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Come spiegare la Shoah ai bambini

La Shoah è uno degli eventi più drammatici che hanno segnato il ventesimo secolo, e le cui ripercussioni si possono rilevare ancora oggi. Sono state tantissime le iniziative che negli anni hanno cercato di mantenere vivo il ricordo dello sterminio del popolo ebraico, come l’istituzione del Giorno della Memoria e i tanti progetti dentro e fuori la scuola italiana.

Detto questo, com’è possibile commemorare il Giorno della Memoria nel contesto della scuola primaria? È giusto parlare della Shoah a dei bambini? Ecco alcuni punti di vista, approcci e prospettive che possono aiutare gli insegnanti ad affrontare questo evento anche a scuola.

La Giornata dalla memoria a scuola

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La Giornata della Memoria si celebra il 27 gennaio di ogni anno per ricordare il genocidio del popolo ebreo condotto dai Nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il giorno non è casuale, perché il 27 gennaio 1945 i soldati sovietici entrarono per la prima volta nel campo di sterminio di Auschwitz.

Negli anni, la data è diventata il simbolo di quanto sia fondamentale mantenere viva la memoria di un evento, per quanto tragico e catastrofico, per evitare che si ripeta in futuro. E non c’è luogo migliore di esercizio della memoria che la scuola, soprattutto durante il 27 gennaio.

Ma come insegnare la memoria della Shoah a scuola, soprattutto in una classe composta da bambini che hanno meno di 10 anni? Come spesso accade, non si tratta di una vera e propria impossibilità quanto di una questione di prospettive e approcci.

Una questione di approccio

Sono infatti diversi i punti di vista dai quali è possibile affrontare la Shoah a scuola, e in particolare nella scuola primaria. Come vedremo, servono anche strumenti adeguati come libri di testo pensati per l’occasione, ma in generale può essere utile parlare di:

  • Vita quotidiana. Concentrarsi sulle vite quotidiane degli individui, sul racconto delle loro giornate, può aiutare a non banalizzare il genocidio degli ebrei. Inoltre, consente di andare oltre un racconto basato esclusivamente sui numeri.
  • Prima e dopo. Studiare le cause lontane degli atteggiamenti di una certa Europa nei confronti degli ebrei, nel corso dei secoli, è utile per dare un contesto alla Shoah. Allo stesso tempo, il racconto dei sopravvissuti offre l’opportunità di mantenere viva la memoria.
  • Valori universali. Scopo della scuola è anche quello di insegnare valori universali, come la lotta a ogni forma di razzismo e l’importanza del dialogo religioso: tutti valori di cui lo sterminio del popolo ebreo rappresenta la negazione.

L’idea di fondo è che tutti siano in grado di comprendere il significato della Shoah, ciascuno con il proprio livello. Per questa ragione, forse non è la scelta migliore evitare di menzionare lo sterminio degli ebrei e demandare alla scuola media il compito di introdurre i ragazzi a questo capitolo della storia del ventesimo secolo. Al contrario, è più indicato avvicinare gli alunni alla Giornata della Memoria già dalla scuola primaria, con gli strumenti giusti.

Come spiegare il Giorno della Memoria ai bambini

Parla di come spiegare il Giorno della Memoria ai bambini Matteo Corradini, ebraista e scrittore, in un’intervista a Osservatorio Diritti link esterno. E la sua posizione è abbastanza netta: se intendiamo la Shoah soltanto come sterminio fisico degli ebrei, allora non va bene parlarne nella scuola primaria. Queste le sue parole:

Con tanti bambini così piccoli non si parla di Auschwitz, di sterminio, di camere a gas. È uno shock che preferiamo non provino a quell’età. Se invece intendiamo la Shoah come un periodo più lungo che ha preparato lo sterminio, un periodo fatto di propaganda, antisemitismo, ghettizzazione, razzismo, discriminazione, allora quei passaggi si possono raccontare.

Da questo punto di vista, è allora possibile discutere con i bambini della scuola primaria di temi importanti, quali la memoria e la discriminazione, senza tuttavia scadere in approcci traumatici. Come dicevamo nel paragrafo precedente, a fare la differenza è l’approccio dell’insegnante che, di fronte alle difficoltà del comunicare ai suoi alunni un evento come la Shoah, finisce per azzerare ogni filtro. C’è tuttavia un’altra strada percorribile, che consiste:

  • nell’uso di un linguaggio adeguato agli studenti della scuola primaria;
  • nella scelta di immagini adatte alla loro età;
  • nella selezione di strumenti ideali per la comprensione di un fenomeno così complesso.

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alcuni libri da leggere a scuola

Il ricorso ai libri di testo potrebbe sembrare anacronistico, in un periodo in cui non si fa altro che parlare di tecnologia, digitale e così via. Eppure, non sempre l’uso delle immagini costituisce la scelta giusta, soprattutto in un contesto di scuola primaria. Da un lato, infatti, si rischia la normalizzazione dell’eccesso; dall’altro lato, invece, leggere un libro permette di “far vedere” una situazione con molti più particolari. Anche quelli che non appaiono immediati alla vista.

Da questo punto di vista, uno dei testi più indicati è Mai Più link esterno, edito dal Gruppo Editoriale ELi e parte della collana per la scuola primaria “L’albero dei Libri”. Si tratta di un racconto incentrato su alcune figure di bambini e ragazzi. C’è per esempio Liliana, ragazzina ebrea di Milano che viene deportata ad Auschwitz; David è invece un ragazzo che deve lasciare l’amica per scappare con il padre; un altro ragazzo, Giona, è costretto a vivere nascosto in uno scantinato.

mai più copertina libro

Sempre per la scuola primaria è indicato anche Il diario di Anna Frank link esterno, uno dei testi più importanti della letteratura novecentesca e racconto in prima persona del dramma della persecuzione nazista. Il testo è sempre attuale e può essere letto ad ogni età, soprattutto quando è corredato da approfondimenti che permettono di comprendere meglio la vita dell’adolescente.

Per gli studenti della scuola secondaria, invece, possono risultare utili due testi come E il vento si fermò ad Auschwitz link esterno e La seconda guerra mondiale link esterno. Se quest’ultimo ha un focus più generale sugli anni del conflitto, dedicandosi anche alla Shoah e ad altre tragedie come quella delle foibe, il primo racconta la testimonianza di una ragazza ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento.

L’insegnamento e la memoria

La Shoah rappresenta uno dei momenti più bui della storia umana ed è, per questa ragione, un evento che non può e non deve essere dimenticato. Insegnare il valore del ricordo, soprattutto durante il Giorno della Memoria del 27 gennaio, serve tanto a trasmettere conoscenze quando a promuovere valori universali.

Per quanto non sia semplice spiegare la Shoah ai bambini, è tuttavia necessario trovare il giusto approccio e le tematiche più adatte alla scuola primaria, che sia mediante libri appositi o altre attività da svolgere in classe.

D’altronde, ricordare non serve soltanto a commemorare bensì a costruire una società che sia più consapevole e solidale.

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