Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
APPRENDIMENTO

Il massimo esperto di Vygotskij in Italia: “Il sussidiario Incanto risalta la piena assimilazione del pensiero vygotskiano”

Riportiamo in forma integrale il testo della presentazione di Incanto, il nuovo sussidiario per il primo ciclo di scuola primaria di Maria Annunziata Procopio e Giulia Corasaniti, edito da La Spiga del Gruppo Editoriale ELi. Il testo è a cura dello psicologo Luciano Mecacci, già professore ordinario di psicologia generale presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze, considerato tra i massimi esperti al mondo di Vygotskij.

“Più che una presentazione, quale ci si aspetta da uno studioso che si suppone conosca qualcosa dell’argomento trattato, forse per gli anni che vi ha dedicato, questa che segue è solo una testimonianza personale. Anzitutto perché io non ho la presunzione di valutare appieno un insieme di conoscenze e competenze che derivi da una diretta e continua esperienza di insegnamento con bambine e bambini dai sei agli otto anni. Ho avuto sempre studentesse e studenti adulti. Quindi mi è mancata proprio la dimensione fondamentale da cui partì lo psicologo russo Lev Vygotskij, nato in Bielorussia nel 1896 e morto a Mosca nel 1934, quando non aveva ancora trentotto anni. Vygotskij dapprima insegnò a giovani adolescenti, poi si dedicò alla ricerca sull’infanzia in età prescolare e scolare. E non va dimenticato che in particolare diresse un laboratorio di ricerca su bambine e bambini con gravi disabilità cognitive e con disturbi della sfera affettiva. È proprio il mondo della scuola e dell’infanzia variegata che la frequenta e la rende viva, quello che Maria Procopio ha conosciuto e per il quale ora ci offre uno splendido percorso formativo, coadiuvata da sua figlia Giulia.

Quando, nel 1972, a venticinque anni appena compiuti, mi recai all’Istituto di Psicologia di Mosca, per un periodo di ricerca nel campo della psicofisiologia, tra gli psicologi occidentali il nome di Vygotskij era noto solo come l’autore del libro Pensiero e linguaggio. Però anche in Unione Sovietica egli rimaneva uno psicologo marginale. Dopo la condanna delle sue opere nel 1936, solo nel 1956 furono pubblicati un paio di volumi, tra cui appunto Pensiero e linguaggio. Si dovette attendere i primi anni ’80 perché fossero pubblicati altri scritti, in parte fino allora inediti. Per quanto possa sembrare incredibile, nell’Istituto moscovita da me frequentato circolavano furtivamente i dattiloscritti di alcuni testi vygotskiani. Era un’edizione, per così dire, del tipo samizdat (letteralmente “stampato in proprio”): chi riceveva un testo di questo tipo, a sua volta lo ribatteva a macchina in una decina di copie (con la vecchia carta carbone…) e le distribuiva a colleghi e amici fidati (o, meglio, si sperava che fossero tali…). Il samizdat, come è noto, fu il principale veicolo di comunicazione e informazione degli intellettuali dissidenti tra gli anni ’60 e ’80 del secolo scorso.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Io fui meravigliato da tutto questo “traffico” di fogli clandestini e così volli approfondire il personaggio e l’opera di Vygotskij. Fu di impareggiabile aiuto il mio mentore, il professor Aleksandr Lurija, collaboratore e amico di Vygotskij. Lurija, oltre a chiarirmi alcuni punti fondamentali della teoria vygotskiana, mi introdusse alla figlia dello stesso Vygotskij, Gita Lvovna, con la quale strinsi una profonda amicizia. Appresi così che le ristampe russe di Pensiero e linguaggio erano state censurate e rimaneggiate rispetto alla prima edizione del 1934. Di conseguenza anche tutte le traduzioni occidentali, basate su quelle ristampe russe, non potevano rispecchiare fedelmente il testo originario. Per decenni erano state citate parole e affermazioni di Vygotskij che egli non aveva mai espresso. Mi accinsi alla traduzione di Pensiero e linguaggio dall’edizione originale russa del 1934 e, dopo alcuni anni di lavoro, essa uscì nel 1990.

Il mio scopo fu, però, semplicemente quello di restituire il pensiero vygotskiano nella sua versione autentica. Non ho avuto sempre i risultati che speravo. Per quanto abbia insistito sugli errori teorici che possono indurre alcuni errori di traduzione (perché in genere calcati su inesatte e fuorvianti tradizioni inglesi), permane ancora nella letteratura psicologica e pedagogica italiana l’uso di espressioni come “area di sviluppo prossimale” o “area di sviluppo potenziale” invece che “area di sviluppo prossimo” (in russo, zona bližajševo razvitija) oppure “esperienza” (in russo, opyt’) invece di “esperienza vissuta” (in russo, periživanie), che è la dimensione cognitiva-affettiva cui si riferisce sempre Vygotskij quando parla di esseri umani. Non è solo il riflesso dell’uso automatico di espressioni tramandate e consolidatesi nel corso di decenni. A mio avviso, è l’assenza di una piena comprensione-maturazione del pensiero vygotskiano che può derivare solo da una sistematica sua applicazione nella scuola, in quel rapporto insegnante-alunno/a che Vygotskij denominava obučenie (insegnamento-apprendimento), che non è né solo insegnamento (prepodavanie) da parte dell’insegnante né solo apprendimento (učenie) da parte dell’alunno/a. È un processo circolare per cui anche l’insegnante apprende, perfeziona il suo insegnamento, in funzione dei risultati dell’apprendimento dell’alunno/a, e così via: un inesauribile processo di scambi reciproci che si arricchisce a spirale.

In questa splendida serie dei volumi del Corso Incanto link esterno risalta proprio la piena assimilazione del pensiero vygotskiano: da una parte il ruolo fondamentale del processo circolare insegnante-alunno, dall’altra l’interazione e la socializzazione delle competenze individuali che ogni bambina o bambino porta in un lavoro di costruzione collettiva del proprio sapere e della propria personalità. E poi, finalmente, la valorizzazione della parola, nessuna indulgenza per l’impoverimento del lessico come ormai è consuetudine per l’effetto dei social. Quindi la ricchezza della parola per alimentare l’immaginazione a fianco della libertà espressiva consentita dal disegno. Le idee vengono veicolate e comunicate attraverso parole e immagini colorate. Si attiva tutta la sfera dei processi mentali: i pensieri e le emozioni si mettono in movimento per esprimere appunto quella “esperienza vissuta” che ciascuna bambina e ciascun bambino si rappresenta dentro di sé.

incanto metodo

INCANTO

Scopri il nuovo sussidiario per i primi tre anni di scuola primaria metodo fonematico-sillabico-animato

Incanto esce quando si celebra in tutto il mondo il centenario della prima relazione pubblica di Lev Vygotskij, letta al Convegno di psiconeurologia tenutosi nel gennaio 1924 a San Pietroburgo. In quell’occasione il giovane psicologo stupì per la lucidità della sua esposizione e per il programma innovativo che propose per lo studio dei processi psichici umani. Non poteva esserci migliore tributo per questa ricorrenza che Incanto, nel quale trova la sua piena concretizzazione il pensiero vygotskiano.

LEGGI ANCHE
Ogni insegnante dovrebbe conoscere Vygotskij, la sua zona di sviluppo prossimale è uno dei processi più affascinanti dell’apprendimento

Per chi a suo tempo cercò di diffondere tra gli psicologi e gli insegnanti italiani il “vero” Vygotskij, si perdoni questo tocco di pretensione, il lavoro encomiabile di Maria Procopio non può che essere la dimostrazione del concetto di obučenie, nel senso che oggi il testimone, l’insegnante, ha appreso molto dalla sua passata allieva della Sapienza di Roma.”

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Un post su facebook: “L’insegnante non è più fonte di sapere ma esecutore materiale di precise richieste”

fonte di sapere

Che negli ultimi anni la figura dell’insegnante sia cambiata in modo radicale, e non sempre in meglio, non è certo un mistero. A confermarlo sono spesso le parole di docenti come Salvo Amato, molto seguito sui social per lo sguardo critico sul mondo della scuola. Secondo l’insegnante, oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio declino del ruolo dell’insegnante. Lungi dal costituire una fonte di sapere, si limita…

Sono considerati “gli sport della mente”: dama e scacchi a scuola possono insegnare più di quanto si pensi

dama e scacchi a scuola

Il gioco è da sempre uno strumento utile per imparare, soprattutto quando ben integrato nella didattica. Che si tratti di un nuovo modo per insegnare la matematica o le competenze digitali, spesso sono gli studenti più giovani a beneficiare di questo approccio. A Cesena, per esempio, un’iniziativa interessante ha coinvolto un’intera scuola media grazie al progetto “Dama a scuola”. L’idea? Usare la dama, tradizionale gioco da tavolo per due giocatori,…

Un prof precario ha scritto a mano 204 bigliettini di addio per tutti i suoi alunni, alcuni sono scoppiati in lacrime

bigliettini di addio

Il rapporto fra insegnante e alunni è uno dei più importanti nella vita di un adolescente e nel suo percorso di crescita a scuola. Spesso tuttavia sono i momenti fuori dall’ordinario a lasciare un segno profondo, come avvenuto a Palermo durante gli ultimi giorni di scuola. In una scuola secondaria di primo grado del capoluogo siciliano, infatti, un giovane insegnante ha voluto rendere indimenticabile la fine dell’anno scolastico. Il docente…

La matematica, in estate, non può andare in vacanza

andare in vacanza 2025

Quando si avvicinano le vacanze estive, la raccomandazione di molti insegnanti è molto spesso sempre la stessa: che i bambini trascorrano l’estate dedicandosi il più possibile alla lettura. Molto spesso si assegnano come compito anche diari di bordo dell’estate, in cui raccontare i momenti più belli e significativi da riportare a settembre, i primi giorni di scuola. Ma che fine fa la matematica in estate? Alcuni insegnanti, infatti, decidono di…

Uno studente 15enne è andato in crisi di astinenza dopo che i genitori gli avevano impedito l’uso del cellulare. Ricoverato in ospedale

crisi di astinenza

Oggi è molto difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza uno smartphone, dispositivo che utilizziamo per lavoro e per svago, per comunicare e per interagire con gli altri. Proprio per questa ragione, spesso l’abuso del telefono comporta una vera e propria dipendenza, soprattutto fra i giovani. E proprio un giovane di 15 anni è al centro di quanto avvenuto a Orbassano, in provincia di Torino. Il ragazzo è infatti finito…

Uno studente su due non è partito per la gita scolastica

gita scolastica 2025

Parte integrante di un percorso scolastico, i viaggi d’istruzione sono l’occasione per vivere un’esperienza di gruppo e allo stesso tempo imparare sul campo. Eppure, oggi sono sempre di più gli studenti e gli istituti che rinunciano alle gite, limitandosi a organizzare uscite di un solo giorno e comunque entro i confini nazionali. A certificare questa tendenza è un’indagine condotta dall’Osservatorio sulle gite scolastiche 2025 di Skuola.net, il portale dedicato agli…

Più di un milione di studenti non vuole l’ora di religione

ora di religione

L’insegnamento della religione cattolica è da tantissimo tempo parte integrante dei percorsi scolastici, ma gli studenti possono scegliere se avvalersene o meno. Ecco, secondo i dati diffusi dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti , sono sempre di più quelli che scelgono un’attività alternativa. Si tratta di una tendenza diffusa soprattutto in alcune aree del territorio italiano ma comune ai vari gradi di istruzione, con alcune differenze. Vediamo allora più…

Nuove Indicazioni Nazionali, si parte da settembre 2026. Tutti i libri di testo dovranno essere aggiornati

Nuove Indicazioni Nazionali

Si è tanto parlato delle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e il primo ciclo di istruzione volute da Giuseppe Valditara. Se il dibattito pubblico si è più concentrato su questioni come il ritorno del latino alle medie o la lettura della Bibbia alla primaria, il cambiamento si preannuncia ancora più profondo di così. Ne ha parlato lo stesso ministro dell’istruzione e del merito durante un’interrogazione parlamentare, in cui…

Meno alunni, più classi a rischio. L’Italia tocca il minimo storico di nascite

minimo storico di nascite

Non sono incoraggianti i segnali che emergono dal rapporto ISTAT sugli indicatori demografici per il 2024. I dati raccolti dall’istituto italiano di statistica, infatti, fotografano una situazione demografica estremamente complessa, con un nuovo minimo storico per la natalità e famiglie sempre più ristrette. Oltre a rappresentare una sfida per l’intera società, la crisi demografica delinea uno scenario altrettanto complesso per la scuola, che già deve far fronte a diversi problemi…

Hai visto la novità?

X