La rivista per la scuola e per la didattica
GESTIONE DELLA CLASSE

Il registro elettronico, un amore tossico tra figli, docenti e genitori

È stato definito “una follia” da studiosi come Morelli, perché non permette più di marinare la scuola. Crepet ci va più pesante, prendendo in giro i genitori di oggi. “Entrate a scuola, distruggetela, prendete in ostaggio i prof”, scrive. Galeotto fu il registro elettronico e chi lo inventò, dando vita per molti intellettuali a un rapporto di amore tossico tra figli, docenti e genitori.

Il software è stato introdotto nel 2012 dal Governo Monti. Serve per inviare qualsiasi tipo di comunicazione alle famiglie e agli studenti (pagelle, presenze, comunicazioni e voti). Ideato inizialmente per digitalizzare le procedure scolastiche, alla fine per molti ha dematerializzato soltanto il rapporto tra studenti e professori, e tra questi ultimi e i genitori. Insomma, se prima la scuola si guardava bene dall’essere l’estensione dell’ambiente familiare, ora sembrerebbe che questi limiti non esistano più. Non accade solo in Italia, intendiamoci: lo strumento ormai è stato adottato in diverse parti del mondo.

Dal 2012, comunque, il nuovo registro è stato confermato da tutti i governi, che ne hanno sottolineato l’importanza. Nel 2020 per esempio, a inizio pandemia da Covid, il Garante della Privacy aveva suggerito all’allora ministra dell’Istruzione Azzolina di potenziare questo software, per rinforzare il rapporto tra scuola e famiglie.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Se negli anni il Ministero dell’Istruzione ha pensato molto all’aspetto pratico, è dalle scuole invece che è partita una riflessione etica: al Barsanti di Firenze per un periodo è stato abolito, con tanto di proteste di alunni e genitori. È successo qualcosa di simile nei Paesi Bassi, dove il Jordan-Montessori Lyceum di Utrecht ha deciso di escludere i genitori dall’app di condivisione dei voti per dieci settimane, una misura volta a ridurre la pressione sugli studenti.

Per approfondire le preoccupazioni legate all’uso del registro elettronico, abbiamo intervistato Lorenzo Morri, docente del Liceo Da Vinci nel bolognese, autore di un articolo su Repubblica in cui denuncia i rischi dell’interconnessione, e il presidente del Moige, che ha espresso il punto di vista delle famiglie su questo strumento.

“Il problema riguarda la scuola, che ha collaborato con pochissima visione critica nell’adottare strumenti di iperconnessione”, dice Morri. Contrariamente a quel che si possa pensare, il registro elettronico non rappresenta un problema per gli studenti. Tutt’altro, per molti è utile e normale, a tal punto che sarebbe problematica la sua assenza.

Ma come? Sarebbe assurdo per uno studente di 30 anni fa. Ebbene sì, gli studenti non si stupiscono più da anni del fatto che i genitori conoscano il loro andamento e rendimento scolastico. “Sono così abituati a essere sotto lo sguardo dei genitori, che non fanno esperienze effettive di allontanamento dal loro sguardo, non sbagliano”, ammette Morri.

Nell’articolo scritto link esterno per Repubblica Bologna insieme ad altri due colleghi, Morri apre una riflessione sui rischi legati all’iperconnessione. Così gli alunni, sempre meno indipendenti, non si preoccupano più se il genitore sia a conoscenza della propria assenza a scuola. Una cosa che prima del 2012 avrebbe fatto vivere con l’ansia qualsiasi studente: generazioni di esperti in creazione di scuse e falsificazione di firme dei propri genitori. “È difficile da capire, ma sono abituati al fatto che i genitori sappiano dove sono”.

Più che il controllo, è vissuto con fastidio e invasivo l’atteggiamento di alcuni docenti, che utilizzano il registro elettronico oltre ogni cornice temporale. Famiglie la cui giornata viene stravolta da un compito in più inserito alle 5 del pomeriggio, notifiche che cambiano programmi di vita quotidiana. “Gli studenti lo percepiscono come ingiusto, ma sono anche rassegnati”, dice Morri.

Tutto ciò la dice già lunga su come è cambiata la scuola negli ultimi anni, ma il docente del liceo Da Vinci rincara la dose: “Prima del registro elettronico nessuno studente si sarebbe sognato di fare dei compiti perché il professore gli telefonava a casa, o inviava un messaggio in chat”. Ma questo software è un documento ufficiale, perciò diventa vincolante, anche se non c’è modo di verificare quando un compito viene inserito.

E i genitori sono più legati al registro dei figli: controllano quali compiti ci sono, forzano il processo educativo degli studenti e diventano co-responsabili del loro andamento scolastico. “Il mondo in cui il ragazzo è di fronte alle sue responsabilità da solo non esiste più: i genitori da tempo seguono i loro figli fin dalla quinta elementare”, dice Morri, che spiega come, pensando di rendere il tutto più agevole, questo software sia stato tradotto in un’app. E come tutte le applicazioni ti cerca, ti alimenta con feed, ti invia notifiche. Lo fa anche quando gli studenti sono in classe, diventando un elemento di distrazione. “Se loro sono in aula con me e a un professore viene in mente di inserire un documento didattico tra i materiali, o di assegnare un compito, gli arriva una notifica”. Questa iperconnessione è alimentata dalla natura dell’app stessa, e diventa un elemento di distrazione da gestire per il docente che è in aula.

La sensazione per Morri è che la scuola stia contribuendo alla polverizzazione dello spazio e del tempo, attraverso questi strumenti. Oltre alle problematiche citate, la media presente sul registro elettronico è diseducativa, e i voti vengono assegnati giorni dopo senza la possibilità di discuterne. Ciò produce un’ansia tossica che porta i ragazzi a controllare sistematicamente se è uscito il voto di una materia o meno.

Anche per Antonio Affinita, direttore generale del Moige, il ruolo degli studenti nel loro percorso scolastico è cambiato, con effetti sia positivi che negativi. L’autonomia e la responsabilità dei ragazzi è stata ridotta dalla natura del registro elettronico, che fa venire meno la loro capacità di assumersi responsabilità e affrontare direttamente i genitori per discutere dei propri risultati scolastici. È venuta a mancare una capacità molto più importante delle materie stesse: l’autonomia.

“È la trasparenza totale che è un messaggio sbagliato”, perché rischia di generare ansia e stress legati alla condivisione totale delle informazioni “soprattutto per gli adolescenti che vivono questa supervisione come una forma di controllo invasivo”, spiega Affinita. Per questo il Moige propone di ridurre l’accesso alle informazioni, limitandolo a “finestre temporali specifiche”: prima dei colloqui, per esempio. C’è bisogno di tornare al dialogo familiare e “di introdurre programmi formativi per genitori e studenti sull’uso equilibrato di questo strumento”.

“Il registro elettronico rappresenta un’opportunità importante per migliorare la comunicazione tra scuola e famiglia”, dice Affinita, che conclude con un avvertimento: “Un approccio condiviso tra famiglie, docenti e istituzioni scolastiche è essenziale per trasformarlo in uno strumento realmente educativo”.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Insegnamento della storia nella scuola primaria, ecco i migliori metodi didattici

insegnamento della storia nella scuola primaria 2025

Esistono fondamentalmente due metodi per insegnare, e dunque imparare, la storia: il metodo tematico, cioè la presentazione di un tema, per esempio la necessità di procurarsi cibo oppure la scrittura, cercando di capire come si è sviluppato nel tempo, in una civiltà o in una popolazione ed il metodo cronologico, cioè la presentazione di fatti in successione, seguendo una sequenza lineare e ordinata, concatenando gli avvenimenti in una prospettiva di…

C’è una libreria che nei giorni di maltempo tiene gratuitamente gli alunni quando le scuole chiudono per allerta rossa

scuole chiudono per allerta rossa

Una libreria indipendente di Bologna è diventata per un giorno un rifugio pronto ad accogliere bambini e ragazzi rimasti a casa per via del maltempo. Con le scuole chiuse, la libreria Attraverso ha aperto le porte alle famiglie in difficoltà, offrendo uno spazio sicuro per i più piccoli. Lì, gli ospiti hanno potuto leggere, giocare e socializzare in quello che rappresenta uno degli esempi più interessanti di socialità e senso…

5 motivi per cui Nel Cuore delle Parole è il sussidiario delle letture più utilizzato

Nel Cuore delle Parole è il sussidiario delle letture più utilizzato

L’acquisizione di solide competenze linguistiche nella scuola primaria rappresenta un investimento cruciale per l’intero percorso formativo degli studenti. Numerose ricerche dimostrano come la capacità di leggere, comprendere e produrre testi complessi fin dai primi anni di scuola sia strettamente connessa al successo scolastico e professionale futuro. Secondo l’indagine PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study), condotta ogni cinque anni dalla IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) per…

Nell’immaginario collettivo i docenti che correggono i compiti in classe generano ancora una certa tristezza

docenti che correggono i compiti in classe

La valutazione è senza dubbio uno degli aspetti più complessi e dibattuti in ambito scolastico. Non si tratta soltanto della scelta fra giudizi sintetici e giudizi descrittivi, che ancora oggi tiene banco, o delle reazioni dei genitori di fronte ad un voto più basso rispetto alle aspettative. Al contrario, il punto fondamentale riguarda cosa realmente significa valutare il lavoro di uno studente. Valutare un tema, per esempio, è un processo…

7 motivi per cui adottare Direzione Letture in quarta e quinta primaria

adottare Direzione Letture

Insegnare a leggere non significa soltanto trasmettere un’abilità. Significa offrire ai bambini uno strumento per decifrare il mondo, riconoscersi, entrare in relazione con gli altri e costruire una vita piena di senso. Eppure, sempre più spesso, i piccoli alunni mostrano difficoltà nella comprensione dei testi, nella capacità di rielaborare contenuti e, soprattutto, di dare forma scritta al proprio pensiero. Non si tratta solo di un’emergenza didattica. È un nodo educativo,…

Se ti aspetti poco dai tuoi studenti, è probabile che otterrai poco anche da loro. Le terribili conseguenze dell’effetto Golem

effetto Golem

Quante volte sarà successo di avere un alunno o un compagno di classe che proprio non riesce ad avere buoni risultati in una materia? I voti delle sue verifiche e delle sue interrogazioni sono così bassi che, in fondo, ci si aspetta proprio quel tipo di valutazione. E nulla di diverso. Ecco, spesso questa dinamica ha poco di oggettivo: al contrario, si tratta di un meccanismo psicologico che prende il…

Annunciato il kit docente gratuito per tutti gli insegnanti che adotteranno un sussidiario del Gruppo Editoriale ELi nel prossimo anno scolastico

kit docente gratuito

Scegliere il sussidiario giusto per la scuola primaria è per l’insegnante una decisione importantissima. Sarà quel libro di testo ad accompagnare per i primi anni di istruzione tantissimi alunni, insieme ai materiali didattici pensati per il docente. Un buon sussidiario deve infatti essere affiancato da strumenti che possano semplificare il lavoro quotidiano in classe, migliorare l’organizzazione delle lezioni e favorire una didattica più efficace e inclusiva. Risponde a questa esigenza…

Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Hai visto la novità?

X