Free cookie consent management tool by TermsFeed Generator
La rivista per la scuola e per la didattica
OPINIONI

Umberto Galimberti agli insegnanti: “Usate meno il pc a scuola e basate la didattica sulla comunicazione”

Dopo quindici anni e più in cui nella didattica è promosso e incoraggiato in modo forte l’uso degli strumenti informatici e multimediali, si sente la necessità di fare un passo indietro.

Siamo arrivati a un punto in cui gli studenti conoscono i dispositivi tecnologici e i loro utilizzi in modo maggiore rispetto a chi dovrebbe insegnare loro il loro uso.

Siamo tutti d’accordo che i ragazzi nati negli ultimi venti anni sono immersi nella tecnologia già dalla nascita (per questo vengono definiti nativi digitali) e siccome la tecnologia abbraccia ogni aspetto della loro vita è quantomeno ipocrita e sicuramente impensabile slegarla dalla loro esperienza didattica.

Anno scolastico 2025/26

Adotti un nuovo sussidiario?

Con i nuovi corsi del primo e secondo ciclo per la scuola primaria del Gruppo Editoriale ELi hai un vero e proprio Kit docente in esclusiva per te

kit docente 2024

Ma l’uso della tecnologia non ha portato solo comodità e benefici. La velocità con cui si accede alle informazioni, la sempre più scarsa voglia di leggere, perché gli strumenti tecnologici forniscono già tutti i tipi di intrattenimento, la necessità sempre minore di consultare dizionari o manuali, stanno portando a un impoverimento del lessico.

Il filosofo Umberto Galimberti ci richiama a una riflessione: si stima che uno studente del liceo di quarantacinque anni fa conoscesse più di milleseicento parole e invece uno studente di oggi arrivi a malapena a cinquecento. Il pensiero non si può sviluppare senza la conoscenza delle parole. Siccome, sempre secondo il filosofo “non si può pensare al di là delle parole che conosciamo”, c’è il rischio preponderante che anche la capacità di pensiero e riflessione stiano finendo per ridursi.

Internet fornisce ai ragazzi una quantità enorme di informazioni, ma queste spesso sono incoerenti e non connesse tra di loro come invece lo sarebbero in un libro. Questo rischia di portare a una diminuzione delle occasioni in cui si sviluppa il pensiero critico perché la velocità e l’immediatezza con cui si consultano siti e pagine web non danno l’opportunità di fermarsi a riflettere e analizzare le informazioni acquisite.

Il compito della scuola, secondo il filosofo, dovrebbe essere ripristinare queste capacità di analisi e riflessione per fare in modo che non si perdano. Galimberti sostiene infatti che “la scuola è il luogo dove riattivare il pensiero” ed è importantissimo farlo anche attraverso un grandissimo e importante strumento: il dialogo, la comunicazione, il parlare in classe. Scollegarsi da pc e software per ritrovare l’autenticità della comunicazione.

Leggere e analizzare i dati, comunicare e riflettere, in particolar modo riflettere tutti insieme guidati dall’insegnante, possono essere davvero attività che frenano la caduta delle competenze linguistiche che si è osservata negli ultimi anni ed è stata causata anche dall’uso sempre più massivo della tecnologia, in cui tutto è breve e sbrigativo.

Infine, un’altra questione fondamentale che solleva Umberto Galimberti è quella relativa all’intelligenza emotiva. I ragazzi vanno educati ai sentimenti, alla conoscenza e alla discriminazione tra bene e male per evitare il rischio dell’analfabetismo emotivo, grave tanto quanto le lacune culturali. Anche per questo obiettivo è necessario affidarsi allo strumento che regola e accompagna tutti i rapporti umani, sempre: la comunicazione.

La comunicazione e il parlare di emozioni e sentimenti sono ciò che frena l’analfabetismo emotivo e sviluppa l’empatia, e ciò è importantissimo specialmente tra i giovanissimi, sempre più catapultati in un mondo in cui ci sono sempre meno certezze, guide e figure autorevoli a cui affidarsi.

E tu cosa ne pensi delle parole di Umberto Galimberti? Condividi il contenuto e scorri verso il basso per scoprire altre interessanti notizie 

CONDIVIDI L'ARTICOLO

ARGOMENTO

SI È PARLATO DI

3 commenti su “Umberto Galimberti agli insegnanti: “Usate meno il pc a scuola e basate la didattica sulla comunicazione””

  1. Sono d’accordo con il professore Galimberti quando parla della comunicazione a scuola . Sono un insegnante e ho sempre sostenuto che una buona comunicazione rende i rapporti umani migliori, sviluppa l ascolto e si condivide in modo civile i pensieri. Purtroppo siamo al cosiddetto analfabetismo emotivo, non c’è dialogo perché la tecnologia ha preso il sopravvento. I giovani devono essere aiutati in questo passaggio a riflettere, analizzare e sviluppare pensieri critici ,non pensieri omologati.

  2. Credo che gli/le insegnanti, generalmente parlando, siano essi stessi analfabeti nel campo emotivo, disinteressati alla comunicazione e scarsamente dotati di spirito critico. Sarebbe importante una campagna di formazione selettiva, per loro assunzione. Tutto sommato la normativa non è arretrata, ma non viene applicata per incompetenza e impossibilità di chiederne conto.

  3. Finché la politica considererà il sistema educativo nazionale, dall’asilo nido al dottorato di ricerca, come un costo, e non come un investimento per il paese, non andremo da nessuna parte.
    Un sistema educativo di qualità richiede investimenti degni di tal nome e stipendi adeguati. Allora potrai pretendere qualità dal corpo docente, monitorarne le prestazioni e licenziare gli incapaci.

I commenti sono chiusi.


Le penna rossa “urla” l’errore mentre quella verde è più gentile. Ma è davvero così?

penna rossa

Da sempre la penna rossa è associata, in ambito scolastico, alle correzioni dell’insegnante. Che sia su un compito in classe o su un esercizio, è il segno inconfondibile di errori o dimenticanze da parte degli studenti. Eppure, da diverso tempo ormai anche questo (vecchio) pilastro della scuola sta cambiando. Sempre più insegnanti infatti scelgono di usare una penna verde per le loro correzioni e non più una rossa, con un…

Lanciata una petizione per tenere le scuole aperte anche a giugno e luglio ma con pause più lunghe durante l’anno scolastico

pause più lunghe durante l’anno scolastico

In Italia si va a scuola da inizio settembre a inizio giugno, con date che possono variare da regione a regione per ragioni climatiche e sociali. Si tratta di un’organizzazione dell’anno scolastico che ormai è in vigore da tantissimo tempo, e che in molti stanno pensando di cambiare. Dopo il caso dell’Emilia Romagna, in cui la giunta regionale ha proposto una simile modifica al calendario, adesso arriva anche una petizione…

Docenti, insegnanti di sostegno e ricercatori italiani sono forse le persone più maltrattate d’Italia, il professore è visto solo come un nemico

persone più maltrattate d’Italia

“Oggi professori, insegnanti di sostegno e ricercatori sono forse le persone più maltrattate d’Italia”. Queste sono le parole, senza mezzi termini, di Arianna Porcelli Safonov in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera , in cui parla del senso dell’istruzione oggi. Benché le contraddizioni del sistema scolastico italiano siano sotto gli occhi di tutti, l’attrice porta all’attenzione una questione fondamentale. Oggi infatti i bambini vengono visti come essere perfetti e intoccabili,…

Chi scrive a mano pensa meglio, la scrittura a mano è un superpotere per imparare. Lo dimostra uno studio norvegese

Chi scrive a mano pensa meglio

Con il recente aggiornamento delle indicazioni nazionali per il primo ciclo, torna in auge il dibattito sull’importanza del corsivo e, in generale, della scrittura a mano. Si tratta infatti di un’attività la cui importanza è passata in secondo piano, in un’epoca come la nostra, ma che nondimeno risulta fondamentale nel processo di sviluppo dei ragazzi, e non solo. Lo confermano le tante testimonianze di esperti e diversi studi, secondo cui…

ChatGpt ci rende davvero stupidi? La risposta ufficiale arriva da uno studio del MIT

chatgpt ci rende stupidi

L’intelligenza artificiale è oggi parte integrante della nostra vita quotidiana, che sia utile per lavoro, svago o anche come aiuto nei compiti scolastici. Si tratta di uno strumento dalle grandi potenzialità il cui uso va regolato, soprattutto in ambito educativo. Meno spesso si parla invece degli effetti che l’uso dell’intelligenza artificiale può avere sull’attività cerebrale. A farlo è un recente studio del Media Lab del MIT , secondo cui l’uso…

Crepet: “Da quando abbiamo smesso di bocciare, la scuola ha perso autorevolezza. Si può invertire la rotta solo attraverso il merito”

abbiamo smesso di bocciare

La scuola di oggi non sa più formare le nuove generazioni: ha perso autorevolezza e manca di figure adulte capaci di guidare davvero i ragazzi. Questo in breve il duro giudizio di Paolo Crepet sul sistema scolastico italiano, dato in diverse interviste e interventi recenti. Ma non è tutto qui. Secondo il sociologo, infatti, è l’intero modello educativo ad attraversare una fase di profonda crisi, dalla scuola agli studenti, da…

Ora è ufficiale: smartphone vietati alle superiori, Valditara firma la circolare. «È per il benessere degli studenti»

smartphone vietati alle superiori

Dal prossimo anno scolastico, anche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado dovranno lasciare lo smartphone nello zaino. Come già annunciato in TV, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha infatti firmato la circolare che vieta l’uso del telefono anche nel secondo ciclo. Anche per scopi didattici. La stretta è giustificata, sostiene Giuseppe Valditara, dalla necessità di tutelare l’apprendimento e il benessere degli studenti. Ma, nonostante le molte voci…

Troppi ricorsi contro le pagelle, per l’esperto i genitori sono rimasti immaturi e si comportano da “adultescenti”

Troppi ricorsi contro le pagelle

A nessuno piace ricevere una pagella con voti troppo bassi, soprattutto se inferiori alle aspettative. Rispetto a poco tempo fa, tuttavia, è cambiato il modo in cui essi vengono recepiti dalle famiglie: non più come incentivo a migliorare, ma come un torto a cui porre rimedio. E così, come riporta Il Messaggero , negli ultimi anni sono aumentati i ricorsi contro le pagelle da parte dei genitori, e non è…

La scuola primaria mantiene una parvenza di educazione, poi dalle medie in poi è un disastro

dalle medie in poi è un disastro

Umberto Galimberti non è certo nuovo a opinioni divisive, soprattutto relative al mondo della scuola. Se spesso il filosofo si è concentrato sul declino degli insegnanti, troppo interessati alle nuove tecnologie o troppo innamorati dello stipendio, adesso è il turno dei genitori e del loro ruolo. Durante un recente intervento , infatti, Galimberti ha avuto modo di analizzare la crisi della scuola a partire dal fallimento della famiglia. Con alcune…

Studenti senza ansia e docenti valorizzati, ecco come funziona la scuola in Estonia

la scuola in Estonia

È il sogno di ogni studente: andare a scuola e non dover seguire per forza le lezioni. Non è un film, ma un modello di scuola molto apprezzato da docenti, famiglie e alunni: quello dell’Estonia, che sta guidando una vera e propria rivoluzione educativa a livello europeo. Una scuola più legata alle competenze che ai contenuti, stipendi più alti per i docenti, stop alle cosiddette “classi-pollaio” da 30 studenti, un…

Hai visto la novità?

X