Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

E se per combattere il burnout degli insegnanti concedessimo un anno sabbatico ogni cinque di servizio?

La classe docente italiana è la più anziana d’Europa e, al tempo stesso, ha una retribuzione fra le più basse considerando la media UE. Si tratta di dati conosciuti ormai da tempo, e che il rapporto Education at a Glance 2024 link esterno ha confermato, ma non rappresentano le uniche sfide di un mestiere sempre più complesso.

Fra gli insegnanti italiani è infatti sempre più alto il rischio di burnout, ossia il forte stress e la crescente fatica legata al lavoro. Eppure, nonostante le petizioni e le richieste, sembra che non sia facile trovare una soluzione che vada bene a tutti.

rischio esaurimento emotivo

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Come segnalato dal rapporto Education at a Glance 2024, in Italia più di un docente su due ha più di 50 anni, contro una media europea del 38%. Allo stesso tempo, il 18% degli insegnanti ha più di 60 anni mentre soltanto il 10% ha meno di 30 anni.

Già da diverso tempo si parla del mestiere di insegnante come di un lavoro usurante già a partire dalla scuola primaria. Eppure, sono in molti a menzionare i tre mesi di vacanza all’anno o le 18 ore di lavoro settimanali, che spesso finiscono per raddoppiare. Per non parlare degli stipendi che, proprio secondo il rapporto, sono fra i più bassi in Europa.

Insomma, quella degli insegnanti è una classe lavorativa a rischio burnout, tanto che sempre più spesso si parla di un pensionamento a 60 anni. Lo stress è dovuto all’età, certo, ma anche ai carichi di lavoro eccessivi, alle incombenze burocratiche, al cambio generazionale. E non si tratta neanche di problemi recenti.

Nuove soluzioni a vecchi problemi

Se la crescente anzianità della classe docente si lega al rischio di burnout lavorativo, esiste anche un altro collegamento altrettanto rilevante con la questione del divario generazionale. Non è per nulla un problema nuovo: già nel gennaio 2015 una docente inviava al Corriere della Sera una lettera aperta link esterno che sembra essere stata scritta oggi. Eccone un passaggio dedicato agli insegnanti che faticano a gestire una classe:

Hanno svolto il loro lavoro con impegno, dedizione ed onore per tanti anni, ma si trovano ad operare con classi molto vivaci dove il rispetto, la buona educazione e l’ubbidienza sono latitanti. Si sentono soli perché i genitori difendono a priori i figli, non ammettono che possano avere dei problemi, o che ci siano lacune educative in ambito familiare. La colpa è sempre della maestra, cosa difficile da accettare dopo una lunga carriera.

A 60 anni un insegnante non ha più le stesse forze che aveva a trenta, conclude la docente, soprattutto se deve dedicare le sue energie a contenere una classe, e a poco altro. Davvero ha senso tenere in servizio chi ha già dedicato all’educazione decenni della propria vita, oppure è necessario trovare soluzioni nuove?

LEGGI ANCHE
La maestra Jessica lascia l’insegnamento dopo 12 anni: “La mia salute mentale è troppo a rischio”

Un anno sabbatico

Come riportato dal quotidiano La Stampa link esterno, moltissimi docenti sono ben consapevoli di questi problemi. E se alcuni ne fanno una questione di età e divario generazionale – nel paragrafo precedente abbiamo visto alcune delle loro istanze – per altri si tratta più di qualità del proprio lavoro.

A sostenere questa idea è una docente di sostegno che lancia una proposta interessante: un anno sabbatico ogni cinque anni di servizio per ricaricare le energie e tornare a insegnare con maggiore motivazione. Queste le sue parole:

Se, ad esempio, gli insegnanti avessero la possibilità ogni 5 anni di fare un anno di ricerca o di staff tornerebbero in aula molto più carichi. La scuola ora è un’azienda, deve lavorare sull’orientamento, sulla dispersione, su diversi progetti che integrano l’offerta formativa. E se si desse la possibilità a turno, su base volontaria, di farlo a tempo pieno e di fermarsi con l’insegnamento?

Insomma, un anno sabbatico dedicato alla ricerca o al supporto scolastico potrebbe contribuire a ridurre il rischio di burnout, e non solo. Avere in classe un insegnante motivato è una ricchezza per gli studenti, certo, ma anche per tutto il sistema di istruzione. Che sia la strada giusta da seguire?

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Un post su facebook: “L’insegnante non è più fonte di sapere ma esecutore materiale di precise richieste”

fonte di sapere

Che negli ultimi anni la figura dell’insegnante sia cambiata in modo radicale, e non sempre in meglio, non è certo un mistero. A confermarlo sono spesso le parole di docenti come Salvo Amato, molto seguito sui social per lo sguardo critico sul mondo della scuola. Secondo l’insegnante, oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio declino del ruolo dell’insegnante. Lungi dal costituire una fonte di sapere, si limita…

Sono considerati “gli sport della mente”: dama e scacchi a scuola possono insegnare più di quanto si pensi

dama e scacchi a scuola

Il gioco è da sempre uno strumento utile per imparare, soprattutto quando ben integrato nella didattica. Che si tratti di un nuovo modo per insegnare la matematica o le competenze digitali, spesso sono gli studenti più giovani a beneficiare di questo approccio. A Cesena, per esempio, un’iniziativa interessante ha coinvolto un’intera scuola media grazie al progetto “Dama a scuola”. L’idea? Usare la dama, tradizionale gioco da tavolo per due giocatori,…

Un prof precario ha scritto a mano 204 bigliettini di addio per tutti i suoi alunni, alcuni sono scoppiati in lacrime

bigliettini di addio

Il rapporto fra insegnante e alunni è uno dei più importanti nella vita di un adolescente e nel suo percorso di crescita a scuola. Spesso tuttavia sono i momenti fuori dall’ordinario a lasciare un segno profondo, come avvenuto a Palermo durante gli ultimi giorni di scuola. In una scuola secondaria di primo grado del capoluogo siciliano, infatti, un giovane insegnante ha voluto rendere indimenticabile la fine dell’anno scolastico. Il docente…

La matematica, in estate, non può andare in vacanza

andare in vacanza 2025

Quando si avvicinano le vacanze estive, la raccomandazione di molti insegnanti è molto spesso sempre la stessa: che i bambini trascorrano l’estate dedicandosi il più possibile alla lettura. Molto spesso si assegnano come compito anche diari di bordo dell’estate, in cui raccontare i momenti più belli e significativi da riportare a settembre, i primi giorni di scuola. Ma che fine fa la matematica in estate? Alcuni insegnanti, infatti, decidono di…

Uno studente 15enne è andato in crisi di astinenza dopo che i genitori gli avevano impedito l’uso del cellulare. Ricoverato in ospedale

crisi di astinenza

Oggi è molto difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza uno smartphone, dispositivo che utilizziamo per lavoro e per svago, per comunicare e per interagire con gli altri. Proprio per questa ragione, spesso l’abuso del telefono comporta una vera e propria dipendenza, soprattutto fra i giovani. E proprio un giovane di 15 anni è al centro di quanto avvenuto a Orbassano, in provincia di Torino. Il ragazzo è infatti finito…

Uno studente su due non è partito per la gita scolastica

gita scolastica 2025

Parte integrante di un percorso scolastico, i viaggi d’istruzione sono l’occasione per vivere un’esperienza di gruppo e allo stesso tempo imparare sul campo. Eppure, oggi sono sempre di più gli studenti e gli istituti che rinunciano alle gite, limitandosi a organizzare uscite di un solo giorno e comunque entro i confini nazionali. A certificare questa tendenza è un’indagine condotta dall’Osservatorio sulle gite scolastiche 2025 di Skuola.net, il portale dedicato agli…

Più di un milione di studenti non vuole l’ora di religione

ora di religione

L’insegnamento della religione cattolica è da tantissimo tempo parte integrante dei percorsi scolastici, ma gli studenti possono scegliere se avvalersene o meno. Ecco, secondo i dati diffusi dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti , sono sempre di più quelli che scelgono un’attività alternativa. Si tratta di una tendenza diffusa soprattutto in alcune aree del territorio italiano ma comune ai vari gradi di istruzione, con alcune differenze. Vediamo allora più…

Nuove Indicazioni Nazionali, si parte da settembre 2026. Tutti i libri di testo dovranno essere aggiornati

Nuove Indicazioni Nazionali

Si è tanto parlato delle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e il primo ciclo di istruzione volute da Giuseppe Valditara. Se il dibattito pubblico si è più concentrato su questioni come il ritorno del latino alle medie o la lettura della Bibbia alla primaria, il cambiamento si preannuncia ancora più profondo di così. Ne ha parlato lo stesso ministro dell’istruzione e del merito durante un’interrogazione parlamentare, in cui…

Meno alunni, più classi a rischio. L’Italia tocca il minimo storico di nascite

minimo storico di nascite

Non sono incoraggianti i segnali che emergono dal rapporto ISTAT sugli indicatori demografici per il 2024. I dati raccolti dall’istituto italiano di statistica, infatti, fotografano una situazione demografica estremamente complessa, con un nuovo minimo storico per la natalità e famiglie sempre più ristrette. Oltre a rappresentare una sfida per l’intera società, la crisi demografica delinea uno scenario altrettanto complesso per la scuola, che già deve far fronte a diversi problemi…

Hai visto la novità?

X