La rivista per la scuola e per la didattica
SCUOLA DIGITALE

Competenze digitali. Abbiamo sdoganato la Dad ma uno studente su tre non sa scaricare un file dal web

La società odierna, a cominciare dalla fine degli anni cinquanta, è protagonista di una costante proliferazione e moltiplicazione dei canali d’accesso all’informazione, i quali hanno modificato le modalità di comunicazione. Si è assistito al passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale, attraverso l’adozione di computer e di memorie esterne.

Le generazioni a cavallo tra il boom tecnologico e l’attuale quarta rivoluzione industriale, vivono in un ambiente esperienziale che offre loro la possibilità di interagire sin dai primi anni di vita con le tecnologie multimediali. Computer, tablet, cellulari, iPod e tanto altro, hanno oramai invaso ogni luogo e contesto e risulta difficile immaginare un adulto – ma anche un bambino –  sprovvisto di almeno uno di questi. Possedere un PC o uno smartphone, equivale a saperlo anche utilizzare?

La maggior parte di noi risponderebbe a questa domanda in modo affermativo, in virtù della padronanza e dimestichezza tecnologiche che bambini molto piccoli oggigiorno dimostrano di possedere. La domanda, allora, diventa un’altra ancora: i bambini utilizzano gli strumenti multimediali in modo consapevole?

Ora scontato!

Pronti per la prova Invalsi 2024?

Le Prove Nazionali INVALSI 2024 si svolgeranno da marzo a maggio. L’arco temporale e le date di somministrazione variano in base al grado scolastico e alle materie.

pronti per la prova invalsi 2024

Se chiedessimo loro di installare un’applicazione, di scattare una foto o di shoppare (“acquistare”, “ottenere” nel gergo della generazione “Z”) pass e livelli in un video giochi, sfonderemmo una porta aperta. Se, invece, gli proponessimo di scrivere su un foglio word, di copiare e incollare una frase, di inserire un’immagine salvata sul desktop, saprebbero di cosa stiamo parlando?

LA SCUOLA TRA INNOVAZIONE E PANDEMIA

La scuola e tutto il mondo dell’istruzione e della ricerca, fa sempre più affidamento alla tecnologia per ottimizzare tempi e risorse, ma anche per rispondere in maniera adeguata alle richieste di un mercato mondiale oramai 3.0.

Fioccano progetti e finanziamenti volti a diffondere la cultura digitale, soprattutto tra i giovani e gli ambienti da loro frequentati, e così le aule delle scuole aprono le porte a reti wi-fi super veloci, a tablet di ultima generazione, a lavagne interattive multimediali (L.I.M.) e a laboratori d’informatica. Spesso la presenza di tali strumenti richiede, da parte degli insegnanti in primis, corsi di formazione e di aggiornamento link esterno, ma, soprattutto, una cultura al mondo digitale che non tutti possiedono o gradiscono imparare.

Chi, viceversa, ha una buona capacità di destreggiarsi, si approccia agli strumenti con entusiasmo e passione. È a conti fatti, però, che si tirano le somme, in particolar modo quando si fa un bilancio tra risorse impegnate sul campo e risultati ottenuti. Rappresentativo e tristemente attuale è ciò che stiamo vivendo da oramai due anni a questa parte. La pandemia da Covid-19 ha modificato notevolmente il nostro vivere quotidiano, costringendoci a limitazioni e vincoli un po’ in tutti gli ambiti socio-relazionali.

Tale emergenza ci ha trovati impreparati  e la scuola è stata in assoluto la prima istituzione sociale a subirne le conseguenze. Come prima risposta a questo evento improvviso e inaspettato, le istituzioni hanno fatto ricorso ad un paracadute che attutisse il colpo, ovvero quello “digitale”. In fondo, stiamo vivendo o no la quarta rivoluzione industriale …almeno sulla carta?!

COME HA RISPOSTO IL MONDO SCOLASTICO ALL’EMERGENZA?

Insegnanti, bambini e genitori hanno così fatto la conoscenza di un nuovo acronimo: la Dad (didattica a distanza). Gli alunni si sono ritrovati (molti per la prima volta) a gestire, spesso da soli, uno strumento a loro molto familiare come il PC, salvo poi scoprire di non averci mai avuto a che fare realmente. La stessa difficoltà è stata riscontrata da tutti quei genitori che, tra una pausa e l’altra dal lavoro, hanno cercato di essere da supporto ai propri figli.

Altri, invece, sprovvisti degli strumenti necessari, hanno dovuto destreggiarsi tra computer di amici o parenti. Non possiamo poi dimenticare le lotte di alcuni insegnanti che hanno fatto l’impossibile per dotare di un tablet quegli alunni che non avevano alcun modo di accedere alle lezioni a distanza.

Ritornando alla premessa fatta a inizio paragrafo, quale sarà il bilancio di due anni di didattica digitale? La Dad ha sicuramente toccato un nervo scoperto, lasciato per troppo tempo nell’incuria; ha segnato una marcata linea di spaccatura geografica, sociale ed economica del digital divide, ma anche sulle conoscenze dei nostri studenti nativi digitali.

Save The Children ha realizzato una prima indagine pilota link esterno sulla povertà educativa digitale, utilizzando un campione di 772 tredicenni in 11 città e province. L’esito dello studio ha rilevato l’impreparazione e la scarsa consapevolezza dei più giovani rispetto all’uso degli strumenti digitali.

Dati in mano, il 31% di questi crede che l’età minima per aprire un profilo social sia inferiore ai 13 anni ; il 30% non è in grado di rendere il proprio account privato e sicuro; poco meno del 60% non conosce le regole che garantiscono la privacy delle immagini pubblicate sui social e il 29,3% non sa scaricare un file. I dati più allarmanti sono due: quasi la metà dei giovani non sa distinguere una notizia fake da una vera; Il 51% di chi si collega quotidianamente alla rete internet sono bambini di 9 e 10 anni.

Alla luce di quanto emerso, è evidente che, oltre all’emergenza pandemica, ormai in fase di risoluzione, vi sia anche quella digitale. Quasi la totalità degli adolescenti usa internet e i social network senza possederne le competenze sociali e comunicative; condivide immagini ed informazioni personali in maniera poco adeguata e non sa come rapportarsi con quei contenuti che creano disagio e sofferenza.

Solo l’attenta presenza dell’adulto può fornire il supporto necessario a gestire le relazioni e i potenziali pericoli, al fine di costruire una consapevolezza digitale. I dispositivi elettronici non sono, infatti, dei giocattoli, ma degli strumenti pensati per gli adulti.

Un utilizzo morigerato, informato e adeguato all’età del soggetto che ne fa uso, sono gli ingredienti essenziali per trarre i tanti benefici e le innumerevoli potenzialità insite del mondo digitalizzato.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


I Dadi Racconta Storie è un libro-gioco didattico da usare in classe per inventare e scrivere testi relativi alle diverse tipologie testuali

i dadi racconta storie

La promozione della scrittura creativa è essenziale per lo sviluppo delle abilità linguistiche e cognitive degli studenti. Il nuovo sussidiario delle letture del secondo ciclo di scuola primaria, intitolato “Nel Cuore delle Parole” e edito da Cetem del Gruppo Editoriale ELi, propone l’innovativo gioco didattico per la classe “I Dadi Racconta Storie” per favorire questo processo, offrendo agli insegnanti e agli studenti un approccio coinvolgente e stimolante alla comprensione e…

Arriva nelle scuole italiane la prima insegnante creata con l’intelligenza artificiale, si chiama Maestra Genia e può diventare un vero problema

maestra genia

Quando si parla di intelligenza artificiale le opinioni si polarizzano facilmente, soprattutto se il contesto è quello scolastico. Infatti, in un mondo che ancora fa fatica a decidersi sulla presenza dello smartphone in classe e sull’uso della tecnologia, le intelligenze artificiali vengono viste come straordinarie risorse oppure come nemici da combattere. Tertium non datur. Per questa ragione ha fatto discutere l’annuncio di Maestra Genia, la prima intelligenza artificiale pensata per…

Da Vygotskij a Rodari: insegnare la creatività a scuola, dalla scrittura alle materie scientifiche passando per le arti

insegnare la creatività

Condotto da Maria Annunziata Procopio, insegnante e psicologa, quest’ultimo webinar a cui ho partecipato affronta un percorso che mescola sapientemente teoria e pratica, partendo dalle lezioni di Vygotskij e Rodari per approdare a un metodo di insegnamento che non perde di vista l’immaginazione e la creatività, nemmeno quando si devono insegnare le materie scientifiche. In poche parole, la relatrice del webinar “Insegnare la creatività: dalla scrittura alla matematica, passando per…

Abbiamo urgente bisogno di insegnare il benessere emotivo a scuola

benessere emotivo a scuola

Da diverso tempo, ormai, è possibile misurare l’impatto che le tecnologie digitali hanno avuto nella vita quotidiana di migliaia di studenti. La rivoluzione digitale che tutti stiamo vivendo ha effetti particolarmente pervasivi già a partire dalla scuola, e fin dai primi gradi di istruzione. Se è vero che ormai tutti abbiamo almeno un dispositivo elettronico, allo stesso tempo è necessario riconoscere come insegnare il benessere emotivo serva a formare giovani…

Meta vuole conquistare la scuola, annunciando un Metaverso didattico entro il 2024 anche per l’Italia: “Invece di studiare i dinosauri, gli alunni cammineranno in mezzo a loro”

Metaverso didattico

Da quando è stato annunciato, il Metaverso ha fatto molto parlare di sé e non sempre in positivo. Dopo le prime introduzioni in ambito lavorativo, adesso il Metaverso potrebbe arrivare nel mondo della scuola. Secondo Meta, infatti, è arrivato il momento di rivoluzionare l’apprendimento all’interno di un’aula e renderlo molto più dinamico. Vediamo di cosa si tratta, e se davvero è questo il futuro della scuola. Annunciato il Metaverso didattico…

L’importanza del metodo di studio dei bambini nell’era dell’intelligenza artificiale

importanza del metodo di studio

Autrici di importanti sussidiari per la scuola primaria, Bruna Bianco e Rosaria Pulito sono anche due formatrici che, questa volta, hanno voluto proporre un interessante webinar per il Gruppo Editoriale ELi sull’importanza del metodo di studio. Una novità assoluta anche per me, che ho seguito diversi webinar inerenti al mondo della scuola primaria, è l’assunto di partenza, ovvero un interessante parallelismo fra Intelligenza Artificiale e intelligenza umana. In poche parole,…

Dal prossimo anno scolastico la dieta mediterranea sarà insegnata a scuola, già dai primi anni di scuola primaria

dieta mediterranea

La salute degli italiani passa anche da una corretta alimentazione e da un ritorno alla dieta mediterranea. A sostenerlo è il Ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha lanciato un allarme sul numero troppo basso di italiani che seguono questo regime alimentare e intende portare l’educazione alimentare a scuola. Vediamo qual è la proposta del ministro e alcune delle iniziative già in atto nella scuola primaria. le parole del Ministro…

L’educazione motoria nella scuola primaria è in difficoltà, stiamo sottovalutando una materia fondamentale per gli alunni

educazione motoria

Si è parlato molto dell’educazione motoria nella scuola primaria sin dai primi annunci durante i mesi del Governo Draghi. L’importanza dell’insegnamento non è mai stata messa in discussione, ma l’iniziativa ha anche attratto alcune critiche da parte di diversi soggetti. Se insegnare educazione motoria nella scuola primaria è cruciale per lo sviluppo degli alunni, oggi la situazione presenta ampi margini di miglioramento. Ne parla il CAPDI in una lettera al…

Schettini: “Basta con i docenti che trasmettono solo nozioni, abbiamo bisogno di insegnanti maestri di vita”

insegnanti maestri di vita

La scuola italiana oggi tende molto al nozionismo, forse troppo, rinunciando ad aiutare i giovani ad affrontare la vita e trovare la loro strada. A sostenerlo è Vincenzo Schettini, un docente di fisica diventato famoso grazie ai video su TikTok e Instagram dove mostra il lato accattivante della sua materia. Nel programma di approfondimento televisivo Tv Talk, Schettini ha inoltre parlato anche della figura dell’insegnante, che dovrebbe tornare ad essere…

great

Hai visto le novità?

X

estate al via 2024