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APPRENDIMENTO

La scuola secondo Raffaele Ciambrone: si chiama metodo Modi, ha una diversa organizzazione scolastica per un apprendimento più “felice”

Il programma Modi, che è l’acronimo di migliorare l’organizzazione didattica, è attualmente in sperimentazione in alcune scuole primarie italiane. Questo modello di organizzazione didattica ricorda il progetto educativo delle scuole finlandesi, che secondo le indagini dell’Ocse risultano tra le più efficienti in quanto i ragazzi, in Finlandia, mostrano risultati migliori rispetto ai loro coetanei europei. Il metodo Modi, proposto da Raffaele Ciambrone, pedagogista e funzionario del Miur, è talmente tanto apprezzato da famiglie e insegnanti che non è escluso che, i prossimi anni, non dia luogo a possibili riforme del sistema scolastico italiano.

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Grande interesse in Italia

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Le Prove Nazionali INVALSI 2024 si svolgeranno da marzo a maggio. L’arco temporale e le date di somministrazione variano in base al grado scolastico e alle materie.

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Sono già molte le scuole italiane che hanno adottato questo approccio: tra queste ci sono una scuola primaria e secondaria di primo grado in provincia di Biella e ben quattordici istituti tra Milano e l’hinterland milanese. Insomma, c’è molto interesse verso questo metodo e in generale verso un cambiamento strutturale della scuola italiana. Da anni, infatti, sempre più genitori ma non solo, anche pedagogisti e insegnanti segnalano l’esigenza di una scuola diversa: più dinamica, più innovativa, più autentica, più rispettosa dei reali bisogni dei bambini e dei ragazzi. Dopo alcuni anni di sperimentazione quasi esclusiva nella scuola primaria, infatti, il metodo Modi link esterno verrà implementato in misura maggiore anche nella scuola secondaria di primo grado.

Lezioni più interattive

La prima grande innovazione riguarda le lezioni: basta lezioni frontali noiose, poco interattive, seduti al banco. La didattica è dinamica, spesso si svolge all’aperto o, se in classe, con banchi a “isole”, situazioni in ogni caso che prevedono una certa dinamicità, il movimento, la possibilità di sedersi a terra e di essere tutti allo stesso livello, bambini e insegnanti. A chi ha chiesto ai docenti coinvolti nel progetto se non si rischiasse, in questo modo, di avere classi “anarchiche” è stato risposto che anzi, il mal di pancia da scuola è sparito e le esigenze di muoversi ed esplorare dei bambini sono pienamente rispettate. Anche il bullismo viene combattuto, in questo nuovo sistema: le differenze vengono valorizzate, amate e si considerano un arricchimento. Altra peculiarità del metodo Modi è che i compiti a casa non esistono: aspetto molto gradito specialmente dalle famiglie.

Full immersion settimanale

Un’altra novità è la scansione oraria delle materie scolastiche è molto diversa da quella tradizionale, che conosciamo. Invece di distribuire giornalmente tutte le materie divise in ore, si preferisce una full immersion settimanale, in cui ogni settimana viene proposta una materia e approfondita. La motivazione dietro questa scelta di lavoro “a blocchi” o “cicli ritmici” è legata all’attenzione dei bambini. Approfondendo settimanalmente gli argomenti, infatti, si evita di stratificare contenuti molto diversi tra loro e di affaticare i bambini nella loro sfera cognitiva, sovraccaricare di lavoro e creare confusione.

Famiglie e insegnanti felici

Roberta Neglia, insegnante che lavora con il metodo Modi in una scuola di Milano, ha dichiarato: “Questo programma garantisce il benessere dei bambini. La dimensione del lavoro, spesso in gruppo oltre che individuale, consente a ognuno di trovare il suo spazio e di esprimere il potenziale. Il clima di interdipendenza positiva favorisce una forte motivazione“. 

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