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VALUTAZIONE

Nell’immaginario collettivo i docenti che correggono i compiti in classe generano ancora una certa tristezza

La valutazione è senza dubbio uno degli aspetti più complessi e dibattuti in ambito scolastico. Non si tratta soltanto della scelta fra giudizi sintetici e giudizi descrittivi, che ancora oggi tiene banco, o delle reazioni dei genitori di fronte ad un voto più basso rispetto alle aspettative.

Al contrario, il punto fondamentale riguarda cosa realmente significa valutare il lavoro di uno studente. Valutare un tema, per esempio, è un processo tutt’altro che semplice per il quale non basta limitarsi ad assegnare un numero. A parlarne è Gianluca Nativo, insegnante e scrittore, in un approfondimento pubblicato su Il Post link esterno. Vediamo allora come dare i voti fra difficoltà, contraddizioni e approcci equilibrati.

Quanto è difficile mettere un voto

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Il caso specifico di cui parla Nativo è quello dei temi di italiano, gli elaborati per antonomasia nel contesto della scuola superiore. Più formali di un’interrogazione orale ma meno strutturati di un compito scritto, i temi mettono in luce il ragionamento degli studenti e la loro creatività, la capacità di apprendere e quella di scrivere.

Per questa ragione, valutare un tema è un’operazione che non può consistere nella mera assegnazione di un numero o di un giudizio. Da un lato, gli studenti vogliono una spiegazione chiara del perché il loro compito ha ricevuto quel voto mentre, dall’altro lato, molti docenti cercano di essere il più oggettivi possibile.

Va da sé che questa oggettività non sempre è facile da raggiungere.

Infatti, secondo Nativo, una delle principali difficoltà nella valutazione di un tema consiste nel concentrarsi esclusivamente sull’elaborato finale. Certo, si tratta della prova tangibile di un percorso di apprendimento, ma questo approccio non rispecchia sempre il reale impegno di uno studente o i progressi che ha compiuto.

Cosa valutare in un tema

A prima vista, un voto che riguarda soltanto l’elaborato di uno studente appare senza dubbio il metodo di valutazione più oggettivo, per quanto limitato alla performance. Per ovviare a questo limite, molti docenti utilizzano speciali rubriche che permettono di stabilire gli aspetti da prendere in considerazione quando è necessario dare un voto.

Indicatori utili possono essere coerenza e chiarezza, grammatica e originalità, ciascuno con una propria scala di valori. Per esempio, la coerenza del testo potrebbe andare da “ben organizzato e coeso” a “scarsa coerenza logica fra le parti”, e così via.

Ovviamente, è sempre meglio condividere questa rubrica di valutazione con gli studenti, così che possano comprendere quali sono i parametri su cui concentrarsi. Allo stesso tempo, un buon sistema di valutazione dovrebbe anche prendere in considerazione la creatività e la capacità di esprimere pensieri complessi in modo chiaro, oltre all’uso del linguaggio.

Gianluca Nativo menziona a tale proposito un approccio che pone al centro non soltanto il risultato finale ma tutto il percorso di apprendimento dello studente. Risulta fondamentale rispondere a domande come “l’alunno ha rielaborato le correzioni dei temi precedenti?” o “l’alunno dimostra progressi?”, e così via.

Strategie per una valutazione più equa ed efficace

Sono diverse le strategie che possono portare ad una valutazione più equa ed efficace, fra cui senza dubbio spicca il WRW, ossia Writing and Reading Workshop. Si tratta di un metodo didattico, adottato da diversi libri di testo già nella scuola primaria, che promuove brevi lezioni teoriche seguite da attività di laboratorio in cui gli studenti possono mettere in pratica quanto appreso. L’obiettivo è quello di insegnare ai ragazzi a pensare e scrivere in modo più consapevole.

Ma oltre al WRW e alle rubriche di valutazione ci sono anche altre strategie utili, come:

  • condividere criteri chiari con gli studenti, che così sapranno in anticipo cosa verrà valutato e come;
  • incentivare la revisione degli elaborati da parte degli studenti sulla base delle indicazioni dei docenti;
  • dare feedback costruttivi piuttosto che limitarsi al voto e ad un giudizio striminzito sull’elaborato.

Valutare un tema e, in generale, valutare i risultati di uno studente non significa soltanto assegnare un voto: al contrario, è un momento in cui l’insegnante fornisce gli strumenti utili per migliorarsi. Già oggi ci sono casi molto interessanti, come quello di un docente che è solito inserire messaggi motivazionali accanto ai voti.

In casi come questo, l’obiettivo è quello di rendere quello della valutazione un momento normale nel percorso scolastico dei ragazzi, non qualcosa da temere a prescindere. D’altronde, anche un voto dato nel modo giusto può aiutarli a riflettere, esprimersi e persino crescere meglio.

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