La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Lucio Corsi ha dato voce ai tanti ragazzi che si sentono sbagliati. Nella rinuncia a essere prestante sta la sua vera potenza

La partecipazione di Lucio Corsi al Festival di Sanremo ha fatto molto discutere, e non è un caso. Moltissime persone hanno apprezzato il brano “Volevo essere un duro”, arrivato secondo alla kermesse, in cui il cantautore toscano parla di accettazione di sé e fragilità.

Una sorta di nuova mascolinità, come la definisce la sociologa Anna Simone in un articolo pubblicato link esterno sul quotidiano La Repubblica. Secondo Simone, sono diverse le ragioni che spiegano il successo di Lucio Corsi e della sua canzone, in quella che può rappresentare una rivincita per gli eterni secondi.

Normalità e accettazione

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Come la stessa Anna Simone conferma, la forza del messaggio di Lucio Corsi sta nella sua autenticità in un mondo in cui ogni cosa è performance. Se è vero che bisogna essere sempre perfetti, competitivi, forti, è altrettanto vero che questo modello di successo crea enormi pressioni psicologiche. Risiede proprio nel suo approccio l’importanza del brano di Corsi, sostiene la sociologa:

Lucio Corsi rompe i canoni della società della prestazione contemporanea e rompe i canoni del genere, ma lo fa in maniera fanciullesca, quasi giustificandosi […]. Ha trasmesso un fortissimo messaggio di accettazione per quello che si è, e in questo è stato sicuramente molto potente, molto autentico. In questa rinuncia ad essere prestante, ad essere performativo, sta la vera potenza di Lucio Corsi.

“Volevo essere un duro” trasforma l’unicità del cantautore toscano in un punto di forza, dimostrando che l’accettazione di sé può essere altrettanto potente. Non dobbiamo per forza essere, insomma, ciò che la società si aspetta da noi: basta essere noi stessi, con le nostre potenzialità e le nostre fragilità.

Contro il bullismo

Un altro sottotesto del brano di Lucio Corsi, che peraltro ne rafforza la carica educativa, è quello che sembra rinviare alla questione del bullismo. Da questo punto di vista, possono risultare interessanti alcuni versi:

Volevo essere un duro, però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro, ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo

Forse il bullismo non sarà il tema principale della canzone, che piuttosto si concentra sull’accettazione di sé con le proprie fragilità, ma è innegabile che il contesto sia il medesimo. Fra i commenti al video ufficiale link esterno, insieme a quelli di tanti adolescenti contenti di ritrovarsi in una canzone, ne spicca uno: “Avrei voluto conoscere questa canzone a 12 anni”.

Una nuova idea di mascolinità

La figura di Lucio Corsi si contrappone nettamente al modello maschile dominante nell’industria musicale, e altrove. Qui infatti prevale l’immagine del rapper o trapper tatuato e ingioiellato, che trasmette un’idea di mascolinità piuttosto tradizionale. Al contrario, Corsi porta sul palco un messaggio completamente diverso, così sintetizzato da Anna Simone:

Viviamo in una società in cui tutte le narrazioni pubbliche vanno nella direzione della ricostruzione del modello maschile “classico” o di quello che oggi viene appellato come maschile tossico. La prima cosa che fa Lucio Corsi, presentandosi al grande pubblico, è invece quella di mostrarsi con le sue fragilità e con un desiderio frustrato, cioè volevo essere un duro, volevo essere quello ma in realtà sono qualcos’altro.

Con il suo stile unico e il suo messaggio, Lucio Corsi ha dimostrato come non sia obbligatorio conformarsi per accettarsi ed essere accettati. Una ventata di freschezza, insomma, che magari potrà anche non ottenere la vittoria nei festival musicali. Ma che ha comunque già vinto.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Come insegnare la matematica con Direzione Discipline

matematica con direzione discipline

Insegnare matematica nella scuola primaria può sembrare una scalata. Non tanto per i contenuti in sé, quanto per la percezione diffusa – tra bambini, famiglie e talvolta anche tra noi adulti – che questa sia la materia “difficile”, quella che “o ce l’hai nel sangue o niente da fare”. Eppure, la matematica non è un talento innato, non è riservata a pochi. È un linguaggio, uno strumento potente per interpretare…

Una classe rumorosa non è una classe problematica

classe problematica

Chi insegna nella secondaria di primo o secondo grado conosce bene quella situazione. Magari stai facendo una bella attività a coppie, i ragazzi si stanno confrontando, c’è energia, partecipazione, voci che si sovrappongono… E poi, a fine ora, arriva la frecciatina del collega: “Ma nella tua classe c’è sempre tutto questo chiasso?” A quel punto potresti sorridere, cambiare discorso, spiegare. Io, ormai, rispondo con semplicità: “Stanno imparando.” E non è…

Direzione Discipline è il sussidiario più interessante tra le nuove proposte per le classi quarta e quinta scuola primaria

direzione discipline 2025

Quando si tratta di scegliere un sussidiario per le classi quarta e la quinta di scuola primaria, la parola d’ordine è una sola: efficacia. Ma se a questa aggiungiamo anche un pizzico di freschezza, una bella dose di inclusività e un approccio che mette davvero al centro il metodo di studio… beh, allora parliamo di Direzione Discipline. Questo corso ministeriale, frutto del lavoro del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione Didattica,…

Ma quindi, geometria in classe prima alla primaria si può fare, sì o no?

geometria in classe prima

La geometria è una di quelle parole che, quando si affaccia tra i banchi della prima primaria, genera subito qualche dubbio. “Ma si fa geometria in prima?”, ci si chiede spesso. Altre volte il dubbio si ripresenta, a distanza di tempo, con un altro volto: “Ma quando si comincia, davvero, con la geometria?” La verità è che la geometria non ha un punto di partenza ufficiale. Non comincia con una…

Il bullismo nasce nelle scuole medie

bullismo nasce nelle scuole medie

Il bullismo è uno dei problemi più urgenti della nostra società e, benché non sia circoscritto all’ambito scolastico, proprio all’interno della scuola trova il suo inizio. Lo conferma il Rapporto ESPAD Italia per il 2023 che, insieme ad altri studi, monitora i comportamenti a rischio fra gli studenti della scuola secondaria. Fra i dati analizzati dall’indagine, i più allarmanti riguardano la fascia d’età in cui cominciano i primi atteggiamenti di…

Nel cuore delle parole, il sussidiario delle letture dai doppi finali per scoprire le tipologie testuali attraverso un metodo deduttivo

nel cuore delle parole 2025

Nel cuore delle parole è un’opera che si pone l’obiettivo di accompagnare gli alunni e le alunne nel loro viaggio di crescita nel mondo del sapere. Ma non solo. In questo particolare momento storico la società richiede a gran voce a tutte le agenzie educative di farsi carico non solo delle competenze cognitive, ma anche e soprattutto dell’educazione affettivo-emotiva, al fine di preparare i cittadini e le cittadine del domani…

L’intelligenza artificiale tende a “compiacerci”, cercando di confermare le sue affermazioni, anche quando queste sono palesemente false

intelligenza artificiale tende a compiacerci

Di intelligenza artificiale in ambito scolastico si parla ormai ogni giorno, o quasi, e non sempre in termini lusinghieri. Sono molti i docenti che vorrebbero usarla, altrettanti quelli che già la utilizzano ma, allo stesso tempo, tantissimi insegnanti si dicono diffidenti. Docenti e studenti tuttavia ignorano il rischio più grande che risiede nell’uso delle IA generative per svolgere un qualche compito: le informazioni sbagliate. Le intelligenze artificiali sono spesso inattendibili…

Puntate i riflettori sui volumi della classe seconda e terza, il vero cuore pulsante di Pepper

Pepper e La Scuola nel Parco non è solo un nuovo sussidiario per la scuola primaria: è un invito a guardare l’apprendimento con occhi curiosi, attivi e pieni di meraviglia. Abbiamo fatto due chiacchiere con le autrici che l’hanno ideato e costruito, pagina dopo pagina, con la cura e la competenza di chi conosce bene le esigenze della classe. Ci hanno raccontato com’è nato questo progetto, cosa lo rende speciale…

Il fenomeno dei docenti influencer

docenti influencer

C’è una nuova frontiera dell’insegnamento, ed è digitale. Sempre più insegnanti, in Italia e nel mondo, stanno trasformando i social media in strumenti didattici e di narrazione, aprendo una finestra sul mondo della scuola vissuta dall’interno. Non si tratta soltanto di una moda passeggera: i cosiddetti teacher influencer sono diventati veri e propri punti di riferimento per colleghi, studenti e famiglie, capaci di coniugare competenze pedagogiche e abilità comunicative. Il…

L’iperprotezione dei genitori impedisce lo sviluppo dell’autonomia dei bambini

iperprotezione dei genitori

Paolo Crepet non è certo nuovo a opinioni che fanno discutere ma che, allo stesso tempo, descrivono i paradossi del mondo contemporaneo. In particolare, lo psichiatra e sociologo si è concentrato a lungo sulla scuola, parlando spesso del registro elettronico e dell’ingerenza dei genitori nell’educazione dei figli. Parte da un argomento simile l’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno : il rapporto fra genitori e figli, che secondo Crepet oggi è…

Hai visto la novità?

X