La rivista per la scuola e per la didattica
DIDATTICA A DISTANZA

Ma Dad non significa disastro a distanza

Ormai è un anno che i nostri giovani ed insegnanti sono costretti a studiare ed insegnare (prevalentemente) in modalità Didattica a Distanza (Dad). È noto quanto questa sia vantaggiosa in termini di contenimento dei contagi, ma essa pone anche fattori negativi altrettanto preoccupanti, non solo in termini di prestazioni da entrambe le parti (studio/insegnamento), ma anche per quanto riguarda la salute mentale di tutti, proprio tutti: studenti, insegnanti, ma anche genitori e parenti.

Cosa si può fare, quindi, per cercare di “alleggerire” l’attività in Dad? In una recente intervista link esterno al Corriere della Sera, Ernesto Burgio, pediatra ed esperto di epigenetica e biologia molecolare nonché membro del gruppo Covid della Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale), e a Dianora Bardi, ex professoressa, presidente dell’associazione ImparaDigitale ed esperta di progettazione di ambienti didattici digitali, hanno provato a dare dei consigli preziosi per consentire a chi vive con la Dad di trovare soluzioni a problemi sempre più comuni.

I primi consigli riguardano l’interazione con lo schermo del computer e del cellulare, e come questo può portare difficoltà fisiologiche, la più frequente delle quali è l’affaticamento degli occhi. A questo proposito, si consiglia, “se si usa un pc, 10 minuti di movimento ogni 2 ore di lavoro, postazione un minimo ergonomica per la seduta, tavolo e soprattutto buona illuminazione: possibilmente luce naturale, con la postazione frontale o perpendicolare rispetto alla finestra”.

Anno scolastico 2024/25

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024
altuofianco dad

Per quanto riguarda il contatto con la luce blu, ovvero la luce che emettono i dispositivi digitali LED e LCD, e che è nota causare la cosiddetta “stanchezza cronica da schermo elettronico”, alla domanda “Gli occhiali che schermano la luce blu possono servire?”, gli intervistati rispondono negativamente, poiché al giorno d’oggi gli schermi possiedono già opzioni per filtrare la luce blu in luce arancione, la quale al contrario non disturba il sonno e non provoca stanchezza quanto la prima.

Riportano anche che, essendo diminuito l’utilizzo del telefonino in favore di quello del computer, che emette meno danni da campi elettromagnetici, il rischio di sovraesposizione è paradossalmente diminuito.

Per quanto riguarda gli i problemi reali e gli effetti a lungo termine, si segnalano principalmente la passività dovuta al poco coinvolgimento ed interazione, che possono avere gravi conseguenze psicologiche. Per questo, dicono gli esperti, bisognerebbe impostare le lezioni in modo più dinamico e conciso, oltre che indicare agli “insegnanti come usare i materiali video link esterno, grafici, impostare gli argomenti, abbandonare la logica della verifica, abbracciare il coinvolgimento personalizzato.”

Consigliano inoltre agli insegnanti di sfruttare gli aspetti positivi della rete e delle tecnologie per rendere le lezioni più interattive e multisensoriali, di ridurre gli orari delle lezioni in moduli brevi da 20 minuti, ma più concentrati e diretti, di rendere ogni materia ed ogni argomento uno spunto di cooperare anche con gli altri docenti e quindi intrecciare le conoscenze; ma, allo stesso tempo, è buona cosa anche lasciare agli studenti una certa autonomia nell’organizzazione del lavoro, nella ricerca e nella riflessione, e nella socialità.

Infatti, concludono Burgio e Bardi, l’unico modo per far funzionare la Dad e non renderla disastrosa è ridurre lo stress, e ciò si può fare solo “basandosi sulla cooperazione e non sulla competizione, su nuove forme di valutazione, sulla visione di una didattica che mette al centro lo sviluppo di ogni singolo talento”. Insomma, per poter “sopravvivere” alla DAD, l’unica opzione disponibile è cambiare totalmente il modello scuola.

E tu cosa ne pensi della Dad? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie.

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI


Basta voti e lezioni frontali a scuola

basta voti

“Il sistema della scuola è arcaico e tradizionalista: bisogna andare oltre le lezioni frontali e i voti”. Non usa mezzi termini il pedagogista Daniele Novara che, intervenuto al convegno “La scuola non è una gara”, ha evidenziato quali sono i problemi del sistema scolastico italiano e le possibili soluzioni. Se oggi studenti e docenti appaiono demotivati, in parte si deve al mancato rinnovamento della scuola, che da anni ormai vive…

Il liceo classico insegna cosa serve per non essere servi ed offre una comprensione profonda dell’essenza umana

non essere servi

Gli ultimi anni hanno visto un continuo e costante calo di iscrizioni al liceo classico: sempre meno studenti scelgono questo indirizzo, una tendenza su cui si è generato un ampio dibattito. Fra le diverse personalità che cercano di spiegare le ragioni o trarre le conclusioni del fenomeno, spicca quella di Piergiorgio Odifreddi. Il matematico e divulgatore, noto per opinioni dirette e profonde, ha cercato di inserire la crisi del liceo…

Gli alunni plusdotati ci insegnano che la scuola non dovrebbe ostinarsi a proporre lezioni frontali per alunni “standard” che non esistono

alunni standard

Quando si sentono apprezzati, i bambini sono felici all’idea di imparare qualcosa e di condividere quello che ha imparato. Ciò è vero in particolar modo per gli alunni plusdotati, spesso non valorizzati da una scuola che fatica a offrire un’educazione adeguata. Ne ha parlato di recente la pedagogista e docente universitaria Anna Granata in un’intervista al giornale Fanpage . Secondo l’esperta, una scuola che usa lo stesso metodo per tutti…

Una preside a Repubblica: “I genitori sono fissati con i voti, ma non si chiedono se i figli abbiano davvero imparato. Contestano ogni insufficienza”

genitori sono fissati con i voti

Che la scuola fatichi a svolgere la propria funzione educativa non è certo un mistero. Da un lato, ci sono i rapporti sempre più complessi con i genitori che tendono a intervenire nella vita scolastica, spesso a sproposito. Dall’altro, c’è il rapporto degli studenti e delle famiglie con il voto, strumento necessario ma spesso criticato. Ne parla in un’intervista a Repubblica la preside Maria Grazia Lancellotti, che ritiene sia necessario…

La scuola di oggi è arretrata e anacronistica, si parla di istruzione 4.0 quando a stento arriviamo all’1.0

scuola di oggi è arretrata

L’Italia ha un sistema scolastico arretrato, ancora intrappolato nella rigida divisione tra materie scientifiche e materie umanistiche. Si tratta di una riflessione che Piergiorgio Odifreddi ha condiviso con l’Huffington Post nel corso di un’intervista. Secondo il matematico e divulgatore, è fondamentale rinnovare la scuola e riportarla alla sua funzione primaria: preparare gli strumenti al mondo reale. Proprio questo tema, oggi vivo più che mai, sarà al centro dell’intervento di Piergiorgio…

Fuori i genitori dalla scuola?

Fuori i genitori dalla scuola

La questione del rapporto fra genitori e scuola è oggi più importante che mai, e per diverse ragioni. Da un lato, infatti, sempre più spesso i genitori intervengono per criticare le decisioni degli insegnanti o della scuola stessa; dall’altro, i genitori tendono a trasformarsi in amici dei propri figli e a dare loro tutto ciò che desiderano, tranne un’educazione. In uno scenario così delicato, due visioni si contrappongono: c’è chi…

Accettare le diversità attraverso l’abbattimento degli stereotipi, Roberta Bruzzone si dedica agli insegnanti e diventa relatrice di Educability

roberta bruzzone

Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, ancora oggi gli stereotipi di genere condizionano tantissimi aspetti della nostra società. Lungi dall’essere la semplice imposizione di una categoria su un’altra, si tratta di idee interiorizzate da tutti, e che quindi necessitano di un lavoro profondo e consapevole per essere riconosciute e affrontate. A parlarne è la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, che al tema di come abbattere gli…

A Modena una docente in pensione lascia libri sulle panchine dei parchi per regalarli ai passanti: “Saggi e romanzi devono circolare, come le idee”

libri sulle panchine

Si dice che quello dell’insegnante non sia un mestiere, quanto una vera e propria missione di vita. Molti docenti infatti continuano a svolgere un ruolo attivo nella formazione culturale dei giovani, anche dopo essere andati in pensione. C’è chi continua a insegnare, o chi regala la propria pensione agli alunni più bravi, o ancora chi ha deciso di donare i suoi libri a chiunque voglia leggerli. Quest’ultimo è il caso…

Il latino è una scienza, non meno della matematica o della biologia. Per lo scrittore Gardini “va esteso in tutte le scuole”

latino è una scienza

Da anni ormai c’è un dibattito sull’insegnamento del latino a scuola. Per alcuni è un residuo del passato, una materia priva di utilità nel mondo contemporaneo che dovrebbe cedere il passo a discipline più moderne. Per altri invece il latino è fondamentale per la formazione intellettuale degli studenti , al netto dei pregiudizi sul suo insegnamento. Fra questi ultimi spicca la posizione dello scrittore Nicola Gardini, secondo cui il latino…

D’Avenia, Bruzzone, Odifreddi: tutti i relatori con gli argomenti affrontanti di Educability 2024

relatori educability 2024

La nuova edizione di EducAbility, che si terrà in tre città italiane nel mese di novembre 2024, vedrà la partecipazione di diversi relatori con prospettive differenti ma un obiettivo unico: discutere di didattica e gestione della classe tra inclusione e valorizzazione delle differenze. Dedicato a docenti e dirigenti scolastici, EducAbility 2024 costituisce il luogo ideale per migliorare la comprensione delle life skills e quindi l’insegnamento a scuola delle competenze non…

great

Quaderni operativi?

X

invalsi 2025