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OPINIONI

La scuola è un luogo di disobbedienza verso sé stessi, dove si forgia l’individuo. In terzo superiore non puoi essere vittima del possibile lavoro causato dalla probabile università

Oggi sembra che tutti abbiano un’opinione sul ruolo della scuola ma, allo stesso tempo, in pochi ne sono consapevoli. Da una parte, si sente parlare di educazione come strumento per formare i giovani, mentre dall’altra la scuola emerge come soggetto ormai slegato dalle vere esigenze degli studenti.

Nel dibattito sul ruolo della scuola contemporanea si inserisce anche la voce di Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche e influencer. Ospite a Che Tempo che Fa sul Nove link esterno, Prati ha condiviso una prospettiva insolita e provocatoria: la scuola è il luogo sacro della disobbedienza nei confronti di sé stessi.

Edoardo Prati fra passione e provocazione

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Classe 2004, Edoardo Prati è uno studente di lettere classiche ormai molto conosciuto grazie al suo canale TikTok. Nel mare troppo vasto di contenuti tipici dei social media, Prati si distingue con video dai quali emerge una grande passione per la cultura, per il latino e per la letteratura classica.

Non si tratta di un approccio unico nel panorama di Internet, lo dimostra Schettini con il suo “La Fisica Che Ci Piace”, ma al tempo stesso Prati risulta fresco e coinvolgente. A volte, addirittura provocatorio.

In uno dei suoi video, infatti, lo studente romagnolo ha criticato i docenti che insegnano soltanto per lo stipendio. Il ruolo degli insegnanti è fondamentale, nel bene e nel male, nella crescita degli studenti, che necessitano di passione e coinvolgimento.

E proprio su questo tema si innesta la discussione sul ruolo della scuola, protagonista dell’intervento di Edoardo Prati nella trasmissione “Che Tempo che Fa”.

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Il ruolo della scuola secondo Edoardo Prati

Gli anni delle scuole superiori, sostiene Prati, sono fondamentali per il carattere dei giovani ma, allo stesso tempo, servono anche per cambiare e sperimentare. Gli adolescenti, insomma, hanno l’opportunità di seguire le loro passioni, un diritto che dovrebbero poter esercitare senza subire pressioni dalla famiglia, o dalla scuola. Queste le parole dell’umanista:

La scuola è il luogo sacro della disobbedienza nei confronti di sé stessi, che ti offre la possibilità di essere costantemente il contrario di quello che eri prima. E questo è un diritto. Questo la scuola te lo dà ed è importante.

Se il contesto attuale vede nella scuola il luogo in cui uniformarsi, obbedire e meritare, Edoardo Prati va in direzione contraria. La scuola costituisce quel polo che permette di essere davvero liberi, di esprimere quella stratificazione complessa e mutevole che è l’uomo.

Coltivare la virtù e seguire le passioni

Nel corso della trasmissione, in onda sul Nove, Edoardo Prati ricorda come siano in molti a chiedergli perché abbia mai scelto di studiare Lettere Classiche all’università. E la sua risposta riprende il filo proprio dalla scuola come luogo sacro della disobbedienza nei confronti di sé stessi. Continua l’influencer:

C’è qualcosa che non va: gli anni delle superiori sono gli anni della costruzione dell’individuo. Uno in terza superiore già deve essere vittima del possibile lavoro causato dalla possibile università. Forse bisogna recuperare la dimensione del soggetto che agisce la sua vita.

Citando Machiavelli, Prati ricorda quanto sia importante coltivare le proprie virtù e seguire le proprie passioni.  Oggi invece si tende a cercare la fortuna, intesa come l’occasione giusta per avere successo.

Da questo punto di vista, appare ancora più importante il ruolo della scuola come luogo in cui dovrebbe essere possibile coltivare le proprie passioni, e non in cui pianificare il proprio futuro. Si tratta di una differenza sottile, certo, ma fondamentale.

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