La rivista per la scuola e per la didattica
GESTIONE DELLA CLASSE

La disposizione dei banchi influisce sull’apprendimento degli alunni

All’inizio di un nuovo ciclo scolastico, nulla è più importante per un alunno della scelta del posto giusto. La decisione non è mai casuale: al contrario, mette insieme le preferenze personali, le indicazioni degli insegnanti ma, soprattutto, la disposizione dei banchi in classe.

L’organizzazione spaziale di un’aula è infatti tutt’altro che neutra e, anzi, può influenzare l’esperienza degli studenti durante le ore passate a scuola. Apprendimento, comportamento e dinamiche sociali risentono dell’organizzazione interna della classe, inclusa quindi la disposizione dei banchi. Ma come? E c’è una disposizione migliore delle altre?

le DISPOSIZIONI più utilizzate

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Come riporta il giornale online Il Post link esterno, in generale le scuole preferiscono organizzare i banchi di un’aula in due possibili configurazioni:

  • da una parte, la tradizionale disposizione in cui i banchi sono disposti in file e colonne rivolte verso la cattedra, sistemazione che facilita l’insegnamento frontale ed il controllo della classe;
  • dall’altra parte, la disposizione a isole che vede i banchi accostati in piccoli gruppi, così da favorire la partecipazione attiva e l’interazione fra gli studenti, sacrificando un po’ di controllo.

In Italia, in cui la lezione frontale è ancora la modalità più utilizzata dai docenti, è lecito aspettarsi che la disposizione dei banchi più impiegata sia quella tradizionale. A confermarlo è uno studio link esterno condotto da alcuni ricercatori, secondo cui essa è utilizzata in quasi due classi su tre. Altre tipologie di organizzazione, come i banchi sparsi o disposti a ferro di cavallo, sono meno comuni.

Quanto incide la disposizione dei banchi

In introduzione abbiamo accennato al fatto che la disposizione dei banchi non è mai neutra. Benché sia influenzata da altri fattori come lo spazio a disposizione della classe e le scelte degli insegnanti, può influenzare a sua volta il comportamento degli studenti e il loro apprendimento. In particolare, molti docenti scelgono la disposizione in file e colonne con l’obiettivo di ridurre le interazioni indesiderate fra compagni e mantenere alta l’attenzione durante la lezione. Ma non è tutto.

Negli anni, diversi studi hanno cercato di comprendere qual è l’impatto dell’organizzazione spaziale di una classe sul rendimento degli alunni. In particolare, una ricerca link esterno ha scoperto che esiste un’area formata dalla prima fila di banchi e dalla colonna centrale in cui gli studenti tendono ad avere una condotta migliore.

La ragione risiede nella maggiore attenzione dedicata loro dall’insegnante, che sarebbe quindi la causa diretta di questo risultato. Di conseguenza, la disposizione dei banchi non è di per sé una variabile in grado di influenzare l’apprendimento, ma riflette altre scelte e altri comportamenti all’interno di una classe.

Disposizione dei banchi e rapporti sociali

Diverso è invece il caso dei rapporti sociali. Oltre a stabilire la disposizione dei banchi, molti insegnanti infatti preferiscono formare gruppi omogenei di studenti per livello di preparazione, così da rendere più semplice la personalizzazione della lezione. Allo stesso tempo però questa abitudine tende a rafforzare le diversità in seno alla classe: gli alunni più preparati vanno avanti insieme, i meno preparati rimangono indietro.

Al contrario, è migliore l’idea di far sedere vicini due studenti che non si conoscono o che non si stanno particolarmente simpatici. Uno studio link esterno in merito ha confermato che spesso a questa decisione segue la creazione di un buon rapporto fra i due: la distanza fisica ostacola i rapporti sociali, anche in classe.

Insomma, forse la disposizione dei banchi non ha quell’influenza diretta su apprendimento e relazioni che alcuni vorrebbero attribuirle. Eppure, non si tratta soltanto di organizzazione spaziale bensì di un elemento che, insieme ad altri, contribuisce all’esperienza degli alunni.

Forse, con i cambiamenti alla didattica, cambierà anche questo aspetto della vita scolastica: l’importante è essere consapevoli che neanche i banchi sono neutri, e agire di conseguenza.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Il bullismo nasce nelle scuole medie

bullismo nasce nelle scuole medie

Il bullismo è uno dei problemi più urgenti della nostra società e, benché non sia circoscritto all’ambito scolastico, proprio all’interno della scuola trova il suo inizio. Lo conferma il Rapporto ESPAD Italia per il 2023 che, insieme ad altri studi, monitora i comportamenti a rischio fra gli studenti della scuola secondaria. Fra i dati analizzati dall’indagine, i più allarmanti riguardano la fascia d’età in cui cominciano i primi atteggiamenti di…

Nel cuore delle parole, il sussidiario delle letture dai doppi finali per scoprire le tipologie testuali attraverso un metodo deduttivo

nel cuore delle parole 2025

Nel cuore delle parole è un’opera che si pone l’obiettivo di accompagnare gli alunni e le alunne nel loro viaggio di crescita nel mondo del sapere. Ma non solo. In questo particolare momento storico la società richiede a gran voce a tutte le agenzie educative di farsi carico non solo delle competenze cognitive, ma anche e soprattutto dell’educazione affettivo-emotiva, al fine di preparare i cittadini e le cittadine del domani…

L’intelligenza artificiale tende a “compiacerci”, cercando di confermare le sue affermazioni, anche quando queste sono palesemente false

intelligenza artificiale tende a compiacerci

Di intelligenza artificiale in ambito scolastico si parla ormai ogni giorno, o quasi, e non sempre in termini lusinghieri. Sono molti i docenti che vorrebbero usarla, altrettanti quelli che già la utilizzano ma, allo stesso tempo, tantissimi insegnanti si dicono diffidenti. Docenti e studenti tuttavia ignorano il rischio più grande che risiede nell’uso delle IA generative per svolgere un qualche compito: le informazioni sbagliate. Le intelligenze artificiali sono spesso inattendibili…

Puntate i riflettori sui volumi della classe seconda e terza, il vero cuore pulsante di Pepper

Pepper e La Scuola nel Parco non è solo un nuovo sussidiario per la scuola primaria: è un invito a guardare l’apprendimento con occhi curiosi, attivi e pieni di meraviglia. Abbiamo fatto due chiacchiere con le autrici che l’hanno ideato e costruito, pagina dopo pagina, con la cura e la competenza di chi conosce bene le esigenze della classe. Ci hanno raccontato com’è nato questo progetto, cosa lo rende speciale…

Il fenomeno dei docenti influencer

docenti influencer

C’è una nuova frontiera dell’insegnamento, ed è digitale. Sempre più insegnanti, in Italia e nel mondo, stanno trasformando i social media in strumenti didattici e di narrazione, aprendo una finestra sul mondo della scuola vissuta dall’interno. Non si tratta soltanto di una moda passeggera: i cosiddetti teacher influencer sono diventati veri e propri punti di riferimento per colleghi, studenti e famiglie, capaci di coniugare competenze pedagogiche e abilità comunicative. Il…

L’iperprotezione dei genitori impedisce lo sviluppo dell’autonomia dei bambini

iperprotezione dei genitori

Paolo Crepet non è certo nuovo a opinioni che fanno discutere ma che, allo stesso tempo, descrivono i paradossi del mondo contemporaneo. In particolare, lo psichiatra e sociologo si è concentrato a lungo sulla scuola, parlando spesso del registro elettronico e dell’ingerenza dei genitori nell’educazione dei figli. Parte da un argomento simile l’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno : il rapporto fra genitori e figli, che secondo Crepet oggi è…

Hai visto la novità?

X