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Dai campi di calcio di serie B alla cattedra di un liceo, la storia dell’ex calciatore Michelangelo Galasso

Che sia per l’educazione motoria alla primaria o per le ricadute che i successi di Jannik Sinner hanno sui giovanissimi, l’attività fisica a scuola svolge un ruolo fondamentale nella crescita degli alunni.

Lo sa benissimo il nuovo docente di scienze motorie al Liceo Artistico Gaetano Chierici di Reggio Emilia. Michelangelo Galasso non ha sempre perseguito l’insegnamento, ma in passato ha anche giocato come calciatore professionista in diverse squadre italiane. E adesso porta la sua esperienza fra i banchi di scuola.

Dalla Serie B alla cattedra di un liceo

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Non si definisce un calciatore famosissimo eppure, nella sua intervista al quotidiano La Gazzetta di Reggio link esterno, Michelangelo Galasso lascia intravedere un po’ di nostalgia. Queste le sue parole:

Sono stato un calciatore professionista, sicuramente non famosissimo ma ho giocato a livelli del calcio quasi massimali. Ho giocato nella squadra della Reggiana, sfidando avversari come il Napoli, l’Atalanta e il Milan, che in questi anni hanno invece una grande risonanza nel mondo del calcio.

Galasso non nasconde la sua preferenza per la bellezza del gioco pulito: passaggi precisi, tiri in porta, dribbling eleganti. Un tipo di gioco che oggi non sempre si ritrova, soprattutto sui campi italiani, insieme ad un fair play che fatica a trovare spazio persino nelle palestre scolastiche.

Ed è per questo che il nuovo insegnante del Chierici è orgoglioso della sua passione per il calcio, espressione di se stessi e del gioco di squadra. Tanto in campo quanto a scuola.

La passione per l’insegnamento

Se fin da bambino Michelangelo Galasso ha sempre amato il calcio, la passione per l’insegnamento è arrivata più tardi. Dopo aver concluso la carriera da professionista, infatti, ha deciso di rimanere nell’ambiente sportivo, studiando Scienze Motorie e diventando un tecnico per i settori giovanili. Fino alla svolta verso l’insegnamento:

Io penso di aver camminato su una linea continua da piccolo fino ad adesso passando dal giocare a calcio, passando per il poter continuare a insegnare calcio, fino all’insegnare le basi che portano ogni giocatore a diventare nel calcio, quindi insegnante di scienze motorie, come sono oggi.

In più, a 58 anni, Galasso ha anche ripreso a fare l’atleta, seguendo un allenamento specifico per mantenere preparato il fisico anche ad una certa età. In fondo, è esattamente questo il compito di un insegnante di scienze motorie: trasmettere ai ragazzi la passione per l’attività fisica e la sua importanza per la salute, anche con il proprio esempio.

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un rapporto non banale

Al Liceo Artistico Chierici, Michelangelo Galasso non si limita a insegnare teoria, ma spesso organizza gruppi sportivi con 40 studenti e tornei di calcio a 5. Come ricorda lo stesso insegnante, parlare di calcio può aiutare i giovani a comprendere meglio il gioco di squadra e la sua importanza. D’altronde, continua, per raggiungere dei risultati bisogna imparare a stare in gruppo: lo sport è prima di tutto collaborazione.

E sul rapporto con i suoi studenti, Galasso è sicuro di star facendo bene il suo lavoro:

Io posso dire che penso di interagire su un campo verde di empatia molto pieno di energia. Quindi ho un ritorno molto bello: io e i miei alunni stiamo bene. Vedo serenità, sorrisi, nessuna tensione né ansia. Ma soprattutto mi interessa che i miei alunni stiano bene all’interno della nostra scuola.

Nel suo insegnamento, Galasso vede una chiave per costruire empatia, e d’altronde la sua storia racconta proprio come lo sport possa influenzare positivamente la vita personale e professionale.

Dalla Serie B ai banchi del liceo, il suo percorso mostra l’importanza della passione e del talento, uniti a impegno e dedizione. Una lezione che non si limita alle scienze motorie ma che definisce il ruolo stesso dell’educazione nella crescita dell’individuo.

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