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MATEMATICA

Acquisizione e consolidamento della conoscenza dei numeri fino a 100, attività per la classe seconda e consigli per l’insegnante

La programmazione annuale di matematica proposta in classe seconda ha l’obiettivo di condurre il bambino a formare, in modo graduale, un pensiero matematico che parta dalla realtà concreta che egli può maneggiare, compiendo in questo modo un percorso di astrazione. Una parte importante di questa sezione della matematica è dedicata all’acquisizione e al consolidamento della conoscenza dei numeri fino a 100. All’inizio di questa fase il bambino si distacca dalla realtà fisica e impara che le parole-numero, che prima avevano un significato solo se associate a un insieme di oggetti fisicamente presente, possono essere rapportate alla numerosità di un insieme senza la presenza degli elementi concreti da contare.

A questo proposito sono utili esercizi come far contare sia in ordine progressivo sia regressivo partendo da un numero dato, far osservare al bambino insiemi piuttosto numerosi di oggetti e, dopo avergli dato dei cartellini con i numeri corrispondenti, farglieli associare.

LE OPERAZIONI

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Una volta certi che la costruzione del numero sia stata consolidata, i bambini possono operare con sicurezza anche con i numeri più alti. Gli alunni dovrebbero avere ben chiaro il concetto di addizione e sottrazione avendolo affrontato in classe prima. Ora si tratta di applicare quelle competenze a numeri maggiori. In classe seconda, inoltre, saranno introdotte anche moltiplicazioni e divisioni. Sarà importantissimo partire sempre da situazioni pratiche, di realtà.

È possibile approfittare di tutte quelle situazioni che, casualmente, si creano nella classe per eseguire le operazioni. Ad esempio: se un giorno ci sono alcuni bambini assenti, oltre a calcolare quanti sono i bambini presenti, dopo aver comunicato alla classe le presenze dei giorni precedenti si potrà chiedere loro di calcolare quanti bambini in più o in meno ci sono oggi rispetto agli altri giorni. Alla fine è consigliabile far costruire una tabella in cui inserire i dati ricavati, che potrà servire anche in altri momenti. Sono moltissime le situazioni che si potranno creare usando materiali presenti in classe o che gli alunni hanno portato da casa.

LE TABELLINE

Lo studio delle tabelline richiede ai bambini un grande sforzo di memorizzazione. È necessario però che essi capiscano che questa fatica sarà loro molto utile per poter eseguire con più facilità e rapidità sia le moltiplicazioni sia le divisioni. Spesso infatti le difficoltà che gli insegnanti riscontrano quando gli alunni eseguono queste operazioni sono dovute proprio al fatto di non conoscere con sicurezza le tabelline. I bambini mostrano grande impegno anche in compiti difficili se capiscono il senso di ciò che stanno facendo. Perciò la migliore motivazione sarà quella di spiegare loro in cosa possa essere utile la conoscenza delle tabelline, incoraggiando sempre ogni progresso.

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Prima di iniziare lo studio delle tabelline è bene proporre degli esercizi per sviluppare la capacità di attenzione e memorizzazione.

  • Fate compiere a un bambino una serie di azioni in fila: ad esempio alzare una mano, abbassarla, alzare un piede, abbassarlo, alzare lo sguardo verso l’alto. Fate ripetere agli altri bambini i gesti nell’ordine giusto. Aumentate gradualmente il numero di gesti.
  • Presentate agli allievi alcuni oggetti in fila, mescolate e chiedete di metterli nuovamente nell’ordine in cui erano all’inizio; aumentate gradualmente il numero di oggetti.
  • Fate ascoltare ai bambini (che avranno gli occhi chiusi) il suono di alcuni strumenti. Chiedete loro di riprodurre i suoni degli strumenti nell’ordine in cui li hanno uditi. Aumentate gradualmente il numero di strumenti, ripetendo talvolta anche gli stessi suoni.
  • Proponete un esercizio simile a quello di “ricordo dei suoni”, sostituendo i suoni con odori di erbe aromatiche.

L’utilizzo di esperienze sensoriali che coinvolgano in modo giocoso i bambini li aiuterà a sviluppare le capacità di osservazione e memorizzazione. Nella presentazione delle tabelline l’insegnante può anche scegliere di proporne lo studio in un ordine differente da quello proposto nel libro. Ad esempio:

  • le tabelline del 2, del 4 e dell’8;
  • le tabelline del 3, del 6 e del 9;
  • le tabelline del 5 e del 10;
  • per ultima la tabellina del 7, che risulta quella di più difficile memorizzazione.

È importante far notare ai bambini la proprietà commutativa della moltiplicazione: i bambini dovranno scoprire, attraverso l’uso degli schieramenti, che l’ordine dei fattori non influenza il risultato finale. In questo modo, man mano che i bambini imparano nuove tabelline, l’insegnante farà notare loro che conoscono già il risultato di alcune moltiplicazioni, perché le hanno già studiate nelle tabelline precedenti con un diverso ordine dei fattori.

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I PROBLEMI

Particolare attenzione deve essere data ai problemi, che spesso costituiscono un grosso scoglio per alcuni bambini. Due sono gli errori da evitare: 1) proporre ai bambini solo problemi-esercizio che si risolvono in modo standardizzato; 2) sottoporre loro situazioni astratte e lontane dal loro mondo e dalla loro esperienza. Il problema è un’esercitazione complessa che richiede una serie di abilità e competenze da parte del bambino: la comprensione del testo, la domanda, i dati che possono essere utili o meno… È per questo che sul libro è presente un percorso che analizza le varie parti del problema e le mette in relazione. Tuttavia, prima di pretendere dagli alunni che risolvano correttamente e con ordine il problema sul quaderno, è bene sottoporre loro tante situazioni problematiche da “vivere” e risolvere sul terreno della concretezza. In fondo, un problema si può risolvere anche mentre si gioca in giardino durante la ricreazione!

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