La rivista per la scuola e per la didattica
APPRENDIMENTO

I ricercatori: imparare a memoria a scuola è essenziale, ecco perché

Per generazioni imparare a memoria è stata la prassi, poi questo metodo di studio è stato gradualmente accantonato. Ma non sarebbe più giusto tornare sui nostri passi e riprendere lo studio a memoria? In questo articolo andiamo a vedere perché diversi ricercatori a questa domanda risponderebbero di sì.

UN METODO DI APPRENDIMENTO TRADIZIONALE

Tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo, qualsiasi alunno sarebbe stato in grado di recitare prontamente poesie, tabelline e altre numerose informazioni. Questo perché imparare a memoria era allora il metodo di apprendimento maggiormente utilizzato. Tutti i bambini dovevano imparare molte cose a memoria, inclusa la poesia.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Si tratta in realtà di un metodo di studio ben più antico. Infatti gli antichi greci ritenevano che l’apprendimento della poesia migliorasse la mente, così gli scolari ateniesi impararono Omero. A partire dalla metà del ventesimo secolo, poi, l’apprendimento a memoria è stato gradualmente messo da parte in favore di una maggiore creatività. Ultimamente, però, sta venendo riconsiderato e non solo per gli studenti.

PERCHÉ IMPARARE A MEMORIA

imparare a memoria filastrocca
Pagina estratta dal corso IL GRILLO E LA LUNA per la scuola primaria
il grillo e la luna copertina

IL GRILLO E LA LUNA

Scopri il nuovo sussidiario del primo ciclo della scuola primaria del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica

Importanti benefici conoscitivi significativi possono essere guadagnati imparando a memoria. Tra questi troviamo il miglioramento della ritenzione delle informazioni a qualsiasi età, della neuroplasticità negli anziani e la scongiura del tipico declino cognitivo da sette a quattordici anni. L’apprendimento a memoria favorisce lo sviluppo dell’ippocampo, l’area assegnata alla memoria cerebrale.

ALCUNE RICERCHE A RIGUARDO

Diversi studi e ricerche sono stati svolti riguardo il tema dello studio a memoria negli ultimi decenni. Di seguito andiamo ad elencarne alcuni tra i principali che vedono l’imparare a memoria come un fattore positivo nello sviluppo cognitivo degli individui.

Il docente di neuroscienze cognitive Stanislas Dehaene ha osservato nella sua ricerca link esterno che lo studio mnemonico delle tabelline e di altre formule matematiche fin dall’infanzia sarebbe un fattore fondamentale per facilitare la risoluzione di situazioni complesse in futuro.

James Paul Gee, professore dell’Arizona State University, inoltre, ha dimostrato link esterno come in alcuni campi i ragazzi anche al giorno d’oggi vedano di buon occhio la ripetizione tipica dell’apprendimento a memoria. In questo senso, il professore si riferisce all’utilizzo dei videogiochi e all’apprendimento dei movimenti e delle regole fondamentali, in assenza dei quali sarebbe impossibile giocare.

Un’ulteriore ricerca basa le proprie fondamenta sull’aspetto tecnologico. Stiamo parlando dello studio del filosofo Michel Serres, in cui egli osserva come l’evoluzione tecnologica si sia posta sempre più come una surrogazione della memoria. Secondo il filosofo link esterno, dovremmo prestare particolare attenzione a non permettere che la tecnologia arrivi a sostituire completamente le nostre capacità cerebrali, rendendoci totalmente succubi e dipendenti da essa.

E tu cosa ne pensi dell’imparare a memoria a scuola? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Gabanelli: “L’uso di internet e dei social dovrebbe diventare una materia obbligatoria a scuola, perché è cruciale per la democrazia”

uso di internet e dei social

Insegnare ai giovani come usare in modo consapevole i social media e Internet è ormai una questione centrale nel dibattito scolastico, e non solo. Lo ricorda Milena Gabanelli in un suo intervento nella trasmissione “La Torre di Babele” su La7, in cui si rivolge anche agli insegnanti e lancia una proposta destinata a diventare divisiva. Sarebbe necessario, secondo la giornalista, introdurre l’educazione digitale come materia obbligatoria. la proposta di Milena…

Cellulari vietati a scuola anche per scopi didattici, esulta l’associazione dei presidi: “Così ora gli alunni saranno più concentrati”

cellulari vietati a scuola

Dopo l’annuncio delle linee guida del febbraio 2024 , il Ministro Valditara si prepara a vietare del tutto i cellulari nelle scuole elementari e medie. Come riporta il Corriere della Sera , non sarà consentito neanche l’uso didattico prima delle scuole superiori, e anzi ci sarà anche un ritorno al diario cartaceo nella scuola primaria. Si trova in accordo con il divieto Attilio Fratta, presidente del sindacato Dirigentiscuola, che propone…

Rivoltella: “Se gli studenti italiani sono i più distratti dal cellulare in classe significa che abbiamo insegnanti noiosi e genitori dipendenti dallo smartphone”

distratti dal cellulare in classe

Gli smartphone rappresentano ormai una parte sempre più pervasiva della società e, pertanto, anche della scuola. Nell’istruzione, in particolare, l’impatto delle nuove tecnologie è molto più vasto di quanto si creda, soprattutto nella capacità dei giovani di gestire uno strumento così potente e immediato. A sostenerlo è Pier Cesare Rivoltella, docente di Didattica e Tecnologie dell’Educazione all’Università di Bologna, secondo cui la responsabilità è dei genitori dipendenti dallo smartphone… e…

Terminata la sperimentazione delle classi senza voto in un liceo scientifico: gli studenti si assentano meno e stanno meglio

classi senza voto

Sui voti si è detto tutto e il contrario di tutto: c’è chi li reputa fondamentali per l’educazione degli studenti e chi invece li considera ormai superati. Fra questi ultimi ci sono anche molti studenti, secondo una recente indagine, e anche alcune voci autorevoli del mondo scolastico. Che i voti numerici non siano essenziali nella scuola contemporanea lo dimostra il modello scandinavo, così tanto apprezzato in Italia e all’estero, tanto…

Le mancano due anni alla pensione, ma decide di lasciare l’insegnamento: “Questa non è più la mia scuola”

lasciare l’insegnamento

Si parla spesso delle continue difficoltà del mestiere dell’insegnante, soprattutto negli ultimi anni. Fra continui ostacoli burocratici, meno tempo e meno fondi per la didattica, carenza di rispetto da parte degli alunni e dei genitori, oggi insegnare è sempre più difficile. E, talvolta, diventa anche impossibile. Questa è la storia di Gabriella Fenocchio, docente di lettere dal 1987 e da 25 anni alla stessa scuola, che ha deciso di lasciare…

Il prossimo anno si andrà “a scuola con i nonni” per conoscere le tradizioni, la storia e la gastronomia locale

a scuola con i nonni

Oltre a rappresentare il luogo dell’apprendimento nel senso più tradizionale, a volte la scuola diventa anche teatro di iniziative che rendono più completo il percorso di crescita degli studenti. Una di queste è il progetto “A scuola con i nonni”, organizzato a Pievepelago in provincia di Modena: l’iniziativa ha coinvolto gli studenti del locale istituto comprensivo e gli anziani della struttura protetta Casa Carani. Vediamo di cosa si è trattato….

Mindfulness in classe: i benefici sulla didattica

Mindfulness in classe

Sono sempre di più le scuole che hanno deciso di dedicare del tempo alla mindfulness, la pratica che aiuta a vivere meglio il presente favorendo la consapevolezza e la concentrazione. In effetti, sono tantissimi i benefici della mindfulness a scuola, e non solo per gli studenti ma anche per gli insegnanti. Vediamo allora quali sono, e perché promuovere questa pratica può migliorare il benessere e la gestione dello stress. Mindfulness…

Siamo nell’era del post-narcisismo, i genitori vogliono che i figli siano sé stessi ma a modo loro

sii te stesso ma a modo mio

Gli ultimi decenni hanno visto grandi cambiamenti nel rapporto fra genitori e figli. In fondo, la società si riflette nel modo in cui gli adulti si approcciano ai ragazzi e, di converso, nel modo in cui questi ultimi rispondono alle sollecitazioni dei primi. Ne parla Matteo Lancini, in un intervento durante la trasmissione Splendida Cornice in onda su Rai 3. Secondo lo psicoterapeuta, dalla famiglia autoritaria si è passati a…

Negli Stati Uniti vogliono inserire “nuoce gravemente alla salute” anche sugli smartphone

nuoce gravemente alla salute

Che gli smartphone e i social media abbiano una grande influenza sui giovani, è ormai fuor di dubbio. Sono in molti a vedere nella tecnologia una risorsa da utilizzare nella formazione dei bambini e dei ragazzi, ma ciò non vuol dire che non si debba essere consapevoli dei loro pericoli. Proprio per questo, una proposta che arriva dagli Stati Uniti è destinata a far discutere: se accolta, sui social media…

L’85% degli italiani ha il diploma, ma i laureati si fermano al 29%. La media europea è al 42%

85-degli-italiani-ha-il-diploma

Gli ultimi decenni hanno visto un notevole miglioramento nel livello di istruzione dei giovani. A dirlo non sono singoli docenti o esperti del settore, ma il rapporto annuale ISTAT per l’anno 2023 , pubblicato di recente. Si tratta di dati davvero interessanti e per certi versi sorprendenti che, tuttavia, non possono nascondere il grande lavoro sull’istruzione ancora da fare. Migliorato il livello di istruzione Come vedremo anche nei prossimi paragrafi,…

great

Hai visto la novità?

X

estate al via 2024