Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
EDUCAZIONE

Ma l’educazione finanziaria si dovrebbe insegnare a scuola, sì o no?

Quello dell’educazione finanziaria a scuola è un tema che ciclicamente torna al centro del dibattito pubblico. Da anni ormai i temi legati al risparmio e all’economia sono sempre più importanti per gli italiani, e molte persone ritengono che competenze di questo tipo siano essenziali per i ragazzi.

Ma davvero è necessario introdurre l’educazione finanziaria già alla scuola primaria, come previsto dalle ultime normative, oppure si rischia di togliere spazio ad altre discipline altrettanto fondamentali? Come vedremo, entrambe le posizioni hanno pro e contro, ma anche soluzioni interessanti.

Educazione finanziaria in Italia

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Il punto di partenza è l’indagine OCSE PISA 2022 sulla Financial Literacy link esterno che, in relazione alla situazione italiana, ha messo in luce alcuni dati interessati. Eccone alcuni:

  • gli studenti italiani conoscono meno termini finanziari fondamentali rispetto alla media OCSE;
  • gli studenti provenienti da famiglie più svantaggiate parlano poco di economia, meno rispetto ai coetanei con un background privilegiato;
  • i giovani parlano più di spesa quotidiana con la famiglia che di temi come il risparmio o la gestione finanziaria;
  • anche in materia di educazione finanziaria l’Italia sembra essere divisa in due con il nord più preparato rispetto al sud, e gli studenti degli istituti tecnici più preparati rispetto agli altri.

Nonostante queste differenze rispetto alla media europea o all’interno del contesto italiano, più di 6 studenti italiani su 10 ritengono che l’educazione finanziaria sia molto importante. Soltanto 4 su 10, tuttavia, pensano che l’argomento sia interessante.

Pro e contro

Come dicevamo nell’introduzione, e come d’altronde confermano i dati del rapporto OCSE PISA, gli studenti italiani sono interessati al tema dell’educazione finanziaria a scuola. Il problema rimane: come introdurre l’insegnamento? Va bene già farlo dalla scuola primaria oppure bisogna attendere? Sono due le principali posizioni al riguardo link esterno:

  • da un lato, c’è chi è convinto che bisogna parlare di educazione finanziaria a scuola a partire da concetti semplici, e continuare poi con concetti più complessi;
  • dall’altro lato, molti ritengono che per dare spazio all’educazione finanziaria a scuola si dovrebbe sacrificare del tempo già impiegato per altre materie, ben più importanti.

In particolare, secondo quest’ultima posizione, la scuola deve insegnare a pensare, non la finanza. Al massimo, dovrebbero essere i genitori ad introdurre i ragazzi ai concetti dell’educazione finanziaria, senza gravare ulteriormente su una scuola in cui le ore sono sempre troppo poche.

Eppure, a livello europeo la storia è diversa, con diversi Paesi che hanno intenzione di integrare i concetti finanziari all’interno dei programmi scolastici, o lo hanno già fatto. Uno degli esempi più interessanti è quello della Danimarca, in cui l’educazione finanziaria è obbligatoria a partire dai 13 anni in su. Ma per la primaria?

educazione finanziaria a scuola

Che anche i bambini debbano conoscere alcuni semplici concetti finanziari non è certo in dubbio, ma rimane il problema di come introdurre il loro studio nella scuola primaria. Una risposta è arrivata dal sussidiario “Incanto”, edito da Gruppo Editoriale ELi, che include un’intera sezione dedicata all’educazione finanziaria.

Il capitolo si intitola “La mia prima educazione finanziaria” e propone diverse attività pratiche per insegnare ai bambini concetti economici attraverso il gioco. Grazie ad esse, gli alunni imparano facilmente:

  • come gestire un budget, magari per acquistare quaderni, colori e altri materiali scolastici;
  • come pianificare le spese, con l’obiettivo di organizzare una festa di classe;
  • l’importanza di dividere il budget per le spese dal risparmio.

Benché sia una competenza fondamentale nella società contemporanea, l’educazione finanziaria non riceve l’attenzione che merita. Saper gestire il denaro, comprendere concetti come inflazione e risparmio, essere consapevoli delle proprie scelte finanziarie può fare la differenza nella propria vita.

INCANTO

Scopri il nuovo sussidiario per i primi tre anni di scuola primaria con l’educazione finanziaria

Per questa ragione, è importante imparare a maneggiare queste nozioni nel quotidiano e già da piccoli, a partire dalla scuola elementare. E magari con il manuale giusto.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Le penna rossa “urla” l’errore mentre quella verde è più gentile. Ma è davvero così?

penna rossa

Da sempre la penna rossa è associata, in ambito scolastico, alle correzioni dell’insegnante. Che sia su un compito in classe o su un esercizio, è il segno inconfondibile di errori o dimenticanze da parte degli studenti. Eppure, da diverso tempo ormai anche questo (vecchio) pilastro della scuola sta cambiando. Sempre più insegnanti infatti scelgono di usare una penna verde per le loro correzioni e non più una rossa, con un…

Lanciata una petizione per tenere le scuole aperte anche a giugno e luglio ma con pause più lunghe durante l’anno scolastico

pause più lunghe durante l’anno scolastico

In Italia si va a scuola da inizio settembre a inizio giugno, con date che possono variare da regione a regione per ragioni climatiche e sociali. Si tratta di un’organizzazione dell’anno scolastico che ormai è in vigore da tantissimo tempo, e che in molti stanno pensando di cambiare. Dopo il caso dell’Emilia Romagna, in cui la giunta regionale ha proposto una simile modifica al calendario, adesso arriva anche una petizione…

Docenti, insegnanti di sostegno e ricercatori italiani sono forse le persone più maltrattate d’Italia, il professore è visto solo come un nemico

persone più maltrattate d’Italia

“Oggi professori, insegnanti di sostegno e ricercatori sono forse le persone più maltrattate d’Italia”. Queste sono le parole, senza mezzi termini, di Arianna Porcelli Safonov in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera , in cui parla del senso dell’istruzione oggi. Benché le contraddizioni del sistema scolastico italiano siano sotto gli occhi di tutti, l’attrice porta all’attenzione una questione fondamentale. Oggi infatti i bambini vengono visti come essere perfetti e intoccabili,…

Chi scrive a mano pensa meglio, la scrittura a mano è un superpotere per imparare. Lo dimostra uno studio norvegese

Chi scrive a mano pensa meglio

Con il recente aggiornamento delle indicazioni nazionali per il primo ciclo, torna in auge il dibattito sull’importanza del corsivo e, in generale, della scrittura a mano. Si tratta infatti di un’attività la cui importanza è passata in secondo piano, in un’epoca come la nostra, ma che nondimeno risulta fondamentale nel processo di sviluppo dei ragazzi, e non solo. Lo confermano le tante testimonianze di esperti e diversi studi, secondo cui…

ChatGpt ci rende davvero stupidi? La risposta ufficiale arriva da uno studio del MIT

chatgpt ci rende stupidi

L’intelligenza artificiale è oggi parte integrante della nostra vita quotidiana, che sia utile per lavoro, svago o anche come aiuto nei compiti scolastici. Si tratta di uno strumento dalle grandi potenzialità il cui uso va regolato, soprattutto in ambito educativo. Meno spesso si parla invece degli effetti che l’uso dell’intelligenza artificiale può avere sull’attività cerebrale. A farlo è un recente studio del Media Lab del MIT , secondo cui l’uso…

Crepet: “Da quando abbiamo smesso di bocciare, la scuola ha perso autorevolezza. Si può invertire la rotta solo attraverso il merito”

abbiamo smesso di bocciare

La scuola di oggi non sa più formare le nuove generazioni: ha perso autorevolezza e manca di figure adulte capaci di guidare davvero i ragazzi. Questo in breve il duro giudizio di Paolo Crepet sul sistema scolastico italiano, dato in diverse interviste e interventi recenti. Ma non è tutto qui. Secondo il sociologo, infatti, è l’intero modello educativo ad attraversare una fase di profonda crisi, dalla scuola agli studenti, da…

Ora è ufficiale: smartphone vietati alle superiori, Valditara firma la circolare. «È per il benessere degli studenti»

smartphone vietati alle superiori

Dal prossimo anno scolastico, anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno lasciare lo smartphone nello zaino. Come già annunciato in TV, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha infatti firmato la circolare che vieta l’uso del telefono anche nel secondo ciclo. Anche per scopi didattici. La stretta è giustificata, sostiene Giuseppe Valditara, dalla necessità di tutelare l’apprendimento e il benessere degli studenti. Ma, nonostante le molte voci…

Troppi ricorsi contro le pagelle, per l’esperto i genitori sono rimasti immaturi e si comportano da “adultescenti”

Troppi ricorsi contro le pagelle

A nessuno piace ricevere una pagella con voti troppo bassi, soprattutto se inferiori alle aspettative. Rispetto a poco tempo fa, tuttavia, è cambiato il modo in cui essi vengono recepiti dalle famiglie: non più come incentivo a migliorare, ma come un torto a cui porre rimedio. E così, come riporta Il Messaggero , negli ultimi anni sono aumentati i ricorsi contro le pagelle da parte dei genitori, e non è…

La scuola primaria mantiene una parvenza di educazione, poi dalle medie in poi è un disastro

dalle medie in poi è un disastro

Umberto Galimberti non è certo nuovo a opinioni divisive, soprattutto relative al mondo della scuola. Se spesso il filosofo si è concentrato sul declino degli insegnanti, troppo interessati alle nuove tecnologie o troppo innamorati dello stipendio, adesso è il turno dei genitori e del loro ruolo. Durante un recente intervento , infatti, Galimberti ha avuto modo di analizzare la crisi della scuola a partire dal fallimento della famiglia. Con alcune…

Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Hai visto la novità?

X