La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Bisogna vietare i social ai più giovani e ritornare all’alfabetizzazione riscoprendo la scrittura a mano

Uno dei dibattiti più sentiti all’interno del contesto scolastico, e non, è senza dubbio quello riguardante l’uso della tecnologia fra bambini e adolescenti. Se infatti alcuni vedono nei dispositivi digitali un valido strumento per l’educazione, altri invece mettono in guardia dalle conseguenze di un loro abuso.

La scrittrice Susanna Tamaro, in una recente intervista su Vanity Fair link esterno, ha fatto proprie alcune delle preoccupazioni riguardanti la tecnologia, avanzando anche una potenziale soluzione: riscoprire il valore dell’educazione e della scrittura a mano, a partire dalla scuola.

Il perenne dibattito

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Le polemiche sull’abuso della tecnologia si legano strettamente al dibattito riguardante l’uso dei social media da parte dei più giovani. Da un lato, è vero che l’accesso a queste piattaforme in Italia è vietato ai minori di 14 anni, pur nella difficoltà di un controllo efficace e mirato. Dall’altro lato, l’approccio che punta a vietare gli smartphone a scuola ha molti sostenitori, ma anche molti critici.

C’è chi ritiene che i social media abbiano un’influenza negativa sulle competenze sociali degli studenti, come Anna Oliverio Ferraris, e chi invece pensa che l’uso dei social debba diventare una materia scolastica, come Milena Gabanelli. Le due posizioni sono chiare: da una parte l’attenzione sui potenziali rischi della tecnologia, dall’altra il focus sui vantaggi di un utilizzo consapevole.

La riflessione di Susanna Tamaro parte proprio da questo punto: vietare tout court l’uso di uno strumento non può costituire una soluzione efficace. Certo, può rappresentare un passo talvolta necessario, ma che non agisce sulla radice del problema. Cosa fare allora?

Ripartire dall’educazione

La necessità di affrontare il problema alla radice, continua Susanna Tamaro nell’intervista a Vanity Fair, sposta il focus del dibattito dalla tecnologia al ruolo dell’educazione. Queste le parole della scrittrice:

Siamo nutriti di spazzatura, di immagini dove il criminale è sempre il più forte che alla fine vince. Bisogna tener presente che il cervello dei più piccoli è una spugna che assorbe in maniera acritica: se gli si propone solo violenza, violenta sarà la sua reazione di fronte a ciò che non conosce e non sa affrontare.

Diventa quindi fondamentale riportare le virtù nel discorso sociale, nel tentativo di indicare ai ragazzi una strada che sappia aiutarli ad affrontare la vita quotidiana. Soltanto da questo punto di vista le restrizioni all’uso dei social media e il divieto dello smartphone a scuola diventano utili.

LEGGI ANCHE
Susanna Tamaro: “Cambiare completamente l’insegnamento della letteratura a scuola, è una cosa vergognosa”

La scrittura a mano

Se però da un lato si vietano i social e gli smartphone, dall’altro è necessario fornire ai giovani delle alternative. Per Tamaro è importante tornare a riscoprire la lettura e l’educazione ai valori morali, vera chiave per contrastare la deriva contemporanea, e unico modo per riportare al centro il ruolo dell’educazione.

Entra in gioco anche il ritorno alla scrittura a mano, che rappresenta molto di più che una semplice sequenza di gesti o una mera abitudine. Continua la scrittrice:

Essendo anche maestra elementare, è una mia battaglia: tornare a scrivere a mano. Io stessa scrivo a mano i libri. Ho iniziato a usare il computer negli anni Novanta e all’inizio è stato fantastico. Però pian piano il computer ha cominciato a divorare i miei spazi: sostituiva le parole che non conosceva, metteva sottolineature in rosso. Bloccava il mio flusso creativo. Allora circa 7 anni fa l’ho messo da parte e ho ripreso a scrivere a mano, con grande gioia.

Scrivere a mano non è soltanto una competenza pratica, ma un modo per entrare in contatto con sé stessi e sviluppare, allo stesso tempo, concentrazione e creatività. Due competenze che rischiano di scomparire nel momento in cui i giovani vengono assorbiti perennemente da piattaforme in cui la fruizione è passiva.

Con il suo appello, Susanna Tamaro invita quindi a riflettere sull’impatto che l’abuso della tecnologia ha nella formazione dei giovani. E se basta uno smartphone o un social per influire negativamente sulla loro crescita, allora basta anche un piccolo gesto per invertire la tendenza.

Come iniziare a scrivere a mano.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Pepper è il sussidiario preferito dagli insegnanti, è arrivato primo in un sondaggio creato in un gruppo facebook

pepper è il sussidiario preferito 2025

I primi anni della scuola primaria sono importantissimi, perché possono influenzare il modo in cui i bambini apprendono, pensano e sviluppano competenze fondamentali. È allora altrettanto importante la scelta del sussidiario, strumento essenziale tanto per gli alunni quanto per gli insegnanti. E quale migliore opinione se non quella degli stessi insegnanti, che vivono ogni giorno la scuola? Un recente sondaggio in gruppo Facebook molto frequentato dai docenti , infatti, ha…

Un’ottima proposta per il libro delle vacanze estive

libro delle vacanze estive

Maggio è il momento di scegliere i libri per le vacanze della scuola primaria: ma cosa cercano gli insegnanti nei volumi per il ripasso estivo? Innanzitutto, sono uno strumento che serve non solo a non dimenticare ciò che si è svolto durante l’anno, ma anche e soprattutto a consolidare gli apprendimenti. Oltre al ripasso degli argomenti affrontati durante l’anno, è importante che le attività proposte siano avvincenti e divertenti. Come…

Le parole emozionano e anche i miti più antichi possono aiutare i bambini a dare un nome alle emozioni che provano

parole per emozionare

Bisogna parlare ai ragazzi di cose che li riguardano direttamente. Solo così possiamo accendere in loro la voglia di imparare. A pensarlo è Cristina Dell’Acqua, docente e autrice, che quest’anno ha scritto la rubrica “Parole per emozionare”, portando nelle scuole primarie un modo nuovo di comunicare e trasmettere curiosità ai bambini: l’utilizzo dei miti per riflettere sulle emozioni. La sezione realizzata dall’autrice è parte integrante del volume Direzione Letture 4-5…

Riconoscersi cittadini e cittadine attraverso la storia e la geografia

storia e la geografia

Parlare di cittadinanza appare oggi molto attuale anche alla luce dei nuovi documenti programmatici per la nostra scuola. Ma la cittadinanza non è soltanto una questione legislativa o normativa; per le nostre alunne e i nostri alunni è soprattutto una questione affettiva, emotiva, personale e familiare. Se, quindi, dobbiamo tener conto che è necessario sostenere alunni e alunni nell’acquisizione della “pratica consapevole della cittadinanza”, come insegnanti dobbiamo operare in modo…

Dal prossimo anno scolastico la Cina introdurrà ufficialmente l’ora di intelligenza artificiale

ora di intelligenza artificiale

Da diversi anni ormai quando si parla di innovazione ci si riferisce soprattutto all’intelligenza artificiale e al suo uso nel quotidiano. Il discorso è valido anche in ambito scolastico, dove ancora oggi la questione delle IA è dibattuta dentro e fuori le aule, e si interseca con l’abuso della tecnologia in classe. Dove invece la prospettiva sull’intelligenza artificiale sembra il frutto di un investimento nel futuro è la Cina. Di…

L’Italia ha il record europeo di ore passate sui compiti per casa

ore passate sui compiti per casa

I compiti per casa rappresentano una parte importante dell’impegno scolastico degli studenti italiani, oltre ad un argomento di discussione sempre attuale. Secondo Nicola Gratteri, per esempio, se un insegnante ne assegna pochi allora non vuole il bene dei propri alunni. Certo, ma quanti? Il nostro sistema scolastico è infatti caratterizzato da un primato piuttosto particolare in ambito europeo: in pratica, gli studenti italiani passano in media più ore a fare…

“Bocciate mia figlia in quinto superiore, è autistica e sta facendo progressi miracolosi”: l’appello di una madre diventa virale

bocciate mia figlia

La scuola italiana ha fatto molti passi avanti per l’inclusione degli studenti con disturbi dello spettro autistico. A volte si tratta di iniziative portate avanti da singoli docenti e dirigenti, educatori e famiglie. A volte, sono le stesse case editrici a proporre materiali e attività inclusive: è il caso del progetto #altuofiancoSostegno , nato in collaborazione con Il mondo di Diegosauro. Eppure, l’inclusione non è un processo lineare: spesso i…

Come organizzare l’accoglienza per il primo giorno di scuola nel “Parco dei Divertimenti” di Pepper

accoglienza di Pepper

Prima ancora di chiedere a bambine e bambini di trasferire le conoscenze apprese nella Scuola dell’Infanzia su un foglio, con la matita in mano, sarebbe opportuno far vivere momenti nei quali possano sperimentare alcune attività vivendole con il proprio corpo. Sono proposte caratterizzate dall’approccio laboratoriale di cui alunni e alunne hanno bisogno, soprattutto nella prima fase di esplorazione del nuovo ambiente. Ciò vi consentirà di osservarli/e anche al di fuori…

Agli studenti dico di non fare il liceo classico perché a scuola si deve studiare quello che serve non ciò che piace

studiare quello che serve

Che il liceo classico sia uno dei pilastri dell’educazione italiana non è certo un mistero. Dopo anni di cali finalmente le iscrizioni sono tornate a crescere e, in aggiunta, in molti lo ritengono un indirizzo fondamentale per la formazione di cittadini consapevoli. Eppure non tutti sono d’accordo: l’imprenditore Alberto Forchielli, fondatore dell’associazione Drin Drin, ha un’idea piuttosto diversa dell’educazione. Nelle sue parole, la scuola deve concentrarsi sull’innovazione e sullo sviluppo…

L’insegnante porta il suo cane in classe e l’iniziativa si rivela un successo: “Alunni più attenti, voti più alti e più rispetto e collaborazione tra i compagni”

insegnante porta il suo cane in classe

In provincia di Rieti, nella scuola primaria di Cittaducale e Canetra, da mesi gli alunni seguono le lezioni di matematica insieme ad un’ospite speciale. Si tratta di Aida, il labrador delle docente, che quasi ogni giorno entra in classe, si siede al suo banco e partecipa alla vita di classe insieme ai suoi compagni umani. Il progetto innovativo sta dimostrando quanto la presenza di un cane in aula possa influenzare…

Hai visto la novità?

X