Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

La scuola è noiosa e lenta? Non è vero, è la vita che è troppo veloce

Da anni sentiamo ormai critiche alla scuola e al suo ruolo nel percorso di crescita dei più giovani. Secondo molti, oggi la scuola non sa più interpretare un presente in costante movimento e cambiamento, ma dovrebbe iniziare a farlo.

La pensa diversamente Vincenzo Schettini, docente e influencer noto per “La fisica che ci piace” su Youtube e “La fisica dell’amore” su Rai 2.

Secondo il divulgatore scientifico, la scuola sembra troppo lenta soltanto perché la vita è troppo veloce, ma anche la lentezza ha un suo valore.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

La vita va troppo veloce

In uno dei suoi recenti video sul canale Youtube link esterno, Schettini si è concentrato sul divario che c’è fra la scuola e la vita reale. Queste le sue parole:

La scuola è lenta? È noiosa? Obiettivamente la trovate più lenta rispetto al resto della vita? È la vita che va troppo veloce. Credetemi, la scuola è lenta ed è tra virgolette noiosa, esattamente come quando andavo io a scuola.

Insomma, se la scuola appare lenta e noiosa, come persino un’influencer ha dichiarato di recente, non si tratterebbe di un problema interno ad essa. Al contrario, è il confronto con i ritmi esterni che porta ad esprimere questo giudizio.

Allo stesso tempo, le parole di Schettini su come la scuola fosse noiosa anche in passato devono fare riflettere. C’è e ci sarà sempre uno iato fra ciò che avviene in classe e ciò che avviene fuori: tanto vale far fruttare al meglio il tempo passato sui banchi di scuola, no?

LEGGI ANCHE
Schettini: “Basta con i docenti che trasmettono solo nozioni, abbiamo bisogno di insegnanti maestri di vita”

Lentezza come vantaggio

Fra le tante critiche che si possono muovere alla scuola moderna, insomma, quella sulla sua lentezza sarebbe esagerata secondo Vincenzo Schettini.

O meglio, è vero che la scuola appare più lenta rispetto alla realtà. Quest’ultima è il regno della tecnologia, dei dispositivi venduti perché sono più veloci di quelli precedenti, delle risorse automatizzate, delle intelligenze artificiali, e così via.

Se quindi da un lato quindi la velocità della realtà viene associata al successo e alla competitività, dall’altro scuola e istruzione appaiono come isole di lentezza. Ma servono a qualcosa? Continua Schettini:

Più riuscite a lavorare in questo sistema così lento, più vi abituerete al fatto che nella vita la lentezza serve. Io se sono arrivato al punto in cui sono arrivato è per la lentezza, non per la velocità. Questa scuola che voi vedete noiosa, lenta, cominciate a immergervi in questa lentezza: rallentate anche voi.

Un messaggio per le nuove generazioni

Il messaggio di Vincenzo Schettini per le nuove generazioni è chiaro. Piuttosto che vedere la scuola come il luogo della noia, è più utile sfruttare la sua lentezza come un’occasione per costruire basi più solide e consapevoli in ottica futura.

Da questo punto di vista, il ritmo lento della scuola può diventare un vantaggio in un mondo in cui molti vivono senza fermarsi un attimo. Se quindi il mondo va nella direzione di una maggiore superficialità, grazie al suo essere costitutivamente lenta la scuola può insegnare ad approfondire se stessi, e non solo.

Si tratta di uno spazio per allenare il proprio pensiero critico e la propria creatività, doti che hanno bisogno di tempo e di riflessione per sedimentarsi.

Insomma, per il docente e influencer è vero che la scuola è lenta rispetto alla vita. Ma non è detto che sia un male: anzi.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Un post su facebook: “L’insegnante non è più fonte di sapere ma esecutore materiale di precise richieste”

fonte di sapere

Che negli ultimi anni la figura dell’insegnante sia cambiata in modo radicale, e non sempre in meglio, non è certo un mistero. A confermarlo sono spesso le parole di docenti come Salvo Amato, molto seguito sui social per lo sguardo critico sul mondo della scuola. Secondo l’insegnante, oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio declino del ruolo dell’insegnante. Lungi dal costituire una fonte di sapere, si limita…

Sono considerati “gli sport della mente”: dama e scacchi a scuola possono insegnare più di quanto si pensi

dama e scacchi a scuola

Il gioco è da sempre uno strumento utile per imparare, soprattutto quando ben integrato nella didattica. Che si tratti di un nuovo modo per insegnare la matematica o le competenze digitali, spesso sono gli studenti più giovani a beneficiare di questo approccio. A Cesena, per esempio, un’iniziativa interessante ha coinvolto un’intera scuola media grazie al progetto “Dama a scuola”. L’idea? Usare la dama, tradizionale gioco da tavolo per due giocatori,…

Un prof precario ha scritto a mano 204 bigliettini di addio per tutti i suoi alunni, alcuni sono scoppiati in lacrime

bigliettini di addio

Il rapporto fra insegnante e alunni è uno dei più importanti nella vita di un adolescente e nel suo percorso di crescita a scuola. Spesso tuttavia sono i momenti fuori dall’ordinario a lasciare un segno profondo, come avvenuto a Palermo durante gli ultimi giorni di scuola. In una scuola secondaria di primo grado del capoluogo siciliano, infatti, un giovane insegnante ha voluto rendere indimenticabile la fine dell’anno scolastico. Il docente…

La matematica, in estate, non può andare in vacanza

andare in vacanza 2025

Quando si avvicinano le vacanze estive, la raccomandazione di molti insegnanti è molto spesso sempre la stessa: che i bambini trascorrano l’estate dedicandosi il più possibile alla lettura. Molto spesso si assegnano come compito anche diari di bordo dell’estate, in cui raccontare i momenti più belli e significativi da riportare a settembre, i primi giorni di scuola. Ma che fine fa la matematica in estate? Alcuni insegnanti, infatti, decidono di…

Uno studente 15enne è andato in crisi di astinenza dopo che i genitori gli avevano impedito l’uso del cellulare. Ricoverato in ospedale

crisi di astinenza

Oggi è molto difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza uno smartphone, dispositivo che utilizziamo per lavoro e per svago, per comunicare e per interagire con gli altri. Proprio per questa ragione, spesso l’abuso del telefono comporta una vera e propria dipendenza, soprattutto fra i giovani. E proprio un giovane di 15 anni è al centro di quanto avvenuto a Orbassano, in provincia di Torino. Il ragazzo è infatti finito…

Uno studente su due non è partito per la gita scolastica

gita scolastica 2025

Parte integrante di un percorso scolastico, i viaggi d’istruzione sono l’occasione per vivere un’esperienza di gruppo e allo stesso tempo imparare sul campo. Eppure, oggi sono sempre di più gli studenti e gli istituti che rinunciano alle gite, limitandosi a organizzare uscite di un solo giorno e comunque entro i confini nazionali. A certificare questa tendenza è un’indagine condotta dall’Osservatorio sulle gite scolastiche 2025 di Skuola.net, il portale dedicato agli…

Più di un milione di studenti non vuole l’ora di religione

ora di religione

L’insegnamento della religione cattolica è da tantissimo tempo parte integrante dei percorsi scolastici, ma gli studenti possono scegliere se avvalersene o meno. Ecco, secondo i dati diffusi dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti , sono sempre di più quelli che scelgono un’attività alternativa. Si tratta di una tendenza diffusa soprattutto in alcune aree del territorio italiano ma comune ai vari gradi di istruzione, con alcune differenze. Vediamo allora più…

Nuove Indicazioni Nazionali, si parte da settembre 2026. Tutti i libri di testo dovranno essere aggiornati

Nuove Indicazioni Nazionali

Si è tanto parlato delle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e il primo ciclo di istruzione volute da Giuseppe Valditara. Se il dibattito pubblico si è più concentrato su questioni come il ritorno del latino alle medie o la lettura della Bibbia alla primaria, il cambiamento si preannuncia ancora più profondo di così. Ne ha parlato lo stesso ministro dell’istruzione e del merito durante un’interrogazione parlamentare, in cui…

Meno alunni, più classi a rischio. L’Italia tocca il minimo storico di nascite

minimo storico di nascite

Non sono incoraggianti i segnali che emergono dal rapporto ISTAT sugli indicatori demografici per il 2024. I dati raccolti dall’istituto italiano di statistica, infatti, fotografano una situazione demografica estremamente complessa, con un nuovo minimo storico per la natalità e famiglie sempre più ristrette. Oltre a rappresentare una sfida per l’intera società, la crisi demografica delinea uno scenario altrettanto complesso per la scuola, che già deve far fronte a diversi problemi…

Hai visto la novità?

X