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A Modena una docente in pensione lascia libri sulle panchine dei parchi per regalarli ai passanti: “Saggi e romanzi devono circolare, come le idee”

Si dice che quello dell’insegnante non sia un mestiere, quanto una vera e propria missione di vita. Molti docenti infatti continuano a svolgere un ruolo attivo nella formazione culturale dei giovani, anche dopo essere andati in pensione. C’è chi continua a insegnare, o chi regala la propria pensione agli alunni più bravi, o ancora chi ha deciso di donare i suoi libri a chiunque voglia leggerli. Quest’ultimo è il caso di Elisabetta Imperato, docente di storia e filosofia di Modena che, una volta in pensione, ha iniziato a portare i libri della sua biblioteca in un parco vicino. Creando una biblioteca a cielo aperto per la comunità.

L’idea di una biblioteca all’aperto

Quando si parla di libri, ci sono sostanzialmente due scuole di pensiero. Per alcuni si tratta di oggetti da leggere, certo, ma anche da accumulare e collezionare, che diventano parte di una biblioteca infinita, o almeno indefinita. Per altri si tratta di mezzi per la diffusione della cultura e delle idee, a prescindere da come avvenga: inizia da qui l’idea di una biblioteca all’aperto, come racconta la Gazzetta di Modena link esterno. Queste le parole dell’ex docente di storia e filosofia Elisabetta Imperato:

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I libri devono girare, come le idee, e la polvere degli scaffali non gli si addice proprio. Purtroppo ho lasciato la mia collezione negli scaffali per diverso tempo e, mossa da un certo spirito d’iniziativa, ultimamente mi sono chiesta cosa potessi farci. Una sola cosa per me era certa: volevo dare una nuova vita a parte della mia collezione, raccolta con amore fin dall’età di 16 anni.

La docente ormai in pensione ha quindi deciso di mettere a disposizione i suoi libri nel parco vicino casa, per chiunque volesse leggerli. Si tratta di una scelta che può essere interpretata a livelli diversi: diffusione della cultura, vita sociale dei libri, ritorno alla lettura cartacea.

Un ritorno alla lettura cartacea

Elisabetta Imperato racconta di non aver pensato a questa iniziativa, almeno non subito. All’inizio, ha provato con i negozi di libri usati e valutato l’idea di venderli, ma nessuna delle due opzioni era soddisfacente: nel primo caso, i negozi non avevano spazio per i suoi volumi; nel secondo caso, i libri non andrebbero venduti ma soltanto regalati. Da qui l’idea della biblioteca all’aperto:

In questi giorni ho portato qui di tutto: dalle opere di Manzoni ad altri classici. Seguendo fili rossi tra autori o tra temi che esploravo a modo mio. Dai saggi psicologici di Massimo Recalcati, all’indimenticabile ‘Baudolino’ di Umberto Eco fino ai grandi libri come ‘Addio alle armi’. Le storie di Margaret Mazzantini poi e gli intrecci d’amore di Clara Sànchez.

Una nuova vita per i libri… e per chi li legge

L’iniziativa di Elisabetta Imperato è stata subito accolta in modo caloroso dal quartiere, e il parco è diventato un luogo d’incontro per gli amanti della lettura e i curiosi. D’altronde, l’iniziativa ha l’obiettivo di dare una nuova vita ai libri e, perché no, anche a chi li legge e li sceglie. Molte persone si fermano nella piccola biblioteca all’aperto, sfogliano alcuni libri, ne prendono uno o due e li portano con sé. Si tratta di un momento quotidiano di condivisione, come conferma la stessa Imperato:

Ora che mi sono dovuta allontanare dalle cattedre della scuola a causa dell’età la mia missione non è finita: voglio ancora aiutare le persone ad avere delle chiavi di lettura del mondo per mezzo di storie e racconti.

In un’epoca sempre più votata alla digitalizzazione e, di conseguenza, alla spersonalizzazione dei rapporti, la biblioteca all’aperto di Elisabetta Imperato ha un sapore diverso. D’altronde, non si tratta soltanto di scegliere nel parco, ma di tutto quello che accade prima, durante e dopo.

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