La rivista per la scuola e per la didattica
NOTIZIE

L’obbligo della preside: “No pancia scoperta in classe”. Ma gli studenti si ribellano e vanno a scuola con top e magliette corte

A scuola “Niente magliette che lascino la pancia completamente nuda, no pancia scoperta in classe”: questo è il codice di abbigliamento che una dirigente scolastica di un liceo pedagogico in lingua tedesca a Brunico, in provincia di Bolzano, ha richiesto ai suoi studenti. La circolare è stata inviata dalla preside alle famiglie degli studenti in cui venivano menzionate eventuali sanzioni in caso di mancata osservazione della direttiva.

La circolare dice che “preferibilmente vanno evitate magliette che lascino la pancia completamente nuda”. Tutto ciò ha scaturito numerose polemiche sul dress code da tenere in classe: di fatto, la suddetta circolare ha suscitato l’effetto contrario poiché gli studenti si sono presentati a scuola con magliette corte e top che lasciano scoperto l’ombelico.

Le proteste e le polemiche hanno smorzato il tono della Preside Isolde Maria Kunig, la quale ha dichiarato link esterno al Corriere dell’Alto Adige che le sue intenzioni sono state fraintese, che forse avrebbe dovuto parlare direttamente agli studenti. Stando alle sue dichiarazioni, sarebbe rischioso imporre un ideale di pancia piatta che potrebbe portare a seguire diete drastiche pericolose per la salute.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

SCUSE E BUONSENSO: IL RISULTATO RAGGIUNTO

In seguito a discussioni molto accese con gli studenti, la professoressa Kunig si sarebbe scusata con loro ed è stato deciso che proprio insieme ai ragazzi sarà elaborato un dress code da tutti condiviso.

Del resto i docenti invitano i ragazzi a usare il buon senso nel vestirsi considerando il contesto in cui studiano, dall’altra i ragazzi rivendicano la propria libertà individuale di vestirsi come desiderano.

Il tema del dress code a scuola è ancora molto chiacchierato. Soltanto qualche mese fa era scaturita una polemica al liceo romano Righi in cui una docente aveva chiesto a una studentessa un abbigliamento adeguato ma la suddetta richiesta era stata formulata in toni irrispettosiMa che stai sulla Salaria”?

IL DRESS CODE A SCUOLA

Ci si chiede dunque chi possa definire davvero un abbigliamento adeguato. Certamente gli standard culturali sono molto discutibili a seconda di coloro che li impongono: per esempio in Afghanistan le donne devono essere completamente coperte.

Forse ogni ragazzo o ragazza dovrebbe sentirsi libero di considerare appropriato o meno un capo di abbigliamento e sentirsi a suo agio nell’indossarlo. Ovviamente esistono luoghi privati che impongono un determinato tipo di abbigliamento: ognuno, tuttavia, dovrebbe sentirsi libero di aderirvi oppure no.  Il dress code a scuola è un tema molto dibattuto.

No alle divise, certo, retaggio di tempi remoti. Di fatto, oggi è difficile parlare di abbigliamento consono da tenere a scuola. Gli atteggiamenti sempre più disinvolti delle giovani generazioni unite alle difficoltà oggettive dei docenti e presidi nel mantenere un’atmosfera decorosa in classe rendono problematico suggerire o imporre l’abbigliamento adeguato da tenere a scuola.

Come ha osservato il prof. Raffaele Mantegazza, pedagogista dell’Università Milano-Bicocca, questo ragionamento non vuole essere moralista, un vestito non è migliore di un altro, ma semplicemente essi devono risultare adeguati al contesto in cui ci si trova. Ad esempio se un giocatore dell’Inter indossasse in campo la maglia del Milan non sarebbe affatto consono.

Allo stesso modo sarebbe opportuno che anche gli studenti si recassero a scuola vestiti in un certo modo poiché la scuola stessa valorizza aspetti dell’individuo non riconducibili all’esibizione del corpo o della moda.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Un’ottima proposta per il libro delle vacanze estive

libro delle vacanze estive

Maggio è il momento di scegliere i libri per le vacanze della scuola primaria: ma cosa cercano gli insegnanti nei volumi per il ripasso estivo? Innanzitutto, sono uno strumento che serve non solo a non dimenticare ciò che si è svolto durante l’anno, ma anche e soprattutto a consolidare gli apprendimenti. Oltre al ripasso degli argomenti affrontati durante l’anno, è importante che le attività proposte siano avvincenti e divertenti. Come…

Le parole emozionano e anche i miti più antichi possono aiutare i bambini a dare un nome alle emozioni che provano

parole per emozionare

Bisogna parlare ai ragazzi di cose che li riguardano direttamente. Solo così possiamo accendere in loro la voglia di imparare. A pensarlo è Cristina Dell’Acqua, docente e autrice, che quest’anno ha scritto la rubrica “Parole per emozionare”, portando nelle scuole primarie un modo nuovo di comunicare e trasmettere curiosità ai bambini: l’utilizzo dei miti per riflettere sulle emozioni. La sezione realizzata dall’autrice è parte integrante del volume Direzione Letture 4-5…

Riconoscersi cittadini e cittadine attraverso la storia e la geografia

storia e la geografia

Parlare di cittadinanza appare oggi molto attuale anche alla luce dei nuovi documenti programmatici per la nostra scuola. Ma la cittadinanza non è soltanto una questione legislativa o normativa; per le nostre alunne e i nostri alunni è soprattutto una questione affettiva, emotiva, personale e familiare. Se, quindi, dobbiamo tener conto che è necessario sostenere alunni e alunni nell’acquisizione della “pratica consapevole della cittadinanza”, come insegnanti dobbiamo operare in modo…

L’Italia ha il record europeo di ore passate sui compiti per casa

ore passate sui compiti per casa

I compiti per casa rappresentano una parte importante dell’impegno scolastico degli studenti italiani, oltre ad un argomento di discussione sempre attuale. Secondo Nicola Gratteri, per esempio, se un insegnante ne assegna pochi allora non vuole il bene dei propri alunni. Certo, ma quanti? Il nostro sistema scolastico è infatti caratterizzato da un primato piuttosto particolare in ambito europeo: in pratica, gli studenti italiani passano in media più ore a fare…

“Bocciate mia figlia in quinto superiore, è autistica e sta facendo progressi miracolosi”: l’appello di una madre diventa virale

bocciate mia figlia

La scuola italiana ha fatto molti passi avanti per l’inclusione degli studenti con disturbi dello spettro autistico. A volte si tratta di iniziative portate avanti da singoli docenti e dirigenti, educatori e famiglie. A volte, sono le stesse case editrici a proporre materiali e attività inclusive: è il caso del progetto #altuofiancoSostegno , nato in collaborazione con Il mondo di Diegosauro. Eppure, l’inclusione non è un processo lineare: spesso i…

Come organizzare l’accoglienza per il primo giorno di scuola nel “Parco dei Divertimenti” di Pepper

accoglienza di Pepper

Prima ancora di chiedere a bambine e bambini di trasferire le conoscenze apprese nella Scuola dell’Infanzia su un foglio, con la matita in mano, sarebbe opportuno far vivere momenti nei quali possano sperimentare alcune attività vivendole con il proprio corpo. Sono proposte caratterizzate dall’approccio laboratoriale di cui alunni e alunne hanno bisogno, soprattutto nella prima fase di esplorazione del nuovo ambiente. Ciò vi consentirà di osservarli/e anche al di fuori…

Agli studenti dico di non fare il liceo classico perché a scuola si deve studiare quello che serve non ciò che piace

studiare quello che serve

Che il liceo classico sia uno dei pilastri dell’educazione italiana non è certo un mistero. Dopo anni di cali finalmente le iscrizioni sono tornate a crescere e, in aggiunta, in molti lo ritengono un indirizzo fondamentale per la formazione di cittadini consapevoli. Eppure non tutti sono d’accordo: l’imprenditore Alberto Forchielli, fondatore dell’associazione Drin Drin, ha un’idea piuttosto diversa dell’educazione. Nelle sue parole, la scuola deve concentrarsi sull’innovazione e sullo sviluppo…

L’insegnante porta il suo cane in classe e l’iniziativa si rivela un successo: “Alunni più attenti, voti più alti e più rispetto e collaborazione tra i compagni”

insegnante porta il suo cane in classe

In provincia di Rieti, nella scuola primaria di Cittaducale e Canetra, da mesi gli alunni seguono le lezioni di matematica insieme ad un’ospite speciale. Si tratta di Aida, il labrador delle docente, che quasi ogni giorno entra in classe, si siede al suo banco e partecipa alla vita di classe insieme ai suoi compagni umani. Il progetto innovativo sta dimostrando quanto la presenza di un cane in aula possa influenzare…

Insegnamento della storia nella scuola primaria, ecco i migliori metodi didattici

insegnamento della storia nella scuola primaria 2025

Esistono fondamentalmente due metodi per insegnare, e dunque imparare, la storia: il metodo tematico, cioè la presentazione di un tema, per esempio la necessità di procurarsi cibo oppure la scrittura, cercando di capire come si è sviluppato nel tempo, in una civiltà o in una popolazione ed il metodo cronologico, cioè la presentazione di fatti in successione, seguendo una sequenza lineare e ordinata, concatenando gli avvenimenti in una prospettiva di…

C’è una libreria che nei giorni di maltempo tiene gratuitamente gli alunni quando le scuole chiudono per allerta rossa

scuole chiudono per allerta rossa

Una libreria indipendente di Bologna è diventata per un giorno un rifugio pronto ad accogliere bambini e ragazzi rimasti a casa per via del maltempo. Con le scuole chiuse, la libreria Attraverso ha aperto le porte alle famiglie in difficoltà, offrendo uno spazio sicuro per i più piccoli. Lì, gli ospiti hanno potuto leggere, giocare e socializzare in quello che rappresenta uno degli esempi più interessanti di socialità e senso…

Hai visto la novità?

X