Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
SCUOLA DIGITALE

Rivoltella: “Se gli studenti italiani sono i più distratti dal cellulare in classe significa che abbiamo insegnanti noiosi e genitori dipendenti dallo smartphone”

Gli smartphone rappresentano ormai una parte sempre più pervasiva della società e, pertanto, anche della scuola. Nell’istruzione, in particolare, l’impatto delle nuove tecnologie è molto più vasto di quanto si creda, soprattutto nella capacità dei giovani di gestire uno strumento così potente e immediato. A sostenerlo è Pier Cesare Rivoltella, docente di Didattica e Tecnologie dell’Educazione all’Università di Bologna, secondo cui la responsabilità è dei genitori dipendenti dallo smartphone… e dei docenti troppo noiosi.

Distratti dallo smartphone

In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano link esterno, Rivoltella commenta i dati della ricerca PISA-OCSE link esterno relativa al Programme for International Student Assessment, il programma per la valutazione internazionale degli studenti o PISA, appunto. Secondo i dati contenuti nel report, il 38% degli studenti italiani di 15 anni usa lo smartphone in classe, mentre la media europea è del 30%. Allo stesso tempo, il 29% si distrae utilizzando il telefono, contro il 25% della zona UE. Ma perché avviene? Secondo il docente universitario, per due ragioni:

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Gli adulti italiani sono tra i più dipendenti dallo smartphone di tutta Europa e i nostri insegnanti, per lo più, ignorano le potenzialità delle tecnologie digitali. Il problema è la società adulta che scarica colpe e mancanze sui più giovani. La verità è che i docenti europei sono più abili dei nostri ad insegnare un uso consapevole dello smartphone.

Pier Cesare Rivoltella

Più che un problema esclusivo degli studenti o della scuola, quindi, si tratta di un fenomeno che colpisce anche le famiglie e gli adulti ma che non risparmia neanche i docenti. Vediamo in che senso.

docenti troppo noiosi

Nella sua intervista, Rivoltella ricorda come siano gli italiani in generale ad essere fra i più dipendenti dallo smartphone, e non soltanto gli studenti. Si tratta di una tendenza che i ragazzi sperimentano già dalla vita domestica, dove iniziano a familiarizzare con smartphone e tablet sin da quando sono piccoli. Da questo punto di vista, è come se gli adulti avessero rinunciato del tutto a educare i loro figli sull’uso dei nuovi media. A sostenerlo è anche Valentina Petri, docente e scrittrice, che ha notato un fenomeno interessante: gli studenti adolescenti sono ancora più critici verso l’abuso dello smartphone da parte di genitori e bambini.

Non si tratta soltanto di vita in famiglia, tuttavia, ma anche di dinamiche scolastiche. Secondo Rivoltella, infatti, se i docenti europei sono più bravi a insegnare l’uso consapevole dello smartphone, gli insegnanti italiani sono generalmente indietro e spesso risultano noiosi. Ora, è normale che l’apprendimento richieda anche una certa lentezza ma, allo stesso tempo, è necessario catturare l’attenzione degli studenti. Ma quindi la soluzione consiste nel vietare lo smartphone a scuola?

LEGGI ANCHE
Alunno abbandona lo smartphone: “Mi annoia, molto meglio suonare”

Vietare lo smartphone è la strada giusta?

In breve: no, secondo il docente universitario. Al contrario, lo smartphone sarebbe un utile strumento che ancora non si sa utilizzare appieno, e che in altri Paesi è impiegato meglio che in Italia. La soluzione non consiste quindi nel vietare lo smartphone a scuola:

Se i telefoni restano fuori dalla classe, i ragazzi non impareranno mai il corretto utilizzo e possono cadere nell’abuso. L’Ue nel 2006 ha chiesto ai governi di farsi carico dell’educazione ai media inserendola nei programmi scolastici. L’Italia è uno dei pochi inadempienti.

Più che vietare, quindi, è necessario regolare così da insegnare agli studenti il corretto uso dello smartphone. Al momento, la scuola italiana sta di fatto rinunciando a istruire i giovani sulle nuove tecnologie, una scelta che l’intero Paese paga ormai da anni. Per Rivoltella, sono necessari autoregolazione, alternanza e accompagnamento: i ragazzi devono diventare autonomi e per farlo vanno accompagnati da insegnanti e genitori, che possono aiutarli a esplorare le alternative allo smartphone. Insomma: se vogliamo un cambiamento culturale dei giovani non possiamo puntare il dito soltanto su di essi, ma dobbiamo intervenire sull’intera società. O quantomeno, sulla parte che ha un impatto diretto sulla loro crescita.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Un post su facebook: “L’insegnante non è più fonte di sapere ma esecutore materiale di precise richieste”

fonte di sapere

Che negli ultimi anni la figura dell’insegnante sia cambiata in modo radicale, e non sempre in meglio, non è certo un mistero. A confermarlo sono spesso le parole di docenti come Salvo Amato, molto seguito sui social per lo sguardo critico sul mondo della scuola. Secondo l’insegnante, oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio declino del ruolo dell’insegnante. Lungi dal costituire una fonte di sapere, si limita…

Sono considerati “gli sport della mente”: dama e scacchi a scuola possono insegnare più di quanto si pensi

dama e scacchi a scuola

Il gioco è da sempre uno strumento utile per imparare, soprattutto quando ben integrato nella didattica. Che si tratti di un nuovo modo per insegnare la matematica o le competenze digitali, spesso sono gli studenti più giovani a beneficiare di questo approccio. A Cesena, per esempio, un’iniziativa interessante ha coinvolto un’intera scuola media grazie al progetto “Dama a scuola”. L’idea? Usare la dama, tradizionale gioco da tavolo per due giocatori,…

Un prof precario ha scritto a mano 204 bigliettini di addio per tutti i suoi alunni, alcuni sono scoppiati in lacrime

bigliettini di addio

Il rapporto fra insegnante e alunni è uno dei più importanti nella vita di un adolescente e nel suo percorso di crescita a scuola. Spesso tuttavia sono i momenti fuori dall’ordinario a lasciare un segno profondo, come avvenuto a Palermo durante gli ultimi giorni di scuola. In una scuola secondaria di primo grado del capoluogo siciliano, infatti, un giovane insegnante ha voluto rendere indimenticabile la fine dell’anno scolastico. Il docente…

La matematica, in estate, non può andare in vacanza

andare in vacanza 2025

Quando si avvicinano le vacanze estive, la raccomandazione di molti insegnanti è molto spesso sempre la stessa: che i bambini trascorrano l’estate dedicandosi il più possibile alla lettura. Molto spesso si assegnano come compito anche diari di bordo dell’estate, in cui raccontare i momenti più belli e significativi da riportare a settembre, i primi giorni di scuola. Ma che fine fa la matematica in estate? Alcuni insegnanti, infatti, decidono di…

Uno studente 15enne è andato in crisi di astinenza dopo che i genitori gli avevano impedito l’uso del cellulare. Ricoverato in ospedale

crisi di astinenza

Oggi è molto difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza uno smartphone, dispositivo che utilizziamo per lavoro e per svago, per comunicare e per interagire con gli altri. Proprio per questa ragione, spesso l’abuso del telefono comporta una vera e propria dipendenza, soprattutto fra i giovani. E proprio un giovane di 15 anni è al centro di quanto avvenuto a Orbassano, in provincia di Torino. Il ragazzo è infatti finito…

Uno studente su due non è partito per la gita scolastica

gita scolastica 2025

Parte integrante di un percorso scolastico, i viaggi d’istruzione sono l’occasione per vivere un’esperienza di gruppo e allo stesso tempo imparare sul campo. Eppure, oggi sono sempre di più gli studenti e gli istituti che rinunciano alle gite, limitandosi a organizzare uscite di un solo giorno e comunque entro i confini nazionali. A certificare questa tendenza è un’indagine condotta dall’Osservatorio sulle gite scolastiche 2025 di Skuola.net, il portale dedicato agli…

Più di un milione di studenti non vuole l’ora di religione

ora di religione

L’insegnamento della religione cattolica è da tantissimo tempo parte integrante dei percorsi scolastici, ma gli studenti possono scegliere se avvalersene o meno. Ecco, secondo i dati diffusi dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti , sono sempre di più quelli che scelgono un’attività alternativa. Si tratta di una tendenza diffusa soprattutto in alcune aree del territorio italiano ma comune ai vari gradi di istruzione, con alcune differenze. Vediamo allora più…

Nuove Indicazioni Nazionali, si parte da settembre 2026. Tutti i libri di testo dovranno essere aggiornati

Nuove Indicazioni Nazionali

Si è tanto parlato delle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e il primo ciclo di istruzione volute da Giuseppe Valditara. Se il dibattito pubblico si è più concentrato su questioni come il ritorno del latino alle medie o la lettura della Bibbia alla primaria, il cambiamento si preannuncia ancora più profondo di così. Ne ha parlato lo stesso ministro dell’istruzione e del merito durante un’interrogazione parlamentare, in cui…

Meno alunni, più classi a rischio. L’Italia tocca il minimo storico di nascite

minimo storico di nascite

Non sono incoraggianti i segnali che emergono dal rapporto ISTAT sugli indicatori demografici per il 2024. I dati raccolti dall’istituto italiano di statistica, infatti, fotografano una situazione demografica estremamente complessa, con un nuovo minimo storico per la natalità e famiglie sempre più ristrette. Oltre a rappresentare una sfida per l’intera società, la crisi demografica delinea uno scenario altrettanto complesso per la scuola, che già deve far fronte a diversi problemi…

Hai visto la novità?

X