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Sono in aumento i casi di autismo, in Italia 1 bambino su 77 ha un disturbo dello spettro autistico. Che cosa deve fare la scuola

L’incidenza dei disturbi dello spettro autistico fra i giovani è, secondo i dati forniti dall’Osservatorio Nazionale Autismo link esterno, in costante aumento. Si tratta di una tendenza che rappresenta una sfida significativa per istituzioni e famiglie, in un panorama spesso impreparato per affrontare la complessità del fenomeno.

Da questo punto di vista, uno dei contesti più indicati per promuovere l’inclusione è proprio quello scolastico. Fra gli obiettivi della scuola c’è infatti quello di garantire un futuro migliore ai ragazzi autistici, mediante diverse strategie efficaci e una nuova sinergia con le famiglie e la società.

I dati

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Oggi in Italia 1 bambino su 77, nella fascia d’età fra 7 e 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maschile di 4,4 volte superiore rispetto alle femmine. Si tratta di un dato che deve far riflettere, soprattutto in relazione alla costante attenzione necessaria per supportare questi bambini e le loro famiglie. Meglio se con interventi mirati e strategie concrete.

Come vedremo più avanti, se la scuola italiana mette in campo ormai da anni strumenti utili per affrontare questo fenomeno, il passaggio all’età adulta rappresenta invece un problema. Dopo i 18 anni, infatti, non ci sono più dati così specifici come durante l’infanzia e l’adolescenza: di conseguenza, una persona con autismo viene spesso inserita nella generica categoria delle patologie psichiatriche.

Ad oggi, sono circa 790 mila gli utenti assistiti nei centri clinici sociosanitari dedicati all’autismo e ai disturbi del neurosviluppo: di questi, circa 79 mila sono utenti con autismo. Secondo i dati dell’ultimo rapporto ISTAT sull’inclusione link esterno, poi, circa 107 mila studenti autistici frequentano le scuole italiane: si tratta di oltre il 30% del totale degli studenti con disabilità. Una percentuale di cui non si può non tenere conto. Ma come?

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Strategie per l’inclusione scolastica

Sono diverse le possibilità che la scuola ha di migliorare l’inclusione degli alunni autistici, in modo da garantire pari opportunità educative e sociali. In particolare, è necessario offrire un ambiente scolastico accessibile, strutturato e accogliente che permetta di migliorare la qualità delle interazioni con i docenti e con i compagni. Ecco alcune strategie per l’inclusione scolastica:

  • Ambiente di apprendimento più strutturato, con spazi prevedibili e organizzati ma privi di stimoli in grado di generare un sovraccarico sensoriale. Sono importanti anche le aree di decompressione in cui un alunno con autismo possa rilassarsi, se necessario.
  • Strumenti visivi e comunicativi ad hoc, come il recente StudiaFacile link esterno, progettato seguendo i principi dell’Universal Design for Learning, per una didattica inclusiva e accessibile a tutte le unicità presenti in classe. Sono state integrate strategie visive di comunicazione aumentativa alternativa e principi di task analysis adattati alla didattica, attraverso la scomposizione degli apprendimenti.
  • Strategie didattiche personalizzate, che sappiano adattare la didattica e i tempi di apprendimento alle esigenze degli alunni autistici. Inoltre, è meglio privilegiare compiti brevi e strutturati ma anche favorire attività che fanno largo uso del gioco, del movimento, della multisensorialità.

STUDIAFACILE

Propone schede operative di comprensione per ogni argomento trattato e vede la presenza di personaggi-guida che accompagnano i bambini e le bambine nel loro percorso.

Fare rete per migliorare l’inclusione

Ovviamente, l’inclusione scolastica non si esaurisce fra le mura di un istituto, ma richiede una sinergia costante fra scuola, famiglia e società. Diventano importanti, a questo proposito, momenti di cooperative learning che sappiano coinvolgere i compagni e, allo stesso tempo, incontri regolari fra insegnanti, educatori e genitori, così da condividere strategie e processi.

Per garantire una migliore didattica per gli studenti autistici, è pertanto necessario fare rete. Un esempio particolarmente interessante di questo approccio è la recente collaborazione fra il Gruppo Editoriale ELi e I bambini delle fate.

Se il primo è uno dei soggetti più attivi nel campo dell’editoria scolastica, soprattutto dall’infanzia alla scuola media, la seconda è una delle principali associazioni italiane impegnate nel supporto a bambini e ragazzi con autismo. Frutto della sinergia è il Centro BluInfinito di Recanati, nelle Marche, pensato come polo di riferimento per le famiglie e per i bambini autistici, con tantissime attività ludiche ed educative disponibili. Una migliore inclusione non rappresenta insomma soltanto una sfida, ma anche un’opportunità per costruire una società più inclusiva e consapevole. Da questo punto di vista, i dati servono soprattutto ad aumentare la consapevolezza su un fenomeno che bisogna affrontare nel modo giusto. E con gli strumenti giusti.

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