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La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Il salto dalla scuola primaria alla secondaria, il primo vero gradino dei bambini verso il mondo dei grandi

Il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado è un momento decisamente delicato e complesso, non solo per i ragazzi ma anche per le loro famiglie.

Le famiglie non sanno come gestire le emozioni dei ragazzi, che in questo periodo sono già amplificate dal delicato momento dell’adolescenza, e il passaggio da una realtà rassicurante come quella della scuola primaria al mondo dei grandi, che inizia nella scuola secondaria di primo grado, può essere un vero e proprio evento traumatico.

Durante la scuola primaria, nella quale i bambini entrano a cinque o sei anni, gli insegnanti sono figure di riferimento e di affetto molto forte. Quando i bimbi entrano nella scuola primaria sono ancora piccoli e si legano molto agli insegnanti, che diventano figure familiari a tutti gli effetti. I bambini si rivolgono agli insegnanti quando hanno malesseri fisici, tristezza, ansia, ma anche le famiglie si appoggiano agli insegnanti e con loro condividono paure e preoccupazioni per i loro bambini. Se i rapporti costruiti sono positivi, negli anni della scuola primaria si crea una vera e propria rete di persone attorno a ogni bambino, con il compito di crescerlo e accompagnarlo verso l’adolescenza.

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Sebbene ci siano molti professori preparati, empatici e consapevoli di questo momento critico nella vita dei ragazzi, non c’è dubbio che il passaggio alla nuova scuola sia molto difficile. Ecco alcune strategie che le famiglie possono adottare per cercare di alleviare le ansie le paure legate a questo periodo.

  • Mantenere i rapporti con gli insegnanti e i compagni e favorire occasioni di comunicazione e incontro è un ottimo modo per rendere meno traumatico l’incontro di nuovi insegnanti e nuovi compagni. In questo delicato momento gli adolescenti hanno bisogno di sapere che le figure di attaccamento, insegnanti e compagni, non “spariranno” dalla loro vita ma saranno sempre in contatto con loro. Organizzare appuntamenti, merende e occasioni di ritrovo con i compagni della scuola primaria e, perché no, con gli insegnanti, aiuta a mantenere quella sensazione di calore di certezza che ha accompagnato i bambini durante la scuola primaria.
  • Adottare un libro di testo per il passaggio al nuovo grado di scuola, come per esempio Verso la secondaria.it. Questo libro link esterno fornisce strumenti per rinforzare le competenze necessarie all’ingresso nella scuola secondaria di primo grado. In esso si trovano esercizi adatti ad affinare le tecniche di scrittura di testi, attività di rinforzo e consolidamento delle regole ortografiche e grammaticali, ripasso degli argomenti di matematica propedeutici alla nuova scuola e molto altro. Il libro, inoltre, regala un inserto di regole di Italiano, matematica e inglese da usare come vademecum durante tutto il primo anno.
verso la secondaria

VERSO LA SECONDARIA

Quaderno per il passaggio alla scuola secondaria, con una veste grafica e una struttura dei contenuti che rispecchia quelle del nuovo ordine di scuola,

  • Conoscere il più possibile la nuova scuola è un’altra ottima strategia. Solitamente, durante l’anno precedente all’ingresso nella nuova scuola, vengono fissate giornate di orientamento e incontro con i nuovi professori e visita degli ambienti scolastici. Questi eventi non servono solo a conoscere la scuola ma aiutano anche a non essere totalmente impreparati rispetto a ciò che si troverà.
  • Comunicare sempre con i ragazzi, chiedere loro come si sentono e far fronte a eventuali momenti di crisi senza sminuire le emozioni, senza voler sdrammatizzare a tutti i costi, ma facendo sentire ai ragazzi che il loro senso di smarrimento non è  sbagliato e, anzi, è comprensibile. Ricordiamo che anche noi adulti, quando dobbiamo cambiare posto di lavoro, luoghi, persone e certezze, ci sentiamo smarriti.

Per i ragazzi: questo periodo può sembrare terrificante, ma vi porterà una ventata di novità, esperienze, emozioni, cambiamenti.

Per le famiglie: i vostri ragazzi ora non sono più cuccioli con il grembiulino, ma anche se non osano chiedervelo, hanno e avranno ancora bisogno, per molto tempo, della vostra mano che li guida.

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