatti finito…

Uno studente su due non è partito per la gita scolastica

gita scolastica 2025

Parte integrante di un percorso scolastico, i viaggi d’istruzione sono l’occasione per vivere un’esperienza di gruppo e allo stesso tempo imparare sul campo. Eppure, oggi sono sempre di più gli studenti e gli istituti che rinunciano alle gite, limitandosi a organizzare uscite di un solo giorno e comunque entro i confini nazionali. A certificare questa tendenza è un’indagine condotta dall’Osservatorio sulle gite scolastiche 2025 di Skuola.net, il portale dedicato agli…

Più di un milione di studenti non vuole l’ora di religione

ora di religione

L’insegnamento della religione cattolica è da tantissimo tempo parte integrante dei percorsi scolastici, ma gli studenti possono scegliere se avvalersene o meno. Ecco, secondo i dati diffusi dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti , sono sempre di più quelli che scelgono un’attività alternativa. Si tratta di una tendenza diffusa soprattutto in alcune aree del territorio italiano ma comune ai vari gradi di istruzione, con alcune differenze. Vediamo allora più…

Nuove Indicazioni Nazionali, si parte da settembre 2026. Tutti i libri di testo dovranno essere aggiornati

Nuove Indicazioni Nazionali

Si è tanto parlato delle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e il primo ciclo di istruzione volute da Giuseppe Valditara. Se il dibattito pubblico si è più concentrato su questioni come il ritorno del latino alle medie o la lettura della Bibbia alla primaria, il cambiamento si preannuncia ancora più profondo di così. Ne ha parlato lo stesso ministro dell’istruzione e del merito durante un’interrogazione parlamentare, in cui…

Meno alunni, più classi a rischio. L’Italia tocca il minimo storico di nascite

minimo storico di nascite

Non sono incoraggianti i segnali che emergono dal rapporto ISTAT sugli indicatori demografici per il 2024. I dati raccolti dall’istituto italiano di statistica, infatti, fotografano una situazione demografica estremamente complessa, con un nuovo minimo storico per la natalità e famiglie sempre più ristrette. Oltre a rappresentare una sfida per l’intera società, la crisi demografica delinea uno scenario altrettanto complesso per la scuola, che già deve far fronte a diversi problemi…

Hai visto la novità?

X