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EDUCAZIONE

Bambini dipendenti da smartphone e da tablet, quattro soluzioni immediate per capovolgere le cattive abitudini

La schiavitù nei confronti della tecnologia produce numeri allarmanti, ma come genitori possiamo intervenire al fine di invertire la rotta e salvare i nostri bambini da quella che assume sempre di più i profili di una vera e propria dipendenza.

Se perfino Steve Jobs, che ha fondato Apple e ha ideato la stragrande maggioranza dei dispositivi tecnologici che al giorno d’oggi rappresentano la nostra quotidianità, aveva realizzato quanto fossero problematici gli effetti di tablet e smartphone sugli adulti al punto da vietarne l’uso ai suoi quattro figli, occorre affrontare la questione con la giusta attenzione prima che sia troppo tardi.

Un uso senza limiti di questi device, infatti, può sfociare in una vera e propria dipendenza, con gli stessi connotati ed effetti che si riscontrano nell’assuefazione da tabacco, alcol e sostanze stupefacenti. Come possiamo agire in modo da evitare che i nostri figli diventino vittime di una potenziale minaccia che può rovinare le loro vite?

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PARLIAMO DI NUMERI

La Società Italiana di Pediatria affronta il fenomeno delle dipendenze da smartphone e tablet partendo da uno studio americano, secondo il quale i bambini di età compresa tra gli 0 e gli 8 anni che fanno uso di device multimediali hanno raggiunto una soglia di percentuale altissima.

Lo studio attesta link esterno che l’80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni sono perfettamente in grado di utilizzare i cellulari dei loro genitori, e che più di un bambino su due, oggi, si avvicina a questi dispositivi già prima di aver maturato due anni di età. Per quel che riguarda l’età prescolare, è dimostrato come ciascun bambino abbia nella sua stanzetta almeno un computer, una consolle per videogiocare, se non proprio un telefonino o un tablet personale a sua disposizione.

La domanda, in questo caso, sorge spontanea: perché sottoporre bambini così piccoli a una pressione tecnologica tanto invadente? Solitamente, questi dispositivi rappresentano la soluzione più semplice e immediata che calma il bambino quando piange o cerca le attenzioni dei più grandi, magari in pubblico, in situazioni come un’uscita al ristorante. Uno smartphone può distrarre e occupare il piccolo mentre suo padre o sua madre sono impegnati in altre faccende, ma abusare di questi strumenti comporta, a lungo andare, problemi molto più gravi di quanto si possa credere.

LEGGI ANCHE: Alunno abbandona lo smartphone: “Mi annoia, molto meglio suonare”

COME AGIRE PER RISOLVERE IL PROBLEMA?

Anche se i nostri figli dovessero già essere molto versati nell’uso della tecnologia, non dobbiamo abbandonarci allo sconforto e temere che non sia più possibile allontanarli da strumenti quali computer e simili. Esistono, infatti, diverse strategie che possiamo adottare per evitare che una cattiva abitudine si trasformi in una vera e propria dipendenza.

  • Lo smartphone non è la soluzione che calma i capricci di un bambino

Il pianto e i lamenti di un bambino spesso servono ad attirare la nostra attenzione, soprattutto quando il piccolo non è in grado di esprimersi in maniera differente. Zittirlo o calmarlo con il telefono non risolve nulla: che abbia fame o si senta semplicemente solo, è dovere del genitore comprenderne il disagio e risolverlo. La qualità del tempo trascorso insieme coi propri cari è un bene prezioso che non può essere sostituito con un input privo di calore umano come lo è quello offerto da qualsiasi strumento tecnologico.

  • Regole chiare, ma non dittatoriali

Non è necessario assumere un comportamento autoritario e aggressivo: sarà sufficiente definire con serenità e chiarezza quali sono i momenti in cui è possibile usare la tecnologia, e quali altri, invece, devono esserne privi. Se qualche volta dovessero esserci delle piccole deroghe, non sarà un problema insormontabile: ciò che importa è essere limpidi e fermi nel definire che non può essere ammesso un uso smodato e privo di controllo di smartphone, pc e tablet.

  • Dobbiamo essere i primi a rispettare le regole

Se i nostri figli riconosceranno in noi un esempio da seguire, saranno più propensi a rispettare i limiti che imponiamo loro. Nel momento in cui siamo in loro compagnia, condividiamo il nostro tempo durante i pasti, giochiamo insieme e ci prepariamo per andare a dormire, sarebbe utile mettere lo smartphone in silenzioso per dedicar loro tutta la nostra attenzione. In questo modo, sarà più facile comprendere le ragioni dei divieti e quanto sia importante stare insieme senza distrazioni.

  • Non solo divieti, ma anche alternative

La scelta di stimoli alternativi diversi da quelli tecnologici deve andare di pari passo coi limiti che imponiamo ai nostri bambini. Nel momento in cui vietiamo loro di fare qualcosa, è necessario rimediare a quel vuoto con un’attività che sia in linea coi risultati che desideriamo ottenere, ed è importante che, tra le opportunità grazie alle quali riempire le giornate con passatempi di qualità, rientri la nostra presenza: che sia la lettura di un buon libro, una passeggiata al parco, o un gioco di società, dedichiamo ai nostri figli il loro tempo libero così che coincida col nostro. Non soltanto impareranno a inquadrare la tecnologia in maniera più equilibrata, ma vivranno delle parentesi di socialità che potrebbero portare a benefici educativi, come promesso dai giochi da tavolo con scopi didattici.

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