Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

L’iperprotezione dei genitori impedisce lo sviluppo dell’autonomia dei bambini

Paolo Crepet non è certo nuovo a opinioni che fanno discutere ma che, allo stesso tempo, descrivono i paradossi del mondo contemporaneo. In particolare, lo psichiatra e sociologo si è concentrato a lungo sulla scuola, parlando spesso del registro elettronico e dell’ingerenza dei genitori nell’educazione dei figli.

Parte da un argomento simile l’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno link esterno: il rapporto fra genitori e figli, che secondo Crepet oggi è disastroso e pieno di mancanze. La responsabilità sarebbe dell’atteggiamento iperprotettivo dei genitori moderni, che alla lunga rischia di fare enormi danni.

un rapporto disastroso

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Prima ancora che a scuola, i bambini dovrebbero poter contare su quello spazio educativo che è la famiglia. Una famiglia purtroppo assente, con dei genitori che preferiscono comportarsi da amici e non assumersi alcuna responsabilità nei confronti dei figli. Secondo Crepet:

Il rapporto tra le generazioni è diventato da preoccupante a disastroso. Basta guardare cosa fanno le madri, i padri che trattano i bambini come se non fossero persone. È una cosa raccapricciante. I bambini e i ragazzini sembra che non sappiano più fare niente in quanto noi adulti gli togliamo qualsiasi responsabilità.

Nel tentativo di far loro del bene, questo il ragionamento del sociologo, finiamo per impedire un corretto sviluppo dei bambini. Togliendo loro qualsiasi responsabilità, non li prepariamo ad un mondo che non aspetta nessuno, e con il quale essi avranno un incontro traumatico. Ma non è tutto.

L’importanza delle favole

Nella sua intervista al Corriere del Mezzogiorno, infatti, Crepet parla anche delle favole e menziona la loro importanza nell’educazione dei bambini. In particolare, il bersaglio della critica è la riscrittura moderna in chiave politicamente corretta di favole antiche, una pratica per lo psichiatra aberrante. Queste le sue parole:

Le favole sono essenziali per confrontarsi con la responsabilità, anche di fronte al dolore e alla morte: servono a questo, se non ci fosse poi qualche altro che vuole trasformarle in politicamente corretto. Io preferisco quelle tradizionali.

Anche nella riscrittura delle favole si tende ad eliminare elementi considerati troppo crudi o spaventosi, ma si tratta di uno sbaglia. Il mondo non è sempre rassicurante, e riconoscerlo non significa tornare nel passato ma assicurarsi di andare avanti nel modo giusto.

Allo stesso tempo, uno studio ha dimostrato che leggere le favole ha anche benefici che vanno oltre l’immediato, soprattutto per il cervello dei bambini.

LEGGI ANCHE
Crepet: “Troppo buonismo educativo dei genitori, stanno crescendo piccoli Buddha a cui guai a dire no”

Come educare meglio i figli

Il vero apprendimento, sottolinea Crepet, passa dagli errori: proteggere i figli da ogni difficoltà significa privarli della possibilità di imparare a gestire le conseguenze delle proprie azioni. Si tratta, come spesso accade, di trovare il giusto equilibrio fra vicinanza e funzione educativa.

Altrettanto importante poi è la qualità del tempo condiviso e l’impatto dell’esempio nella vita dei bambini. Stare tutto il giorno con i genitori serve a poco, se questi ultimi passano ore e ore davanti allo smartphone o facendo altro. Di fronte ad una situazione del genere, è normale che i bambini preferiscano un oggetto materiale come un tablet, o un telefono. Insomma, educare non significa evitare ogni ostacolo per i propri figli o scagliarsi contro un insegnante che ha l’unica colpa di aver dato un voto basso. Al contrario, significa fornire ai bambini gli strumenti per affrontare il mondo in modo consapevole e responsabile. A partire dalla consapevolezza e dalla responsabilità dei genitori, troppo a lungo latente e più che mai necessaria.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Un post su facebook: “L’insegnante non è più fonte di sapere ma esecutore materiale di precise richieste”

fonte di sapere

Che negli ultimi anni la figura dell’insegnante sia cambiata in modo radicale, e non sempre in meglio, non è certo un mistero. A confermarlo sono spesso le parole di docenti come Salvo Amato, molto seguito sui social per lo sguardo critico sul mondo della scuola. Secondo l’insegnante, oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio declino del ruolo dell’insegnante. Lungi dal costituire una fonte di sapere, si limita…

Sono considerati “gli sport della mente”: dama e scacchi a scuola possono insegnare più di quanto si pensi

dama e scacchi a scuola

Il gioco è da sempre uno strumento utile per imparare, soprattutto quando ben integrato nella didattica. Che si tratti di un nuovo modo per insegnare la matematica o le competenze digitali, spesso sono gli studenti più giovani a beneficiare di questo approccio. A Cesena, per esempio, un’iniziativa interessante ha coinvolto un’intera scuola media grazie al progetto “Dama a scuola”. L’idea? Usare la dama, tradizionale gioco da tavolo per due giocatori,…

Un prof precario ha scritto a mano 204 bigliettini di addio per tutti i suoi alunni, alcuni sono scoppiati in lacrime

bigliettini di addio

Il rapporto fra insegnante e alunni è uno dei più importanti nella vita di un adolescente e nel suo percorso di crescita a scuola. Spesso tuttavia sono i momenti fuori dall’ordinario a lasciare un segno profondo, come avvenuto a Palermo durante gli ultimi giorni di scuola. In una scuola secondaria di primo grado del capoluogo siciliano, infatti, un giovane insegnante ha voluto rendere indimenticabile la fine dell’anno scolastico. Il docente…

La matematica, in estate, non può andare in vacanza

andare in vacanza 2025

Quando si avvicinano le vacanze estive, la raccomandazione di molti insegnanti è molto spesso sempre la stessa: che i bambini trascorrano l’estate dedicandosi il più possibile alla lettura. Molto spesso si assegnano come compito anche diari di bordo dell’estate, in cui raccontare i momenti più belli e significativi da riportare a settembre, i primi giorni di scuola. Ma che fine fa la matematica in estate? Alcuni insegnanti, infatti, decidono di…

Uno studente 15enne è andato in crisi di astinenza dopo che i genitori gli avevano impedito l’uso del cellulare. Ricoverato in ospedale

crisi di astinenza

Oggi è molto difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza uno smartphone, dispositivo che utilizziamo per lavoro e per svago, per comunicare e per interagire con gli altri. Proprio per questa ragione, spesso l’abuso del telefono comporta una vera e propria dipendenza, soprattutto fra i giovani. E proprio un giovane di 15 anni è al centro di quanto avvenuto a Orbassano, in provincia di Torino. Il ragazzo è infatti finito…

Uno studente su due non è partito per la gita scolastica

gita scolastica 2025

Parte integrante di un percorso scolastico, i viaggi d’istruzione sono l’occasione per vivere un’esperienza di gruppo e allo stesso tempo imparare sul campo. Eppure, oggi sono sempre di più gli studenti e gli istituti che rinunciano alle gite, limitandosi a organizzare uscite di un solo giorno e comunque entro i confini nazionali. A certificare questa tendenza è un’indagine condotta dall’Osservatorio sulle gite scolastiche 2025 di Skuola.net, il portale dedicato agli…

Più di un milione di studenti non vuole l’ora di religione

ora di religione

L’insegnamento della religione cattolica è da tantissimo tempo parte integrante dei percorsi scolastici, ma gli studenti possono scegliere se avvalersene o meno. Ecco, secondo i dati diffusi dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti , sono sempre di più quelli che scelgono un’attività alternativa. Si tratta di una tendenza diffusa soprattutto in alcune aree del territorio italiano ma comune ai vari gradi di istruzione, con alcune differenze. Vediamo allora più…

Nuove Indicazioni Nazionali, si parte da settembre 2026. Tutti i libri di testo dovranno essere aggiornati

Nuove Indicazioni Nazionali

Si è tanto parlato delle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e il primo ciclo di istruzione volute da Giuseppe Valditara. Se il dibattito pubblico si è più concentrato su questioni come il ritorno del latino alle medie o la lettura della Bibbia alla primaria, il cambiamento si preannuncia ancora più profondo di così. Ne ha parlato lo stesso ministro dell’istruzione e del merito durante un’interrogazione parlamentare, in cui…

Meno alunni, più classi a rischio. L’Italia tocca il minimo storico di nascite

minimo storico di nascite

Non sono incoraggianti i segnali che emergono dal rapporto ISTAT sugli indicatori demografici per il 2024. I dati raccolti dall’istituto italiano di statistica, infatti, fotografano una situazione demografica estremamente complessa, con un nuovo minimo storico per la natalità e famiglie sempre più ristrette. Oltre a rappresentare una sfida per l’intera società, la crisi demografica delinea uno scenario altrettanto complesso per la scuola, che già deve far fronte a diversi problemi…

Hai visto la novità?

X