La rivista per la scuola e per la didattica
GESTIONE DELLA CLASSE

Una classe rumorosa non è una classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?”

A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.”

E non è una risposta ironica, né difensiva. È una constatazione. Perché sì, quando si lavora con modalità comunicative, quando si fa didattica attiva, il rumore esiste. Ma non è disordine. È il suono dell’apprendimento.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Il valore della comunicazione

In classe, la comunicazione non è un optional: è una leva fondamentale per imparare. Non solo quella verbale, ma anche quella non verbale, fatta di gesti, sguardi, espressioni. Quando gli studenti lavorano da soli, apprendono da un’unica prospettiva: la loro. Ma nel momento in cui iniziano a confrontarsi con i compagni, scoprono nuovi punti di vista, nuove soluzioni, nuovi modi di pensare.

Per questo, nelle mie ore, il lavoro a coppie o in gruppo è una costante. Le mie lezioni sono spesso piene di voci, discussioni, scambi: a volte il rumore resta sotto controllo, altre volte si sente anche fuori dalla porta. Ma non è un rumore “vuoto”. È il suono dell’apprendimento attivo.

Quando dico “Stiamo imparando”, intendo proprio questo: che attraverso la comunicazione, anche intensa, gli studenti mettono in moto il pensiero, verbalizzano concetti, argomentano, si ascoltano (più o meno), si rispondono. E in questo dialogo imparano, insieme.

Controllo consapevole

Lasciare che gli studenti parlino non significa sparire dalla scena o abbandonare il controllo della classe. Al contrario: gestire l’interazione è più difficile che gestire il lavoro individuale. Il rischio che una discussione si trasformi in caos è sempre dietro l’angolo.

Il segreto? Non dare ordini “da robot”, ma osservare, guidare, spostarsi con consapevolezza. A volte basta cambiare posizione in aula, dare indicazioni da un angolo diverso, ascoltare discretamente le conversazioni, o scomparire per un attimo, per poi riapparire con una presenza discreta ma chiara.

In questa fase, quando dico “Stiamo imparando”, significa che stiamo imparando a comunicare con rispetto, a restare sul tema, ad ascoltare senza interrompere. All’inizio lo fanno perché “si sentono osservati”. Ma poi diventa abitudine, e imparano a regolarsi da soli, anche quando non li controlli da vicino.

Tecniche utili

Ovviamente, non si può lasciarli parlare dal primo all’ultimo minuto della lezione. Lasciar parlare sempre gli studenti non è professionalità, ma mancanza di regia. Serve equilibrio, e soprattutto, serve sapere quando e come fermare il flusso.

Un grido non aiuterà. Anzi, è il metodo meno efficace. Meglio usare strumenti semplici ma precisi. Io uso due timer: uno per me, per gestire il tempo di ogni attività, e uno per loro, visibile sulla LIM o sullo schermo: “Avete 5 minuti per il confronto.” Quando il tempo finisce, suona il timer, e il cambio di attività diventa naturale.

A volte, però, il timer non basta. Nei dibattiti accesi capita che nessuno ascolti più. In questi casi, la comunicazione visiva è un alleato prezioso. Scrivo alla lavagna:
🛑 Modalità silenziosa: parla il docente, ascoltano gli studenti
Nessuna parola da parte mia. Solo postura, sguardo e fermezza. Funziona, e anche in fretta.

In quel momento, quando dico (o meglio, faccio capire) “Stiamo imparando”, il messaggio è doppio: loro stanno imparando a seguire le indicazioni, io sto imparando a calibrare meglio i miei strumenti di gestione dell’attenzione.

il rumore buono esiste

Una classe rumorosa non è per forza una classe fuori controllo. Può essere una classe viva, pensante, attiva. L’importante è che quel rumore sia senso, e non solo suono.

E ricordiamoci: non imparano solo loro. Anche noi, ogni giorno, stiamo imparando.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Insegnamento della storia nella scuola primaria, ecco i migliori metodi didattici

insegnamento della storia nella scuola primaria 2025

Esistono fondamentalmente due metodi per insegnare, e dunque imparare, la storia: il metodo tematico, cioè la presentazione di un tema, per esempio la necessità di procurarsi cibo oppure la scrittura, cercando di capire come si è sviluppato nel tempo, in una civiltà o in una popolazione ed il metodo cronologico, cioè la presentazione di fatti in successione, seguendo una sequenza lineare e ordinata, concatenando gli avvenimenti in una prospettiva di…

C’è una libreria che nei giorni di maltempo tiene gratuitamente gli alunni quando le scuole chiudono per allerta rossa

scuole chiudono per allerta rossa

Una libreria indipendente di Bologna è diventata per un giorno un rifugio pronto ad accogliere bambini e ragazzi rimasti a casa per via del maltempo. Con le scuole chiuse, la libreria Attraverso ha aperto le porte alle famiglie in difficoltà, offrendo uno spazio sicuro per i più piccoli. Lì, gli ospiti hanno potuto leggere, giocare e socializzare in quello che rappresenta uno degli esempi più interessanti di socialità e senso…

5 motivi per cui Nel Cuore delle Parole è il sussidiario delle letture più utilizzato

Nel Cuore delle Parole è il sussidiario delle letture più utilizzato

L’acquisizione di solide competenze linguistiche nella scuola primaria rappresenta un investimento cruciale per l’intero percorso formativo degli studenti. Numerose ricerche dimostrano come la capacità di leggere, comprendere e produrre testi complessi fin dai primi anni di scuola sia strettamente connessa al successo scolastico e professionale futuro. Secondo l’indagine PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study), condotta ogni cinque anni dalla IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) per…

Nell’immaginario collettivo i docenti che correggono i compiti in classe generano ancora una certa tristezza

docenti che correggono i compiti in classe

La valutazione è senza dubbio uno degli aspetti più complessi e dibattuti in ambito scolastico. Non si tratta soltanto della scelta fra giudizi sintetici e giudizi descrittivi, che ancora oggi tiene banco, o delle reazioni dei genitori di fronte ad un voto più basso rispetto alle aspettative. Al contrario, il punto fondamentale riguarda cosa realmente significa valutare il lavoro di uno studente. Valutare un tema, per esempio, è un processo…

7 motivi per cui adottare Direzione Letture in quarta e quinta primaria

adottare Direzione Letture

Insegnare a leggere non significa soltanto trasmettere un’abilità. Significa offrire ai bambini uno strumento per decifrare il mondo, riconoscersi, entrare in relazione con gli altri e costruire una vita piena di senso. Eppure, sempre più spesso, i piccoli alunni mostrano difficoltà nella comprensione dei testi, nella capacità di rielaborare contenuti e, soprattutto, di dare forma scritta al proprio pensiero. Non si tratta solo di un’emergenza didattica. È un nodo educativo,…

Se ti aspetti poco dai tuoi studenti, è probabile che otterrai poco anche da loro. Le terribili conseguenze dell’effetto Golem

effetto Golem

Quante volte sarà successo di avere un alunno o un compagno di classe che proprio non riesce ad avere buoni risultati in una materia? I voti delle sue verifiche e delle sue interrogazioni sono così bassi che, in fondo, ci si aspetta proprio quel tipo di valutazione. E nulla di diverso. Ecco, spesso questa dinamica ha poco di oggettivo: al contrario, si tratta di un meccanismo psicologico che prende il…

Annunciato il kit docente gratuito per tutti gli insegnanti che adotteranno un sussidiario del Gruppo Editoriale ELi nel prossimo anno scolastico

kit docente gratuito

Scegliere il sussidiario giusto per la scuola primaria è per l’insegnante una decisione importantissima. Sarà quel libro di testo ad accompagnare per i primi anni di istruzione tantissimi alunni, insieme ai materiali didattici pensati per il docente. Un buon sussidiario deve infatti essere affiancato da strumenti che possano semplificare il lavoro quotidiano in classe, migliorare l’organizzazione delle lezioni e favorire una didattica più efficace e inclusiva. Risponde a questa esigenza…

Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Hai visto la novità?

X