Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
GESTIONE DELLA CLASSE

Come gestire una classe difficile, i consigli degli insegnanti che ce l’hanno fatta

Avere e dover gestire una classe difficile può essere un problema molto grande. Non solo si termina una giornata scolastica con l’emicrania e la fatica di un maratoneta, ma è anche, spesso, problematico portare a termine attività didattiche, raggiungere obiettivi, ottenere risultati positivi.

Gli studenti più chiassosi ed esuberanti finiscono con il catturare tutta l’attenzione dell’insegnante, che è costretto a interrompere spesso attività e spiegazioni per cercare di ripristinare l’ordine e il silenzio: gli alunni, invece, più timidi e silenziosi o che presentano difficoltà, rischiano di essere involontariamente penalizzati dall’eccessivo rumore in classe o dall’insegnante che fatica a concentrarsi su loro, in quanto indaffarato a sedare gli animi più turbolenti.

Ma come fare per gestire queste situazioni e cercare di rendere le lezioni più positive per tutti? Come tirare fuori il meglio dagli alunni più “difficili”, che ci chiedono comprensione e affetto attraverso i modi meno piacevoli? Ecco alcuni suggerimenti di colleghi e colleghe che hanno adottato strategie che si sono rivelate vincenti.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

DARE INCARICHI

Gli alunni più irrequieti hanno necessità di canalizzare la loro immensa energia in modo positivo, sentirsi utili, rinforzare l’autostima. Sono consci del “caos” che creano, anche se non riescono a evitare certi comportamenti, e inconsciamente temono di non essere i benvenuti in classe. Assegnare compiti di responsabilità relativi alla vita in classe (dare messaggi ad altri insegnanti, consegnare quaderni o libri, distribuire materiali…) ha avuto, come riportano alcuni colleghi, un effetto positivo su quegli alunni costantemente in movimento e alla ricerca di attenzioni, che si sentiranno utili e indispensabili alla vita in classe.

IL CARTELLONE DELLE “FACCINE”

Tabelloni, stickers e faccine sono metodi anglosassoni che qualche insegnante ha adottato, con successo, anche qui nel bel paese. Alcuni insegnanti hanno creato un cartellone con tutti i nomi degli alunni, vicino ai quali ogni giorno si applica uno sticker verde, se il comportamento è stato corretto, giallo se è stato “così così” e rosso se proprio non ci siamo. I più irrequieti hanno migliorato il proprio atteggiamento perché si sono mostrati motivati nel “collezionare” bollini verdi, smile, stelline o qualunque altro simbolo del buon comportamento che vogliamo adottare.

PRIVILEGIARE ATTIVITÀ PIÙ “TRANQUILLE”

Sebbene sia fantastico proporre lavori di gruppo, attività di gioco e di drammatizzazione, modalità didattiche più dinamiche e divertenti, purtroppo con alcune classi è necessario praticare per la maggior parte attività più “classiche”, almeno fino a quando non si arriva a una maggiore maturità o non si trova un modo più efficace per gestire l’esuberanza. Molti insegnanti hanno dovuto adottare, a malincuore, attività più “classiche”, mentre cercavano di capire come fare per gestire una classe difficile, per portare comunque a termine gli obiettivi didattici.

TRASFORMARE PAROLE NEGATIVE IN POSITIVE

Per richiamare alcuni alunni è stato dimostrato che sia più efficace rivolgere le comunicazioni in modo positivo, invece di iniziare frasi e rimproveri con “non” o sottolineando i gesti sbagliati. Per esempio, invece di dire “Non urlare” si può dire che quando parla più piano tutti sono felici e in classe si sa bene. Invece di dire “In classe non si corre” si può dire “In classe si può camminare” e così via. Una strategia semplice in stile PNL che ha dato discreti risultati agli insegnanti che l’hanno utilizzata.

COMUNICARE CON LA FAMIGLIA

Che le famiglie si dimostrino collaborative o no, che siano più o meno presenti, è necessario che l’alunno sappia sempre che gli adulti responsabili del suo percorso educativo, insegnanti e famiglia, comunicano regolarmente e la famiglia viene informata di eventuali comportamenti sbagliati a scuola. Per alcuni di essi non funziona, ma per altri è stato provato che sapere che i genitori saranno informati, non per forza attraverso le note sul diario ma anche semplicemente comunicando, è un grosso deterrente a mettere in atto comportamenti che non rispettano le regole.

CAPIRE LE REALI PROBLEMATICHE

Tutti gli insegnanti concordano, infine, su questo aspetto. È necessario capire qual è il disagio dietro il comportamento scorretto, per comprenderlo e poter aiutare gli studenti, per quanto possibile. Dietro maleducazione ed eccessiva esuberanza ci sono, infatti, spesso problemi gravi o moderati, ma indubbiamente disagio e aspetti problematici sui quali cercare di intervenire a monte. Oltre a questo, è fondamentale concentrarsi sul lodare i comportamenti corretti, quando ci sono, dimostrare che vengono notati, invece di mettere sempre l’accento su quelli negativi. Ricordiamo che uno studente che si comporta male, spesso, vuole attirare l’attenzione, indipendentemente da che tipo di attenzione essa sia.

Hai altri interessanti strategie da consigliare su come gestire una classe difficile? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie 

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Crepet: “Da quando abbiamo smesso di bocciare, la scuola ha perso autorevolezza. Si può invertire la rotta solo attraverso il merito”

abbiamo smesso di bocciare

La scuola di oggi non sa più formare le nuove generazioni: ha perso autorevolezza e manca di figure adulte capaci di guidare davvero i ragazzi. Questo in breve il duro giudizio di Paolo Crepet sul sistema scolastico italiano, dato in diverse interviste e interventi recenti. Ma non è tutto qui. Secondo il sociologo, infatti, è l’intero modello educativo ad attraversare una fase di profonda crisi, dalla scuola agli studenti, da…

Ora è ufficiale: smartphone vietati alle superiori, Valditara firma la circolare. «È per il benessere degli studenti»

smartphone vietati alle superiori

Dal prossimo anno scolastico, anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno lasciare lo smartphone nello zaino. Come già annunciato in TV, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha infatti firmato la circolare che vieta l’uso del telefono anche nel secondo ciclo. Anche per scopi didattici. La stretta è giustificata, sostiene Giuseppe Valditara, dalla necessità di tutelare l’apprendimento e il benessere degli studenti. Ma, nonostante le molte voci…

Troppi ricorsi contro le pagelle, per l’esperto i genitori sono rimasti immaturi e si comportano da “adultescenti”

Troppi ricorsi contro le pagelle

A nessuno piace ricevere una pagella con voti troppo bassi, soprattutto se inferiori alle aspettative. Rispetto a poco tempo fa, tuttavia, è cambiato il modo in cui essi vengono recepiti dalle famiglie: non più come incentivo a migliorare, ma come un torto a cui porre rimedio. E così, come riporta Il Messaggero , negli ultimi anni sono aumentati i ricorsi contro le pagelle da parte dei genitori, e non è…

La scuola primaria mantiene una parvenza di educazione, poi dalle medie in poi è un disastro

dalle medie in poi è un disastro

Umberto Galimberti non è certo nuovo a opinioni divisive, soprattutto relative al mondo della scuola. Se spesso il filosofo si è concentrato sul declino degli insegnanti, troppo interessati alle nuove tecnologie o troppo innamorati dello stipendio, adesso è il turno dei genitori e del loro ruolo. Durante un recente intervento , infatti, Galimberti ha avuto modo di analizzare la crisi della scuola a partire dal fallimento della famiglia. Con alcune…

Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Un post su facebook: “L’insegnante non è più fonte di sapere ma esecutore materiale di precise richieste”

fonte di sapere

Che negli ultimi anni la figura dell’insegnante sia cambiata in modo radicale, e non sempre in meglio, non è certo un mistero. A confermarlo sono spesso le parole di docenti come Salvo Amato, molto seguito sui social per lo sguardo critico sul mondo della scuola. Secondo l’insegnante, oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio declino del ruolo dell’insegnante. Lungi dal costituire una fonte di sapere, si limita…

Sono considerati “gli sport della mente”: dama e scacchi a scuola possono insegnare più di quanto si pensi

dama e scacchi a scuola

Il gioco è da sempre uno strumento utile per imparare, soprattutto quando ben integrato nella didattica. Che si tratti di un nuovo modo per insegnare la matematica o le competenze digitali, spesso sono gli studenti più giovani a beneficiare di questo approccio. A Cesena, per esempio, un’iniziativa interessante ha coinvolto un’intera scuola media grazie al progetto “Dama a scuola”. L’idea? Usare la dama, tradizionale gioco da tavolo per due giocatori,…

Un prof precario ha scritto a mano 204 bigliettini di addio per tutti i suoi alunni, alcuni sono scoppiati in lacrime

bigliettini di addio

Il rapporto fra insegnante e alunni è uno dei più importanti nella vita di un adolescente e nel suo percorso di crescita a scuola. Spesso tuttavia sono i momenti fuori dall’ordinario a lasciare un segno profondo, come avvenuto a Palermo durante gli ultimi giorni di scuola. In una scuola secondaria di primo grado del capoluogo siciliano, infatti, un giovane insegnante ha voluto rendere indimenticabile la fine dell’anno scolastico. Il docente…

La matematica, in estate, non può andare in vacanza

andare in vacanza 2025

Quando si avvicinano le vacanze estive, la raccomandazione di molti insegnanti è molto spesso sempre la stessa: che i bambini trascorrano l’estate dedicandosi il più possibile alla lettura. Molto spesso si assegnano come compito anche diari di bordo dell’estate, in cui raccontare i momenti più belli e significativi da riportare a settembre, i primi giorni di scuola. Ma che fine fa la matematica in estate? Alcuni insegnanti, infatti, decidono di…

Uno studente 15enne è andato in crisi di astinenza dopo che i genitori gli avevano impedito l’uso del cellulare. Ricoverato in ospedale

crisi di astinenza

Oggi è molto difficile immaginare la nostra vita quotidiana senza uno smartphone, dispositivo che utilizziamo per lavoro e per svago, per comunicare e per interagire con gli altri. Proprio per questa ragione, spesso l’abuso del telefono comporta una vera e propria dipendenza, soprattutto fra i giovani. E proprio un giovane di 15 anni è al centro di quanto avvenuto a Orbassano, in provincia di Torino. Il ragazzo è infatti finito…

Hai visto la novità?

X